M.D.
numero 12, 11 aprile 2007
Pratica
medica
Ictus ischemico in paziente non compliante
di Leonardo Trentadue - Medico di medicina generale, Ferrandina
(MT)
Durante lorario di apertura dellambulatorio,
verso metà mattina, vengo chiamato al telefono
dalla moglie di un mio assistito per una visita urgente.
La signora mi dice che il marito ha smesso di parlare
improvvisamente e, nonostante gli sforzi, non riesce a pronunciare
alcuna parola. Lascio i pazienti in sala dattesa
e corro al domicilio segnalato. Appena entro in casa, vedo
i familiari in preda alla disperazione, mentre il paziente
siede al tavolo con il volto cupo. |
Storia
clinica
Il
paziente ha 31 anni, vive con la moglie e un figlio e svolge
la professione di operaio. Non fumatore, ha una familiarità
positiva per tireopatia, cardiopatia e diabete dei quali sono
affetti vari suoi familiari.
Alletà di 7 anni compare il diabete nella forma
insulino-dipendente.
A 11 anni, in occasione di un intervento chirurgico per ernia
inguinale sinistra, gli viene diagnosticata una cardiopatia.
La diagnosi precisa della cardiopatia è stata posta qualche
mese dopo in una struttura cardiologica universitaria: bilancio
cardiovascolare in soggetto con aritmia extrasistolica complessa;
displasia adiposa al ventricolo destro.
Lultimo ecocardiogramma-colorDoppler, eseguito sette mesi
fa, ha evidenziato: ventricolo destro lievemente ingrandito
e ipocinetico; mitrale: lembi normali con ritardo di chiusura
(onda b); setto interventricolare ipertrofico e ipocinetico;
ventricolo sinistro di normali dimensioni, ma con ipocinesia
apicale e funzionalità lievemente ridotta.
Il paziente assume terapia a base di insulina e nadololo. Nonostante
i consigli terapeutici e limpegnativa opera di convincimento
sia da parte mia sia degli specialisti, il paziente si è
sempre rifiutato di assumere una statina (perché
il colesterolo è sempre nella norma) e lASA
(perché mi dà fastidio allo stomaco e poi
sono giovane e non voglio prendere tutte queste medicine).
Visita domiciliare
Al domicilio mi rendo conto che il paziente, pur sforzandosi,
non risponde alle mie domande, per cui propendo per unafasia
amnestica.
La pressione arteriosa è 120/80 mmHg e la frequenza cardiaca
85 bpm.
Gli mostro un opuscolo di cucina presente sul tavolo, ma la
comprensione grafica è alterata. Gli dò un foglietto
e una penna, ma riesce a produrre solo espressioni senza senso.
Allesame neurologico la sensibilità tattile e quella
dolorifica sono intatte e non riscontro segni di paresi a carico
dei due emisomi.
A questo punto dispongo il ricovero ospedaliero per sospetto
ictus cerebrale.
Ricovero ospedaliero
Il ricovero si protrae per due settimane e vengono eseguite
diverse indagini.
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ECG
Holter: extrasistolia ventricolare frequente con 21 coppie;
moderata extrasistolia atriale lievemente ripetitiva; frequenza
cardiaca: max 80, min 45, media 60.
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ECG:
scarso incremento R anteriore con T negativa.
-
Ecocardiogramma-colorDoppler:
ventricolo destro lievemente ingrandito e ipocinetico (displasia);
setto interventricolare ipertrofico, ipocinetico e con funzionalità
ridotta.
-
EcocolorDoppler
dei vasi sovraortici: nei limiti.
-
EcocolorDoppler
transuranico: esame eseguito in condizioni basali e completato
con mezzo di contrasto gassoso per ricerca di shunt destro-sinistro.
Non sono stati registrati passaggi e lesame è
da considerarsi negativo.
-
TAC
cranio: tenue area ipodensa in regione frontale cortico-sottocorticale
sinistra.
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TAC
cranio di controllo (dopo una settimana): oltre allarea
tenuamente ipodensa in regione fronto-basale sinistra, comparsa
di unaltra area ipodensa in regione fronto-temporale
omolaterale. Quadro TAC riferibile a lesioni vascolari di
tipo ischemico recente. Durante il ricovero il paziente viene
sottoposto a terapia logopedica, che determina la risoluzione
della dislessia.
Diagnosi
di dimissione e terapia
Il paziente viene dimesso con diagnosi di ictus ischemico secondario
con afasia nominum e alessia in diabetico insulino-dipendente
con cardiopatia extrasistolica, bradicardica e displasia del
ventricolo destro.
Viene prescritta terapia insulinica, lansoprazolo 15 mg, nadololo,
ASA 325 mg, pravastatina 20 mg.
Decorso clinico
Attualmente permane un lieve impaccio del linguaggio, ma tutto
lascia presagire che il paziente possa acquistare col tempo la
piena proprietà linguistica antecedente allepisodio
ictale.
Commento
Il caso clinico descritto è lineare e scontato per quanto
riguarda i fattori di rischio (cardiopatia e diabete insulino-dipendente)
nella genesi dellictus cerebrale. Sorge però spontanea
la domanda se con lassunzione dellASA e della statina,
il giovane paziente avrebbe potuto evitare lo stroke. Il problema
della compliance è della massima importanza perché
- come si evince da questa esperienza - la sua inosservanza ha
portato (quasi inevitabilmente) a gravi complicanze. Per il Mmg
quindi diventa un dovere controllare periodicamente e con criterio
laderenza o meno dei pazienti alla terapia.
Inoltre nella gestione terapeutica, la prescrizione a carico dellassistito
del lansoprazolo per la protezione gastrica ha creato una turbativa
nel mio rapporto con questo già difficile paziente.
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