M.D.
numero 7, 1 marzo 2006
Trial
Importanza dellattività antiossidante
nelle malattie respiratorie croniche
di Sirio Spadano
Sostanze ad azione antiossidante come la N-acetilcisteina
hanno un razionale per limpiego nelle patologie polmonari
croniche. Ad alte dosi, la NAC si è dimostrata efficace
anche in una malattia particolarmente severa come la fibrosi
polmonare idiopatica
Numerose
malattie polmonari sono caratterizzate da uno squilibrio del
bilancio tra ossidanti e sostanze ad attività anti-ossidante.
In particolare, in patologie croniche come lasma e la
broncopneumopatia cronica ostruttiva lo stress ossidativo, generato
sia dallinalazione di sostanze ossidanti che dalla produzione
di specie reattive dellossigeno, contribuisce al mantenimento
dellinfiammazione a livello delle vie aeree. Limpiego
terapeutico di sostanze ad azione antiossidante appare pertanto
razionale in queste patologie polmonari croniche del polmone.
La N-acetilcisteina o NAC (commercializzata in tutto il mondo
da Zambon con il marchio Fluimucil), farmaco di uso consolidato
e largamente impiegato soprattutto per le sue proprietà
mucolitiche, a più elevati dosaggi ha dimostrato di possedere
attività antiossidanti e antinfiammatorie che possono
essere vantaggiosamente impiegate a scopo terapeutico.
Razionale
e risultati dello studio IFIGENIA |
Le
attuali conoscenze sulla patogenesi della fibrosi polmonare
idiopatica suggeriscono che un ruolo centrale sia giocato
dalla proliferazione dei fibroblasti; esistono tuttavia
ampie dimostrazioni che indicano la presenza in questi pazientino
di un esagerato stress ossidativo e una carenza di antiossidanti,
come prova la riduzione dei livelli di glutatione intra
ed extra-cellulare. Da qui lipotesi che inducendo
un aumento della biosintesi di glutatione grazie alla somministrazione
di N-acetilcisteina (che funziona da precursore
del glutatione) sia possibile migliorare il decorso clinico
dei pazienti con questa grave malattia.
Allinizio del 2000 è stato avviato lo studio
multicentrico europeo IFIGENIA che prevedeva la somministrazione
di NAC (Fluimucil) o di placebo in aggiunta alla terapia
standard rappresentata da prednisone e azatioprina. Complessivamente
sono stati reclutati 182 pazienti, 155 (85%) dei quali affetti
da FPI: 80 pazienti sono stati assegnati in doppio cieco
alla terapia con NAC 600 mg tre volte al dì, mentre
i restanti 75 hanno ricevuto il placebo. Dopo un anno di
terapia la NAC ha permesso di ottenere un effetto significativo
sui parametri polmonari che erano stati individuati quali
endpoint primari dello studio, la capacità vitale
e la capacità di diffusione alveolo-capillare. Anche
se non sono emerse differenze significative in termini
di mortalità, i dati della letteratura indicano
lesistenza di una stretta correlazione fra peggioramento
delle funzioni polmonari e aumento della mortalità
e ciò suggerisce, anche se in modo indiretto, che
il minore declino funzionale osservato nei soggetti trattati
con NAC si possa tradurre in un rilevante beneficio clinico. |
Studi
in vitro hanno dimostrato che la NAC inattiva direttamente le
specie reattive dellossigeno, induce la produzione cellulare
di un importante anti-ossidante (il glutatione ridotto) e inibisce
la produzione di mediatori pro-infiammatori.
Le proprietà antiossidanti rivestono maggior interesse
nei pazienti con patologie respiratorie croniche più
impegnative, come la broncopneumopatia ostruttiva cronica.
A più alti dosaggi la NAC agisce anche da potente antidoto,
per esempio nellavvelenamento da paracetamolo, da tossine
fungine e da composti inalati. Un tema questultimo su
cui sono state condotte interessanti ricerche per verificare
leffetto protettivo nei confronti anche degli inquinanti
atmosferici soprattutto in chi è esposto in modo continuativo
agli effetti tossici della polluzione atmosferica.
La NAC si è rivelata utile anche nel trattamento della
fibrosi polmonare idiopatica (FPI), gravissima malattia respiratoria
per la quale non esiste ancora una cura efficace e che porta
a morte chi ne è affetto entro 3-5 anni dalla diagnosi.
In questa patologia limpiego della NAC è stato
valutato in un trial clinico internazionale, lo studio IFIGENIA
(N Engl J Med 2005; 353: 2229-42), in cui Fluimucil è
stato somministrato insieme alla terapia standard per la FPI,
dimostrando di modificare in misura significativa i parametri
della funzione respiratoria e di conseguenza di rallentarne
il declino, traducendosi in un importante beneficio clinico.
Sulla base dei risultati dello studio IFIGENIA, è stata
avviata da parte dellEMEA la pratica internazionale per
conferire alla N-acetilcisteina la qualifica di medicinale
orfano per il trattamento della fibrosi polmonare primitiva.
Il trial clinico appena concluso nella FPI fa parte di un ampio
programma di ricerca promosso da Zambon per studiare le molteplici
proprietà farmacologiche della NAC e che ha prodotto
una mole di pubblicazioni e relazioni a congressi condivisa
da poche altre molecole: basti pensare che negli ultimi dieci
anni sono stati pubblicati circa 4.600 articoli sulla N-acetilcisteina,
950 dei quali sulla sua attività antiossidante.