M.D.
numero 9, 15 marzo 2006
Counselling
Il ciclo vitale della famiglia: ladolescenza
di Ivano Cazziolato, Medico di medicina generale,
psicoterapeuta, Marcon (VE), Dipartimento di Neuroscienze AIMEF
Ci sono aspetti fisiologici legati alladolescenza che
il medico di famiglia dovrebbe conoscere per favorire il rapporto
con il giovane che inizia una relazione con lui e per riuscire
a entrare più agevolmente nel suo mondo così repentinamente
in evoluzione e che cambia in sintonia con i costumi e lambiente
sociale
Molte
volte è stato detto che il medico di famiglia incontra
le persone e ascolta le storie della famiglia. Durante il suo
lavoro, lincontro con ladolescente è piuttosto
frequente. Alcuni adolescenti sono in carico al pediatra, altri
invece sono iscritti prima nelle liste del medico di famiglia.
In ogni caso non è raro che ladolescente conosca
già il medico di famiglia fin da bambino, magari perché
ha accompagnato la mamma o il papà durante una delle
loro visite in studio, o perché il medico stesso si è
recato a domicilio a visitare i genitori o i nonni (se vivono
in casa).
Aspetti che riguardano ladolescente
Dalla
letteratura: Hermann Hess e il rapporto con i genitori |
Un
esempio conosciuto è la biografia dello scrittore
Hermann Hess. Egli era figlio di un cittadino russo di origine
baltica che aveva e imponeva una rigorosa formazione pietista
e che cercava di instillare nel figlio lamore per
lIndia. Hermann a 14 anni intraprende gli studi
teologici, ma ben presto scappa dal seminario e torna in
famiglia.
I genitori non mollano e lo affidano a un pastore esorcista.
Nemmeno Hermann, però, molla, anzi alza il tiro e
minaccia il suicidio. Si mette in atto un duro scontro con
la famiglia e il risultato è un ricovero presso una
clinica neurologica. Dopo due mesi rientra in famiglia e
siscrive al ginnasio, ma non termina nemmeno lanno
scolastico. Così prima diventa apprendista in una
fabbrica dorologi, poi apprendista libraio e commesso
in libreria. Compie il primo viaggio in Italia e pubblica
il suo primo volume di poesie.
A trentanove anni pubblica Bella è la gioventù,
che costituisce un esempio concreto di quella che si può
definire riconciliazione. A questo proposito,
il romanzo porta un interessante passaggio: Di fronte
a me sedette mia madre, mi diede del pane e del latte,
mi ammonì di non dimenticare il cibo per parlare,
ma era lei stessa a farmi domande, alle quali dovevo rispondere.
Mio padre ascoltava in silenzio, carezzandosi la barba
grigia e guardandomi da dietro gli occhiali con aria gentilmente
indagatrice.
E mentre senza eccessiva modestia raccontavo di me esperienze,
gesta e successi, sentii che il meglio di tutto questo lo
dovevo a quei due. |
Ci
sono aspetti fisiologici legati alladolescenza, che il
medico di famiglia dovrebbe conoscere, per favorire il rapporto
con il giovane che inizia una relazione con lui.
Contraddizione tra rivendicazione di autonomia e indipendenza
dai genitori da un lato; necessità e desiderio di dipendere
dai genitori dallaltro;
la pubertà con tutti gli eventi che questa comporta
nel maschio e nella femmina;
riti di passaggio delladolescenza;
i primi contatti con laltro sesso;
la ricerca di una propria identità separata
da quella dei genitori;
il rapporto con il gruppo dei pari;
modelli di identificazione delladolescente;
graduale perdita della visione narcisistica della realtà.
Il giovane adolescente sperimenta se stesso al di fuori della
famiglia e si mette in gioco, chiedendo ai genitori autonomia
e indipendenza. Nello stesso tempo è chiaro che ha bisogno
di essere rassicurato: per questo è importante che senta
che i genitori ci sono. La pubertà ha poi delle implicazioni
diverse nel maschio e nella femmina: per esempio se è
troppo precoce come può accadere a una bambina delle
elementari, può metterla in difficoltà rispetto
ai compagni di scuola. Nel maschio, se la pubertà è
tardiva può essere motivo di isolamento da parte dei
compagni e qualche volta anche di scherno.
Ladolescente è colui che comincia ad assumere un
proprio punto di vista, spesso in contrapposizione a quello
dei genitori, nei riguardi dei quali può innescarsi
una sfida.
Aspetti che riguardano i genitori
Talvolta alcuni genitori rivivono nei figli la propria
adolescenza o ladolescenza che non hanno potuto vivere;
è utile vedere come i genitori hanno elaborato
gli eventi riguardanti la propria uscita dalle rispettive
famiglie dorigine;
regolazione delle distanze tra loro e i propri genitori
anziani;
devono elaborare le perdite legate alle modificazioni
del proprio corpo, della creatività biologica, della
separazione dei figli, del decadimento del ruolo di genitori
onnipotenti, possibile perdita di uno dei genitori
anziani.
Nemmeno per i genitori con figli adolescenti è un
momento facile e sono molti gli aspetti di cui si devono occupare.
Alcune volte i genitori si sentono profondamente feriti dagli
attacchi dei figli perché si sentono offesi sul piano
personale, mentre i figli in realtà contestano e attaccano
la funzione genitoriale e non il papà o
la mamma in quanto persona.
Possibili
fenomeni patologici legati alladolescenza
Dei figli:
uso di sostanze stupefacenti;
comportamenti devianti;
nevrosi (solitamente fobico-ossessive);
anoressia mentale, altri disturbi del comportamento alimentare
(bulimia);
alcune patologie psicosomatiche;
fenomeni di onnipotenza (dellanoressica,
del tossicodipendente, del giovane che tenta il suicidio, con
lidea che qualcuno lo salverà in tempo);
unadolescenza prolungata a dismisura non solo per
comodità, ma anche per lidea che i
genitori da soli non ce la farebbero, poiché inadeguati.
Dei genitori:
si potrebbero manifestare problemi di depressione in
uno o entrambi i genitori;
si potrebbero manifestare problemi sessuali.
Caso clinico
Nella cassetta postale dello studio un giorno trovo una lettera
di una giovane paziente, Marianna. Caro dottore, le scrivo
questa letterina perché so che quello che ho da raccontarle
non riuscirei a dirlo a parole. Per ora mi limiterò a
dirle il punto essenziale e i dettagli glieli fornirò
quando verrò a trovarla, vale a dire sicuramente dopo
il 31, il giorno dellesame di chimica. Verrò subito
al dunque: credo di essere diventata bulimica. Infatti, da un
po di tempo a questa parte, se mi capita di mangiare un
po troppo, invece di fermarmi e controllarmi, continuo
a mangiare fino a sentirmi talmente male che poi vomito ogni
cosa. Queste due frasi da sole non dicono nulla su come mi senta
io dentro: sto proprio male perché sento di non avere
abbastanza stima di me stessa. Prima di passare a qualcosa di
più serio, pensavo di parlarne con lei, così mi
poteva dare qualche consiglio.
La famiglia
Marianna è una ragazza di 20 anni quando scrive questa
lettera. Appartiene a una famiglia benestante. Il padre Giovanni
è un dirigente di un ente pubblico. La madre Renata è
uninsegnante. Marianna ha una sorella, Vanessa, che ha
10 anni meno di lei. Il padre Giovanni ha dei modi ossequiosi
e una visione mitica della figura del medico; la
madre sembra capace di un grande contenimento, in realtà
più volte in passato aveva manifestato aree di fragilità
specie nellambiente di lavoro, quando, dopo un giudizio
severo nei riguardi di una ragazzina che lei considerava poco
intelligente, questa, in seguito a un brillante risultato alla
maturità, le aveva scritto una lettera di fuoco.
Colloquio con Marianna
Cerco Marianna al telefono di casa. Sono fortunato perché
risponde lei. La invito per un colloquio in studio: accetta.
Quando arriva è molto nervosa. La invito a sedere e cerco
di metterla a proprio agio. Quando parla lo fa in modo concitato,
ansiogeno, fregandosi le mani. Dopo un po si rilassa e
le faccio alcune domande:
Come mai non te la sei sentita di parlarne con i tuoi?
I tuoi se ne sono accorti che stai male? Chi avresti
preferito che se ne accorgesse?
In questo momento sei più arrabbiata perché
a casa non si sono accorti che stai male, o più preoccupata
per non essere quella figlia che i tuoi genitori si aspettavano
di avere?
Tra chi e chi vuoi mettere distanza in questo momento?
Che rapporto hai con il tuo corpo, come lo senti?
Cosa vorresti dire e a chi in particolare quando
hai la bocca piena di cibo?
Lassunzione di tutto il cibo di cui parli credi
che ti serva di più per colmare un vuoto o per svuotare
il troppo pieno, ed eventualmente, svuotarlo di
cosa?
A casa tua, cosa viene prima tra il dovere
e il piacere?
Che ruolo senti di avere nella tua famiglia? Ti ci ritrovi?
Hai timore di non essere abbastanza amata dai tuoi? Da
chi in particolare?
Parlami del tuo rapporto con la mamma e di quello con
papà.
Dove ti vengono gli attacchi di fame?
Gli attacchi ti vengono più frequentemente quando:
torni da scuola e sei sola in casa? Al mattino quando ti svegli?
Quando la mamma rientra dal lavoro?
Che cosa mangi durante gli attacchi di fame?
Sei sempre così affannata più per non deludere
le attese dei tuoi genitori o perché tendi alla perfezione?
Di chi ti vergogni di più a far trasparire le
emozioni e perché?
Come hai vissuto la nascita della tua sorellina?
Che rapporto hai con lei?
Vanessa è più del papà o più
della mamma?
È cambiato qualcosa dentro di te dopo
la sua nascita? Se sì, che cosa in particolare?
Tuo papà, se sapesse della tua sofferenza di adesso,
sarebbe secondo te più preoccupato o più arrabbiato
per le aree fragili che forse pensava sua figlia non avesse?
Vorresti che i tuoi genitori sapessero che in questo
momento stai male?
Considerazioni
Una donna bulimica appare perfetta, severa, arrogante, fredda
e distaccata, ma solo esteriormente, dentro non si sa comè.
In una cultura che ha fatto della magrezza il suo ideale di
bellezza, la donna obesa suscita ribrezzo e repulsione (Renate
Gockel).
Nelladolescente lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari
assume unevidenza trasformante. Rapidamente il corpo trapassa
dalle asciutte e angolose linee della pre-adolescenza a forme
sempre più tondeggianti e vistose. Lo sviluppo del seno,
il riempimento dei fianchi, la sporgenza delladdome attira
sulla ragazza, ancora psicologicamente fragile e immatura, sguardi
curiosi, commenti o dileggi provocatori (Mara Selvini).
Possibile lettura del caso
Il momento critico per Marianna è iniziato già
alla nascita della sorellina Vanessa, quando ormai, cresciuta
come figlia unica, non immaginava che le arrivasse una sorellina.
Marianna descrive i genitori come persone assolutamente convenzionali
e attenti alle regole della comunità, ma che in casa
sono di tuttaltra pasta, soprattutto quando si arrabbiano,
specie la mamma che urla come una pazza. In casa vige il rigore
e la tirannia. Soprattutto io non devo sbagliare. Mi hanno cresciuto
nel mito della perfezione. Mio padre si aspetta da me grandi
cose e mi crede capace di realizzare progetti che mi spaventano.
Cosa proporre a Marianna
Di parlarne con i genitori, innanzitutto. Questa però
è la cosa che spaventa di più la ragazza. Allora
le propongo un colloquio anche con i genitori, che Marianna
accetta.
Marianna teme tanto la collera di suo padre, perché fin
da quando era piccola lui ha sempre avuto dei progetti
per me e sentiva che io avevo lattitudine di fare il medico,
di aiutare gli altri. Io non so se davvero ho voluto intraprendere
questi studi, ma me li sono trovati quasi addosso, come se lui
mi avesse infilato un pigiama durante la notte, mentre io dormivo.
I genitori vengono al colloquio e in effetti cadono dalle nuvole.
Il padre in particolare è contrariato per quanto sua
figlia con fatica gli rivela in quel momento. Le dice a chiare
lettere: Sono profondamente deluso dal tuo comportamento.
Da te non me lo sarei mai aspettato. Tu che sei sempre stata
forte, sicura!. La figlia intanto, piange; anche la madre
piange.
Propongo una psicoterapia familiare. Il padre di Marianna non
laccetta: il problema è suo e se lo deve
risolvere come se lè creato!.
Accettano, per la figlia, solo una terapia individuale.
Epilogo
Sono passati circa dieci anni dallepisodio descritto.
Marianna si è laureata, ma in Economia e Commercio. Ha
fatto una terapia individuale; appena ha iniziato a guadagnare
si è presa un appartamento in città e cè
andata ad abitare.
La sorella Vanessa ha preso la maturità questanno.
Circa due mesi fa i genitori sono tornati da me perché
non riescono più a contenere le bizze della figlia, che
non racconta loro a quale facoltà si vuole iscrivere.
A Vanessa, il padre fa presente che: Non hai le capacità
di Marianna, è evidente. Devi scegliere una facoltà
più leggera. Del resto non ti sei mai impegnata come
lei. Per te sarebbe meglio una laurea breve. Mentre fa
queste affermazioni, la moglie annuisce.
Anche Vanessa è tornata da me, da sola perché
si sveglia di notte, ha gli incubi, si sente nervosa. Mi dice
che quando suo padre apre bocca, le vengono delle vampate di
calore.
La storia continua
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