M.D.
numero 13, 18 aprile 2007
Farmaci
Vaccino contro il tumore del collo dellutero
La vaccinazione specifica contro quattro tipi di
papillomavirus umani conferisce una protezione totale
contro lo sviluppo del cancro cervicale, di lesioni
genitali precancerose uterine, vulvari e vaginali e di
condilomi genitali
Lo
scorso 3 marzo lAIFA ha approvato le raccomandazioni e
il rimborso totale della vaccinazione contro il papillomavirus
umano per le ragazze dodicenni. Il provvedimento coincide con
lintroduzione da parte di Sanofi Pasteur MSD di Gardasil,
primo vaccino approvato nel mondo per prevenire le patologie
legate ai tipi 6, 11, 16 e 18 di papillomavirus
umano, responsabili del 75% dei casi di cancro
invasivo della cervice uterina, del 95% dei tumori
alla vulva e alla vagina, del 70% delle lesioni cervicali
precancerose, dell80% delle lesioni precancerose
vulvari e vaginali, del 90% dei condilomi genitali.
Negli studi clinici condotti su più di 25mila donne il
vaccino ha mostrato unefficacia totale nel prevenire le
patologie sostenute dai suddetti genotipi e studi di laboratorio
suggerisco che Gardasil sia anche in grado di prevenire anche
le infezioni causate dai genotipi 31 e 45 (non
direttamente inclusi nel vaccino). Il vaccino viene somministrato
con tre iniezioni intramuscolari ai mesi 0, 2 e 6 e conferisce
una protezione di lunga durata.
Il papillomavirus umano è molto comune: circa tre quarti
delle donne sessualmente attive nella loro vita entreranno in
contatto almeno una volta con il virus, spesso nei primi anni
successivi allinizio dei rapporti. Tra 18 e 26 anni il
25-30% delle donne ha già contratto linfezione.
Fortunatamente per la donna il rischio di ammalarsi di tumore
della cervice, una volta entrata in contatto con il virus, è
molto basso. Però lindice di rischio, paragonato
ad altri fattori di rischio per altri tumori, è molto
più elevato: per esempio, una donna infettata con i genotipi
16 e 18 del papillomavirus ha probabilità di
sviluppare un tumore del collo uterine 50 volte superiori
a quelle che un fumatore di 15 sigarette al giorno
ha di sviluppare un tumore polmonare.
Questi dati fanno comprendere come la vaccinazione risulti
particolarmente vantaggiosa prima dellinizio dei rapporti
sessuali e in unetà in cui la risposta anticorpale
è migliore.
Il vaccino attualmente ha indicazione nella fascia di età
compresa tra 9 e 26 anni (al momento la rimborsabilità
è riservata solo alle dodicenni), ma è allo studio
la possibilità di una estensione dellimpiego in
età più avanzata, fino a 40-45 anni. Infatti la
lunga storia naturale del cancro della cervice uterina
(lincidenza maggiore di insorgenza del tumore
si ha dopo i 40 anni) e lelevato numero
di nuovi casi (malgrado i programmi di screening)
evidenziano la necessità di vaccinare ulteriori fasce
di popolazione, come sottolineato peraltro dal Consiglio Superiore
di Sanità.
Lintroduzione di questo vaccino segna un grande passo
avanti nella prevenzione primaria del tumore cervicale,
ma è opportuno che si faccia una adeguata informazione
di tale opportunità. In particolare è necessario
che il messaggio sia recepito dalla popolazione femminile
in giovane età, che è quella più
esposta al contatto con il virus, come pure
dalle famiglie che devono farsi carico di responsabilità
dirette nella protezione delle adolescenti.