Editoriale
Parola d'ordine: anticipare la patologia
DallAtlante della Mortalità
Evitabile, a cura dellIstituto Superiore di Sanità,
apprendiamo che negli ultimi dieci anni le morti evitate in
Italia grazie alla prevenzione sono progressivamente aumentate,
segnale questo anche di un progressivo miglioramento delle condizioni
di salute degli italiani: si muore meno di infarto, di alcuni
tipi di tumore e di tutte quelle patologie contrastabili grazie
ai miglioramenti della diagnostica e della terapia o grazie
alladozione di corretti stili di vita. Sembra lontana
anni luce quella medicina che ruotava intorno alla borsa del
medico di famiglia che, con i soli strumenti di scienza e coscienza,
accompagnava i pazienti nella fasi della vita e, come ultima
istanza, poteva affidarli al solo ospedale.
Parola dordine per la medicina del futuro è dunque
anticipare la patologia. Oggi il medico, dal solido presidio
della sua postazione informatica, può collegarsi a reti
territoriali sempre più articolate, partecipare a campagne
di prevenzione, utilizzare strumenti diagnostici spesso anche
delocalizzati. Potrà persino avvalersi nella terapia
di network di farmacovigilanza come lultramoderno Med-ePHV
(Medical electronic pharmacovigilance), che grazie alla collaborazione
di istituzioni, università, partner privati italiani,
francesi, spagnoli, belgi guidati dal Gruppo S Lab di Reggio
Emilia, permetterà al medico, consultando un database
europeo, di conoscere e quindi riferire ai pazienti gli effetti
indesiderati legati a un certo farmaco che sono stati segnalati
nel resto dEuropa.
Tutto questo ha un riflesso forte anche negli strumenti giuridici
dei quali il Ssn si sta dotando. Gli accordi regionali
per la medicina generale - in lenta approvazione - riflettono
questa tendenza nella sottolineatura forte della strategia di
rete, negli investimenti finalizzati alle forme associative
più complesse e nellallontanamento sempre più
marcato dal modello di Mmg in solitaria, libero
professionista dalla visita alla ricetta.
La complessità, tuttavia ha un suo costo specifico: se
è vero che il primo risparmio atteso si ha nella concentrazione
dei presidi territoriali legati alle Asl e agli studi dei medici
di famiglia singoli o associati in unità complesse, queste
avranno necessariamente bisogno di strutture e supporti amministrativi
e logistici più impegnativi.
Ma accessibilità, efficacia ed efficienza saranno davvero
il risultato logico conseguente a tale processo?
La risposta la affidiamo alla prossima Legge Finanziaria.