M.D.
numero 2-3, 1 febbraio 2006
Pratica
medica
Un caso di carcinoide bronchiale
di Leonardo Trentadue,
Medico di medicina generale, Ferrandina (MT)
Un
paziente di 38 anni, celibe, mi chiama con urgenza per
una visita domiciliare. Lo trovo allettato con febbre 40.5
°C, dispnea, malessere generale e tosse produttiva con
espettorato purulento. Allesame obiettivo sono presenti
rantoli, ipofonesi e respiro bronchiale. Allanamnesi
rilevo che alletà di 7 anni fu colpito da broncopolmonite
e che un altro episodio si è manifestato due anni
fa. Non ha mai fumato. Dispongo subito il ricovero per sospetta
broncopolmonite. |
Ricovero
ospedaliero
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Espettorato:
sviluppo di miceti.
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Tampone
faringeo: stafilococchi e miceti.
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Rx
torace: addensamento di tipo atelettasico del lobo inferiore
destro con presenza di broncogramma aereo (infiltrato?). Cuore
nei limiti. Lievi turbe della ripolarizzazione ventricolare.
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ECG:
ritmo sinusale 60/min.
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Seconda
Rx torace (dopo 10 giorni): persistenza delladdensamento
segnalato.
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TAC
torace-mediastino: presenza di lesione solida con pareti parzialmente
calcifiche, del diametro di circa 2.5 cm, dellilo inferiore
destro. Tale formazione comprime il bronco intermedio e determina
atelettasia del lobo inferiore. Nel contesto del lobo atelettasico
sono presenti aree ipodense riferibili a note di polmonite
suppurativa post-stenotica.
I
colleghi dellospedale consigliano il ricovero presso una
divisione di chirurgia toracica per lesecuzione della
broncoscopia.
Ricovero in chirurgia toracica
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Broncoscopia:
laringe e trachea normali; sperone tracheale sottile. Emisistema
sinistro nella norma; emisistema destro: normale lorigine
del lobare superiore.
Il bronco intermedio è occluso da neoformazione vegetante
liscia, rosea e ricoperta da scarso muco. È visibile
solo lorifizio del medio e dei suoi rami segmentari.
Non si esegue biopsia nel timore di complicanze emorragiche.
Dopo 23 giorni viene ripetuta una nuova broncoscopia rigida
in jet che questa volta ha successo, pur con un discreto sanguinamento.
Intervento
chirurgico e diagnosi
In attesa del referto bioptico, si effettua lintervento
di lobectomia inferiore destra, dopo toracotomia postero-laterale
destra con linfoadenectomia mediastinica. Tutto va bene e il
decorso post-operatorio è regolare, persiste soltanto
una modesta falda di pneumotorace apicale che si riassorbe progressivamente.
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Referto
istologico: carcinoide bronchiale esteso dal bronco alla
pleura, che non appare infiltrata. La neoplasia insiste
sul margine di resezione chirurgica bronchiale. Nel parenchima
polmonare limitrofo è presente atelettasia e flogosi
cronica aspecifica. I linfonodi isolati e pervenuti a parte
sono esenti da neoplasia.
Il paziente è dimesso in buone condizioni e con terapia
a base di octreotide 0.5 mg, una fiala tre volte al giorno
sottocute per sei mesi.
Commento |
Il
carcinoide si manifesta in varie localizzazioni: le più
frequenti sono polmoni, bronchi, stomaco e intestino. Origina
dalle cellule enterocromaffini, che sono ubiquitarie nellorganismo
e producono serotonina e 5-idrossitriptofano. Lincidenza
si aggira intorno a 8/100.000. La crescita di questa neoplasia
è lenta e la sopravvivenza a cinque anni è
superiore al 90%. Unaltra caratteristica del carcinoide
è il polimorfismo sintomatologico, diverso a seconda
del distretto colpito.
La forma bronchiale si esprime con ostruzione delle vie
respiratorie o con episodi di broncopolmonite. Una variante
della forma bronchiale comprende la crisi di arrossamento,
che può essere grave e associata a ipotensione, tremori,
tachicardia, lacrimazione, scialorrea ed edema periorbitale.
Nel caso trattato lunica manifestazione clinica
è stata la broncopolmonite che, dopo radiografia
e TAC, ha permesso la diagnosi, evidenziando il carcinoide
bronchiale che era rimasto fino ad allora del tutto silente.
Questo riscontro deve quindi mettere in guardia il medico
di famiglia, che quando si trova ad affrontare casi di broncopolmonite
deve richiedere comunque un approfondimento diagnostico
con una radiografia del torace, quando decida di non ricoverare
il paziente.
Nel caso illustrato la prognosi è stata favorevole
perché fortunatamente non si sono sviluppateno metastasi
e quindi
vi è il presupposto che lorizzonte clinico
del paziente si mantenga al di fuori di riesacerbazioni
della patologia.
Per quanto riguarda la terapia, limpiego delloctreotide
si dimostra efficace e decisivo per la guarigione, dato
dimostrato dagli studi clinici controllati.
Loctreotide è un octapeptide sintetico derivato
dalla somatostatina, della quale ha effetti simili. La sua
azione farmacologica è molteplice: inibisce vari
peptidi prodotti dal sistema endocrino-gastroenterico, il
GH e la serotonina, la secrezione post-prandiale di insulina,
amilasi, glucagone, lipasi, gastrina e acido cloridrico,
riducendo il circolo ematico splancnico. |
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