M.D.
numero 5, 15 febbraio 2006
Pratica
medica
Un caso di sindrome delle apnee ostruttive
del sonno
di Giovanni B. DčErrico, Medico di medicina generale,
AIMEF Gruppo Capitanata, Foggia
Paziente
di 63 anni, di professione autista, si presenta presso lo
studio accompagnato dalla moglie, la quale riferisce che
da qualche mese il marito presenta sonnolenza diurna e un
aumento del russamento durante il sonno. Preoccupata per
il persistere della sintomatologia mi chiede un approfondimento
clinico. |
Visita
ambulatoriale
Storia
clinica: dal colloquio tenuto con il paziente in presenza della
moglie, apprendo che da qualche mese presenta episodi di sonnolenza
diurna nei vari momenti della giornata (a pranzo e in ogni occasione
in cui si mette seduto) e un aumento del russamento notturno.
La moglie, preoccupata per la salute del marito, soprattutto
in considerazione del lavoro che svolge e del rischio a cui
va incontro durante la propria attività, ha convinto
il marito a contattarmi per trovare una soluzione al problema.
Il paziente riferisce di accorgersi di addormentarsi, senza
riuscire a controllare la situazione. Inoltre al mattino si
sente stanco e non riesce a concentrarsi.
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Anamnesi:
ex fumatore da 21 anni (20 sigarette al dì), soffre
di ipertensione arteriosa da sette anni.
Nel 2002 primo ricovero per scompenso cardiaco (ecocardiogramma:
ventricolo sinistro nella norma).
Nel 2004 ricovero per focolaio broncopneumonico basale sinistro,
scompenso cardiaco, cardiopatia ipertensiva, insufficienza
renale cronica (creatinina 1.93), portatore di HCV positivo
e gozzo tiroideo (trattato con tiamazolo).
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Esame
obiettivo: paziente in condizioni generali scadenti, pletorico
al volto e dispnoico
al minimo sforzo, pannicolo adiposo abbondantemente rappresentato,
sovrappeso (83 kg). Torace: tronco-conico, emitoraci simmetrici,
espansibili, mobili, FVT normotrasmesso, MV ridotto su tutto
lambito polmonare, non rumori patologici. Cuore: toni
ritmici, pause libere senza rumori patologici. Arti inferiori
succulenti. Tiroide palpabile e ingrossata (gozzo).
Consulto
uno pneumologo e ricovero il paziente per gli accertamenti del
caso presso un centro specialistico universitario per lo studio
dellapparato respiratorio e del sonno.
Ricovero ospedaliero
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Esami
ematochimici: VES 3, glicemia 121, azotemia 38, creatinina
0.97, GOT 14, GPT 11, LDH 248, CK 89, bilirubina 0.51, sodio
144, potassio 4.4, proteine totali 6.7, albumina 48%, alfa1
2.3%, alfa2 10%, beta1 8.7%, beta2 2.6%, gamma 28.2%, PT 88,
PTT 36, INR 1.07; emocromo: GB 17.000, GR 5.100.000, Hb 16.1,
HCT 50.6, PTL 104.000.
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Rx
torace: stria di disventilazione basale destra ed esiti di
pleurite inferiore sinistra senza altre lesioni pleuro-parenchimali
a focolaio. Aortosclerosi. Spondilo-artrosi dorsale.
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Prove
di funzionalità respiratoria: VC 1.79 60%; FVC 1.57
54%; FEV1 1.04 47%; Ind. Tiff. 58%; MEF 75% 21%; MEF 25% 19%;
PEF 54%. Paziente poco collaborante. Deficit prevalentemente
ostruttivo.
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ECG:
ritmo sinusale 87/m, nella norma.
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Emogas:
in AA: ph 7.37, pO2 56.6, pCO2 56.8, HCO3 32.1, Sat O2 91.8.
Emogas in O2: ph 7.29, pO2 72.8, pCO2 72.8, HCO3 34.5, Sat
O2 94.9.
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Polisonnografia:
AHI 8/h; ODI 2/h; Sat O2 basale 95%, Sat O2 media 94%; Sat
O2 minima 80%; TST con Sat O2<90% 2%; russamento 5% del
TST. Monitoraggio notturno cardio-respiratorio III LIV in
Bpap + O2 (1 lt/m); analisi per 511 min: qualità del
sonno buona, si rilevano residui eventi respiratori (tot.
71) di tipo prevalentemente ostruttivo (tot. 47) di grado
lieve, della durata media di 16 (max 32). Si associano
minime desaturazioni in SaO2 di tipo fasico con ipossiemia
notturna pari al 2% del totale. Posizione supina per un tempo
prossimo a 90%.
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Altri
esami eseguiti: TSH: 0.15, FT3 2.2, FT4 0.7. Emocromo: GB
9980; GR 5.200.000; Hb 14.8; Hct 45.2; PTL 111.000; sodio
143; potassio 4.42. Sono risultati alcuni dati anomali: EGA
ph 7.414; pO2 63.3; pCO2 54.2; HCO3 33.9; SAO2 93%.
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Test
del cammino: significativa desaturazione sotto sforzo submassimale.
Diagnosi
e terapia
Eseguiti tutti gli esami, viene posta diagnosi di sindrome delle
apnee ostruttive nel sonno
e consigliata la seguente terapia: trattamento ventilatorio
con BPAP + O2 supplementare durante le ore di sonno, terapia
inalatoria con cortisonici, antimuscarinici, terapia orale con
diuretici, cardiotonici, ipotensivi e antitiroidei.
Dopo stabilizzazione dei valori emogasanalitici viene dimesso
e gli viene consigliato di utilizzare un respiratore meccanico.
Decorso clinico
Il paziente non ha presentato problemi di adattamento e in breve
tempo ha avuto un miglioramento della respirazione, della dispnea
da sforzo e la scomparsa pressoché totale della sonnolenza
diurna, con diminuizione del russamento.
Al successivo controllo specialistico i valori dellemogasanalisi
sono migliorati e il paziente ha potuto riprendere la sua vita
lavorativa senza rischio di improvvisi colpi di sonno durante
la giornata.
Commento
La presenza di sonnolenza diurna e/o di astenia senza causa
apparente deve sempre fare pensare a disturbi del sonno, in
particolare di apnee notturne, per cui bisogna fare unanamnesi
accurata e chiedere un consulto insieme al/alla partner, in
quanto è lui/lei che si accorge dellinterruzione
del respiro durante il sonno (apnee notturne), della comparsa
o dellaumento del russamento.
In genere i pazienti non si rendono conto dei risvegli notturni,
ma al mattino si sentono stanchi come se non avessero dormito
bene. Spesso negano di avere sonnolenza durante il giorno, ma
si addormentano ogniqualvolta si trovano seduti.
Questo comporta per loro un alto rischio di incidenti stradali,
in quanto è possibile avere colpi di sonno durante la
guida di autoveicoli.
Note
& approfondimenti
Le apnee notturne od OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome)
sono caratterizzate dallinterruzione intermittente delle
prime vie aeree durante il sonno. Colpiscono il 4% degli uomini
e il 2% delle donne con età >40 anni e oltre un milione
di individui in Italia sono affetti da questa patologia, anche
se la diagnosi di certezza è effettuata solo in unesigua
minoranza di casi. È infatti una malattia sottostimata
e spesso i medici non sono a conoscenza della sindrome o non
indagano a sufficienza di fronte a sintomi sospetti (spesso
basterebbe chiedere al partner).
In questi pazienti un forte russamento o sonnolenza diurna caratterizzano
lOSAS.
La sindrome si manifesta con interruzione del respiro (apnee)
durante il sonno che può prolungarsi da 10 a 12 secondi,
si ripete più volte nel corso della notte fino ad arrivare
a 20-30 per ora, particolarmente nelle fasi REM.
Ad ogni apnea lossigenazione ematica si riduce, ritornando
ai valori normali con la ripresa della respirazione. A questo
si può associare un aumento della pressione arteriosa
e polmonare. Perché si verifichi la ripresa del respiro
è necessario il ripristino del tono dei muscoli del faringe
a opera del sistema nervoso. Tale meccanismo di difesa altera
però larchitettura del sonno con microrisvegli,
non percepiti dal soggetto. I continui microrisvegli del paziente
modificano il sonno profondo e le fasi REM sono quasi abolite.
La conseguenza è la sonnolenza, lastenia e la mancanza
di concentrazione durante il giorno.
I soggetti a rischio sono quelli sovrappeso e obesi, forti russatori
o che presentano anomalie delle alte vie respiratorie (ipertrofia
dei turbinati, deviazioni del setto nasale, malformazioni cranio-facciali,
ecc). Nei pazienti in cui queste manifestazioni sono allo stato
latente, luso di alcune sostanze può svolgere un
ruolo precipitante (alcol, sedativi).
Le conseguenze dellOSAS sono a volte molto pericolose
e imputabili alla riduzione dellossigenazione del sangue
arterioso che si ripercuote su organi come il cuore e cervello.
Anche se non ci sono dati certi sullaumento del rischio
cardio-cerebrovascolare, è ormai dimostrato che i soggetti
con OSAS non trattati presentano un aumento di tali eventi.
Altri disturbi sono rappresentati da apatia, facile irritabilità
e disturbi della sfera sessuale.
Riconoscere e trattare questa sindrome è di estrema importanza
in quanto permette di ridurre il numero degli incidenti stradali,
sul lavoro e degli eventi cardio-cerebrovascolari.
La diagnosi avviene attraverso la polisonnografia, indagine
eseguibile in ambiente ospedaliero oppure a livello ambulatoriale,
con apparecchio portatile da applicare al paziente per 24 ore.
Considerata la natura multifattoriale, lintervento terapeutico
è diversificato a seconda della causa: dimagrimento;
acquisizione di posizioni antiapnea (posizione laterale durante
il sonno); uso di apparecchi ortodontici; interventi otorinolaringoiatrici
a livello faringeo e nasale o interventi maxillo-facciali.
Nel caso in cui non sia possibile risolvere il problema attraverso
interventi specifici si ricorre alluso di un ventilatore
meccanico, chiamato CPAP (Countinuous Positive Airway
Pressure) che, tramite una mascherina immette aria a leggera
pressione positiva nelle alte vie respiratorie durante il sonno
per impedire il collasso del faringe. Bastano poche settimane
perché il paziente si abitui alluso dellapparecchio.
Luso continuo permette la normalizzazione del sonno, la
ripresa psico-fisica e la diminuzione del rischio di incidenti
per sé e per gli altri.
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