M.D.
numero 5, 15 febbraio 2006
Focus
on
La concertazione sulle dolenti Note
di Monica Di Sisto
Le
Note CUF/AIFA hanno generato un intenso dibattito che ha
visto diversamente schierate le varie Società scientifiche
e organizzazioni professionali. Lesito del dibattito,
rispetto alle proposte di modifiche necessarie per le Note
definite più calde, è stato rielaborato
dallAIFA di concerto con le Società scientifiche
della medicina di primo livello. È stato composto
un gruppo di lavoro (che ha già prodotto i primi
risultati) atto ad analizzare tutti gli aspetti critici
posti dallapplicazione delle note e a proporre soluzioni
e modifiche utili nella continua fase di revisione delle
Note stesse. Un progetto di respiro nazionale che può
contare già su alcune esperienze regionali, come
quella della Regione Sicilia. |
Il
19 novembre 2004 sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale
le nuove note AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), terza revisione
delle vecchie note CUF. Al di là del cambiamento della
scatola istituzionale, dopo la nascita dellAgenzia
nazionale dedicata al pianeta farmaco (AIFA), le note hanno
assunto sempre più il ruolo di guidare il medico selezionando,
tra le indicazioni terapeutiche registrate di alcuni farmaci,
quelle che si ritengono essenziali e, quindi, rimborsabili dal
Servizio Sanitario Nazionale (Ssn). Originariamente pensate
come strumento di governo della spesa, le note progressivamente
sono state investite del compito di assicurare lappropriatezza
di impiego dei farmaci e migliorare le strategie assistenziali.
Il
tutto nella cornice di una medicina basata sulle prove
(Evidence Based Medicine) che, tuttavia, è stata sempre
invocata in tutti gli ultimi tentativi fatti dalla parte pubblica
di razionalizzare le risorse a disposizione del Ssn, piuttosto
che di qualificare lintervento medico. Questo ha scatenato
reazioni e diffidenze nella professione medica rispetto al loro
utilizzo, ma anche gravi problemi di interpretazione da parte
delle Asl e difficoltà di compliance da parte dei pazienti.
Il malumore e la protesta sono cresciute nel corso del 2005
fino a portare a prese di posizione ufficiali delle principali
rappresentanze sindacali e delle Società scientifiche.
Mario Falconi, segretario della Fimmg, aveva tuonato che era
ora di finirla di trasformare una tecnologia sanitaria,
in questo caso i farmaci, in un centro di costo che guarda prevalentemente,
se non esclusivamente, alla spesa media, implementando una burocrazia
inutile e 'degenerata' a danno di cittadini e medici.
Claudio Cricelli, presidente della Simg, aveva invocato un processo
di revisione delle note, che doveva avvenire secondo una
serie di criteri dettati dalle esigenze scientifiche, professionali
(in particolare da parte dei medici di medicina generale) e
in coerenza con le risorse disponibili. La Simg, ad esempio,
ritiene che luso del piano terapeutico come strumento
prescrittivo sia superato, e non correttamente utilizzato, e
che quindi debba essere eliminato. Tutte le decisioni
relative alla prescrizione dei farmaci, secondo Cricelli, dovevano
essere demandati al tavolo dellAIFA del quale è
indispensabile che facciano parte i medici di medicina generale,
sia con la rappresentanza scientifica che con quella sindacale,
soprattutto in un momento topico come quello della revisione
della nota 13 avviata dallAgenzia.
LAIFA attraverso il BIF (2005; 5/6: 195-99), il suo bollettino
periodico sui farmaci, ha ribadito la necessità
di uno strumento regolatorio, quali sono le note, nel cercare
di rispondere alla doppia esigenza di garantire laccesso
a tutti i farmaci ritenuti essenziali ed efficienti per le malattie
croniche ed epidemiologicamente rilevanti, e di assicurare la
sostenibilità economica ed unitarietà del «sistema
farmaco» nel nostro Paese. Attualmente i medicinali
- ha spiegato infatti lAIFA - vengono introdotti sul mercato
europeo senza garantire un vantaggio rispetto alle scelte terapeutiche
esistenti. Ciò obbliga i servizi sanitari che ambiscono
ad assicurare una copertura universale a riesaminare, a livello
nazionale, leffettiva necessità della rimborsabilità
di ogni specifica indicazione delle nuove molecole.
Prove
tecniche di revisione
Perché il sistema delle note funzioni, ammette lAIFA,
è necessario un clima di condivisione del sistema,
che però non è stato unanimemente percepito
dai medici di famiglia, principali destinatari e utilizzatori
delle limitazioni, che vedono ancora le note AIFA soltanto come
strumento di limitazione della spesa farmaceutica e, anche se
consultati attraverso le loro organizzazioni professionali nella
fase di revisione, non si sentono realmente coinvolti nella
scelta del «sistema note». Inoltre, le note non
sono conosciute da larga parte dei medici specialisti e ospedalieri,
i quali non le applicano né al momento della prescrizione
ai loro pazienti privati, né quando prescrivono al
momento della dismissione dei pazienti ospedalieri.
Sono necessarie, anche secondo lAIFA, unaccurata
analisi critica di questo fenomeno e ladozione di provvedimenti
che risolvano il problema. Soprattutto perché sono i
medici di medicina generale che si assumono lonere della
conflittualità con i pazienti, quando devono applicare
le restrizioni previste dalle note alle prescrizioni suggerite
da medici specialisti e ospedalieri.
Lesito del dibattito, rispetto alle proposte di modifiche
considerate necessarie per le note più «calde»,
è stato rielaborato dallAIFA di concerto con le
Società scientifiche: Centro studi e ricerche in medicina
generale (CSeRMEG), Associazione Italiana Medici di Famiglia
(AIMEF), Associazione cultura medica interdisciplinare (AssCuMI),
Associazione scientifica interdisciplinare e di medicina di
famiglia e di comunità (AssIMeFaC) e Società nazionale
aggiornamento medico interdisciplinare (SNAMID). Il risultato
di questo confronto è stato messo a disposizione dallAIFA
attraverso il BIF. In questo contesto è stato costituito
un gruppo di lavoro che permetterà di analizzare tutti
gli aspetti critici posti dallapplicazione delle note
e proporre soluzioni e modifiche utili alla CTS nella continua
fase di revisione delle note stesse.
Il gruppo di lavoro è già attivo ed ha compiuto
una ricognizione dei maggiori commenti e delle criticità
legate ad ogni nota.
La via devoluta: lesperienza della Regione
Sicilia
Anche le Regioni si sono trovate, dal canto loro, a dover fronteggiare
critiche esigenze di bilancio e, al contempo, il malcontento
e lo smarrimento di medici e pazienti. In assenza di un intervento
nazionale chiarificatore, il Dipartimento Regionale Ispettorato
Sanitario della Regione Sicilia, in collaborazione con
lIstituto di Farmacologia di Catania diretto dal Prof.
Filippo Drago (AIFA), aveva già organizzato il 2 aprile
scorso una riunione regionale, avvenuta a Pergusa (En), che
per la prima volta aveva visto la contemporanea presenza di
tutti gli attori del processo assistenziale: la Regione Siciliana
(Dr. Amari Vito, D.ssa Borsellino Lucia e D.ssa Deleo Angela),
lAIFA, gli opinion leader per area terapeutica, i direttori
Sanitari; i direttori di Dipartimento Farmaceutico, i direttori
di Distretto; i quadri regionali e provinciali della medicina
generale e le loro rappresentanze sindacali e delle Società
scientifiche della medicina generale, tra i quali il dott. Saverio
La Bruzzo di Simg, Salvatore Valore e Giuseppe Montenegro di
AIMEF.
Due i risultati del confronto: lindividuazione delle note
AIFA a maggiore impatto e complessità e la creazione
di sei tavoli tecnici, uno per nota o aggregato di esse. Ogni
gruppo di lavoro ha prodotto un verbale contenente indicazioni
sulle problematiche interpretative e applicative della singola
nota esaminata, ma anche sulle soluzioni in ambito di interpretazione
e applicazione, senza modificare in alcun modo lessenza
stessa della nota. Le proposte sono state sottoposte al tavolo
di consultazione appositamente costituito presso lAIFA
per il successivo inoltro al Comitato Tecnico Scientifico.
Le controverse note, punto per punto
Facendo
un confronto tra indicazioni AIFA e indicazioni portate dallesperienza
dei tavoli siciliani, emerge un quadro di 14 note rispetto alle
quali le attenzioni e le indicazioni dei due osservatori privilegiati
a volte convergono, a volte no. Di seguito alcune note-chiave.
La nota 1 pubblicata in G.U. il 4 novembre 2004 serve a indicare
in maniera esplicita le categorie di pazienti ad alto rischio
di complicanze gravi del tratto gastrointestinale per le quali
luso di inibitori di pompa e dellanalogo misoprostolo
conferisce una provata gastroprotezione. Il principale problema
sollevato dal Tavolo siciliano è legato ai soggetti in
terapia cronica con FANS non selettivi o ASA e che abbiano anche
una dispepsia non ulcerosa HP positiva. Per essi, infatti, non
è prevista dalla nota 1 una gastroprotezione con IPP,
oppure una eradicazione con rimborsabilità dal Ssn, nonostante
le evidenze di aumento di rischio di complicanze nei soggetti
HP positivi.
Sotto il mirino dei tavoli siciliani finiscono anche la nota
9 e la nota 9 bis sugli antiaggreganti: rispetto alla ticlopidina
il tavolo ne sottolinea gli effetti favorevoli rispetto ad aspirina
ed ASA secondo gli studi più recenti; rispetto al clopidogrel,
la sua rimborsabilità sottoposta a diagnosi e piano terapeutico
dettati da centri specializzati, Universitari o delle Asl, individuati
dalle Regioni e dalle Province autonome in realtà ne
limiterebbe troppo il ricorso.
La nota 13 è una delle vere novità dellaggiornamento
delle note AIFA, soprattutto per quanto riguarda lutilizzo
delle Carte del rischio cardiovascolare e per un progetto di
outcome research cui la nota stessa è stata associata.
La nota 13 definisce la strategia terapeutica (incluso limpiego
di statine) in base alla valutazione del rischio cardiovascolare
globale, facendo riferimento alle Carte di Rischio Cardiovascolare
elaborate dallISS allinterno del Progetto Cuore
(www.cuore.iss.it). Tra le controversie legate a questa nota
cè lobiezione che le Carte del Rischio servono
per facilitare lapplicazione pratica della nota 13, ma
sono talvolta uno strumento limitato per definire il rischio
globale ed escludono ampie categorie di pazienti a rischio
che potrebbero beneficiare della terapia. Da parte dei Mmg la
tensione rispetto alle limitazioni allaccesso dei farmaci
più innovativi rimane molto alta, vista lincidenza
delle patologie cardiovascolari non correggibili con la sola
dieta.
Altra forte controversia si accende con la nota 66, relativamente
alla concedibilità dei FANS nei casi di dolore acuto
e, in particolare, di dolore oncologico. È vero,
ammette lAIFA, che non tutte le schede tecniche riportano
questa indicazione terapeutica, e lindicazione fornita
è quella di rifarsi alle schede tecniche delle singole
specialità. Ma per i tecnici coinvolti dalla Regione
Sicilia bisogna sollevare anche la questione del profilo della
sicurezza a lungo temine dei COX 2 inibitori selettivi, ancora
poco chiaro a loro giudizio.
I dubbi sulla corretta applicazione della nota 78, relativi
ai colliri antiglaucoma, che il Mmg non può gestire in
autonomia, sollevano anchessi il problema della diagnosi
e del piano terapeutico. AIFA specifica che tale percorso prescrittivo
è stato originariamente introdotto proprio per avere
una traccia precisa del fenomeno dellinduzione prescrittiva
da parte della medicina specialistica. La durata dei piani terapeutici
rilasciati dai centri autorizzati con i farmaci soggetti alla
nota 78 deve tenere conto inoltre, a livello siciliano, della
natura clinico-fisica del collirio, che secondo le buone norme
di conservazione e uso, deve essere consumato entro 15 giorni
dallapertura. Per motivi di controllo della spesa, inoltre,
dal luglio 2005 nella Regione Sicilia la nota deve essere applicata
in modo indifferenziato sia per i nuovi che per i casi in trattamento
antecedentemente al 19.11.04, contrariamente alle indicazioni
nazionali. E il livello devoluto arriva, così,
addirittura a comprimere più che lAIFA la libertà
prescrittiva del Mmg. Una tendenza che potrebbe estendersi pericolosamente,
in tempi di ristrettezze.