M.D.
numero 8, 8 marzo 2006
Rassegna
Prevenire, identificare e trattare la stipsi
occasionale
di Angela Walmar
La difficoltà di evacuazione è un problema
di vaste dimensioni che risponde bene allattuazione di
misure generali opportunamente integrate dalluso dei lassativi.
Lapproccio alla stipsi necessita anche che sia fatta chiarezza
su falsi miti e luoghi comuni che spesso governano la scelta
delle misure correttive
Le dimensioni epidemiologiche
della stipsi sono considerevoli e riguardano tutta la popolazione:
in Italia sono oltre quattro milioni le persone che si lamentano
di questo disturbo, con una prevalenza media dell8%. Il
problema è stato affrontato e discusso nel corso di un
simposio satellite intitolato Contact laxatives for treatment
of constipation organizzato da Boehringer Ingelheim ed
ospitato dal Congresso internazionale dellANEMGI (Associazione
per la Neurogastroenterologia e la Motilità Intestinale)
svoltosi di recente a Roma. Allevento hanno partecipato,
in veste di relatori, il professor Gabriele Bazzocchi (Dipartimento
di Medicina Interna e Gastroenterologia dellUniversità
di Bologna), il professor Carmelo Scarpignato (Dipartimento
di Anatomia Umana, Farmacologia e Scienze Medico-Forensi dellUniversità
degli Studi di Parma), il professor Michael Kamm (Department
of Medicine, Department of Physiology, St. Marks Hospital, London,
UK) e il professor Stefan Mueller-Lissner (Abteilung Innere
Medizin, Humboldt University, Berlin, Park-Klinik Weissensee,
Germany).
Le indagini dimostrano che le donne si lamentano molto più
frequentemente degli uomini di questo problema: la stipsi è
infatti appannaggio del sesso femminile nel 70% dei casi. Inoltre
il fenomeno acquista un rilievo sempre maggiore man mano che
aumenta letà dei pazienti intervistati: più
del 20% degli anziani denuncia difficoltà nellevacuazione,
contro l8% dei soggetti di età inferiore.
Fra gli appartenenti alle fasce di età più avanzata,
molti soggetti credono di soffrire di stipsi quando in realtà
sono del tutto sani, convinti a torto che per godere di uno
stato ottimale di benessere e di salute siano indispensabili
evacuazioni quotidiane. La stipsi non è infatti un sintomo
chiaro e misurabile in maniera precisa e incontrovertibile,
ma viene riferito in modo molto soggettivo da chi ne soffre
o crede di soffrirne. Tanto è vero che, come è
stato sottolineato in occasione dellincontro romano, oltre
il 10% delle persone con una funzione intestinale normale si
ritiene invece stiptica. Il fenomeno ha purtroppo conseguenze
diverse, prima fra tutti il ricorso anche troppo disinvolto
allautomedicazione con lassativi, scelti sia tra i prodotti
farmaceutici sia tra quelli di erboristeria (nella errata convinzione
che i principi di derivazione naturale siano più sicuri),
per finire con laspetto economico che ogni anno totalizza
cifre ragguardevoli, sia per il costo dei farmaci sia per quello
degli accertamenti diagnostici richiesti da questi pazienti.
Tabella
1 - Definizione della stipsi secondo i criteri di Roma |
Meno di 3 evacuazioni alla settimana
In almeno il 25% dei casi vengono evacuate feci di
consistenza aumentata
Sono necessari sforzi evacuativi intensi
Sensazione di incompleto svuotamento del retto
Sensazione di blocco anale
Necessità di manovre manuali per uno svuotamento
ottimale |
Cosa
significa frequenza normale?
La frequenza normale è un parametro molto
soggettivo che dipende anche da variabili legate alle situazioni
contingenti. A fare chiarezza sul tema hanno contribuito i criteri
classificativi (criteri di Roma) secondo i quali la funzione
intestinale è normale quando levacuazione avviene
con frequenza compresa tra 1-2 volte al giorno o a giorni alterni.
In caso di stipsi il numero di evacuazioni deve essere inferiore
a 3 volte la settimana e/o almeno una volta ogni quattro evacuazioni
la defecazione deve associarsi a un impegno eccessivo della
muscolatura addominale (straining secondo la terminologia anglosassone)
(tabella 1). Questultimo è un campanello di allarme
molto importante in quanto la spinta eccessiva è determinata
dalla produzione di feci troppo dure che, nel tempo, possono
esercitare un danno al pavimento pelvico e trasformarsi, in
un secondo momento, in cause scatenanti o favorenti altre patologie,
quali la malattia emorroidaria o le ragadi.
Stipsi al femminile
La relazione tra sesso e stipsi è alquanto complessa.
Gli ormoni riproduttivi femminili sembrano possedere un effetto
sui movimenti peristaltici dei muscoli del colon e, anche se
i meccanismi non sono ancora del tutto chiariti, è stato
segnalato che alcune donne accusano alterazioni della funzione
intestinale durante le fasi del ciclo mestruale. Durante la
menopausa si ritiene possano comparire inoltre problemi digestivi
in grado di contribuire alla genesi della stipsi unitamente
alla carenza estrogenica che agisce sulla compagine muscolare
liscia digerente. In realtà sembra più plausibile
che lunico momento fisiologico della donna che può
essere legato allalterazione della funzione intestinale
sia il periodo della gravidanza, durante la quale le variazioni
ormonali sono più consistenti. Non hanno invece fornito
conclusioni certe e inoppugnabili le diverse indagini che hanno
considerato le possibili influenze degli ormoni gastrointestinali
o di quelli sistemici non sessuali sulla comparsa o meno della
stipsi. Accanto alletà avanzata, al sesso, ai livelli
ormonali - fattori che abbiamo visto spesso si associano alla
stipsi - i pazienti possono sperimentare molteplici altre cause
allorigine del loro problema, come cambiamenti nello stile
di vita o nelle abitudini (viaggi), stress o preoccupazioni,
alcune terapie (analgesici, oppioidi, antipertensivi, antidepressivi,
antiacidi), alcune malattie.
Stipsi occasionale e cronica: indispensabile la distinzione
Di fronte a un paziente che lamenta di soffrire di un rallentamento
della funzione intestinale è fondamentale operare una
prima distinzione tra forme occasionali e stipsi cronica.
Quando è occasionale la stipsi non è una malattia,
è piuttosto equiparabile a un fastidioso disturbo condizionato
da particolari circostanze: in occasione di un viaggio, per
il cambiamento di alimentazione e di clima, dopo un ricovero
ospedaliero, dopo luso prolungato di farmaci come gli
antinfiammatori o i diuretici oppure quando vengono sovvertite
le abitudini (per esempio non sono poche le persone che non
riescono ad andare in bagno al di fuori della propria abitazione).
Parlando di funzione intestinale è opportuno rammentare
che questa subisce molte influenze, in primo luogo quelle dellalimentazione,
che è bene sia il più possibile bilanciata in
nutrienti, vitamine, fibra, acqua. Ogni alterazione dellalimentazione
è potenzialmente in grado di riflettersi su una variazione
funzionale dellintestino, che del resto appare sensibile
anche allattività fisica, in misura proporzionale
allintensità dellesercizio svolto.
I lassativi di contatto
I disturbi di tipo occasionale vengono spesso risolti con poche
semplici misure mirate alla correzione del fattore responsabile,
integrandoli, là dove la situazione lo rende opportuno,
con la somministrazione di un lassativo. A tale proposito sono
stati recentemente rivalutati i lassativi di contatto, cioè
il bisacodile (Dulcolax®) e il picosolfato, considerati
farmaci ottimali per risolvere la stipsi occasionale, come sottolineato
anche dal professor Scarpignato durante il simposio.
Trasformato nella sua forma attiva per azione degli enzimi a
livello intestinale, il bisacodile agisce attraverso due meccanismi
principali: stimola la muscolatura liscia in maniera virtualmente
identica al movimento fisiologico e, secondariamente, inibisce
lassorbimento di acqua dal lume intestinale favorendone
nel contempo lescrezione. Questultima azione determina
un aumento volumetrico della massa fecale, il che rappresenta
un ulteriore stimolo alla peristalsi intestinale.
Infobox |
Per
affrontare al meglio la stipsi, problema che come si è
visto ha una grande rilevanza clinica ma anche epidemiologica,
è stato creato un sito interamente dedicato alla
tematica: www.stipsi.medsolve.it.
Oltre a offrire informazioni per conoscere meglio questo
disturbo, per aggiornarsi, capire come affrontarlo per aiutare
chi ne soffre a migliorare o a risolvere il quadro clinico,
il sito rappresenta un luogo virtuale e interattivo dove
il medico può trovare servizi, informazioni scientifiche,
video e altre risorse utili per il suo aggiornamento e per
lorientamento del suo paziente. La consultazione del
sito è riservata al medico - con registrazione e
password - ed è attualmente suddivisa in due macroaree,
una dedicata allaggiornamento e laltra dedicata
al simposio satellite del congresso ANEMGI di cui abbiamo
riferito in queste pagine. |
Selezionando
il medicinale e il dosaggio più appropriati per ogni
singolo paziente e razionalizzando la durata del trattamento
in funzione delle necessità, luso di lassativi
da contatto si è sempre dimostrato efficace e ben tollerato.
Attenzione però a credenze e luoghi comuni, ha sottolineato
il professor Bazzocchi nel corso del simposio. Non sono poche
infatti le persone che fanno ricorso a rimedi diversi per motivazioni
che nulla hanno a che fare con i meccanismi fisiopatologici
della stipsi.
Nella correzione della stipsi cronica trovano applicazione le
misure igienico-comportamentali e il ricorso ai lassativi. In
queste forme però, lintervento del medico è
di cruciale importanza per indagare leventuale presenza
di altre patologie delle quali la stipsi rappresenta solo lepifenomeno,
o di condizioni particolari (quali per esempio la necessità
di una terapia continuativa da cui può derivare una stipsi
iatrogena) e, una volta accertata la causa della stipsi, per
mettere in atto tutte le misure atte a risolvere il problema,
scegliendo eventuali aggiustamenti di dosaggio in caso di stipsi
iatrogena da farmaci e prescrivendo il lassativo idoneo (molecola,
formulazione e frequenza di assunzione) al caso in questione.