M.D.
numero 2-3, 1 febbraio 2006
Appunti
File di pazienti in studio per sindrome
da scarico fiscale
Tra
la fine dell'anno solare e la fine dellanno fiscale ricomincia
il pellegrinaggio dei pazienti in questua della falsa impegnativa
a sanatoria delle terapie fatte nei dodici mesi precedenti allinsaputa
del medico. Motivo? Scarico fiscale.
Il commercialista (o il CAF) mi ha detto che se allego
l'impegnativa del mio medico posso scaricare i massaggi e la
magnetoterapia che ho fatto per il mal di schiena. Perché?
Lei soffre di mal di schiena?. Domanda doppiamente stupida,
primo perché tutti ne soffriamo, secondo perché,
una volta che un paziente non ti tartassa per queste idiozie
e opta per il fai da te, non è il caso di cercare rogne
con domande invasive della sua privacy. Rischi che la prossima
volta ti chieda 20 giorni di malattia, una visita ortopedica,
una visita fisiatrica, due radiografie, una TAC, una RMN e tre
etti di nimesulide. E tu sfori il budget.
A volte, soprattutto nel corso dellanno, il motivo della
richiesta è spiegato in modo leggermente diverso. Non
sono più il commercialista o il CAF a suggerire lutilità
dellimpegnativa, ma il fisioterapista che effettua la
prestazione. Come mai questa cultura fiscale in chi dovrebbe
essere esperto solo di torture cinesi? È presto spiegato:
l'informazione è intesa a veicolare due messaggi. Uno,
fidelizzante: questo studio di fisioterapia ha una visione
globale del paziente, si occupa perfino di farlo risparmiare;
due, dissuasivo: la fattura ha un senso se la scarica,
ma per scaricarla deve andare dal suo Mmg a chiedere qualcosa
che potrebbe anche farlo arrabbiare, quindi lasci perdere e
non mi chieda scartoffie inutili.
Molti recepiscono entrambi i messaggi e non si fanno vedere
dal medico.
Altri invece, soprattutto quelli fermamente convinti dei loro
diritti fiscali, ignorano il secondo messaggio e marciano a
muso duro sullo studio del Mmg.
Confesso che per qualche tempo ho seguito londa. Dopo
tutto contribuivo a risanare le casse dello Stato facendo pagare
lIRPEF agli studi di fisioterapia. Poi, e giuro che non
sono in combutta con i fisioterapisti, ci ho ripensato. Su una
fattura da 100 euro, il fisco perde 19 euro che deve dare al
paziente: quanti ne guadagna sullaltro versante, quello
del fisioterapista? Ammesso e non concesso che il fisioterapista
paghi il 35% di IRPEF, non lo paga su cento euro, ma sulla cifra
netta che risulta dopo che dai cento euro ha tolto le spese.
E le spese possono tranquillamente toccare e superare il 30%
dellincasso lordo. Quindi lo studio di fisioterapia pagherà
di IRPEF su quella fattura il 35% del 70% di euro: poco più
di 24 euro. Guadagno netto per il Fisco, cinque euro se va bene.
E per far guadagnare al Fisco cinque euro io dovrei fare impegnative
false, permettendo per giunta al mio paziente di farmi girare
a suo piacimento sul suo dito mignolo? Risultato: ho aggiunto
al mio tariffario la voce: rilascio impegnativa per scarico
fiscale, 20 euro. Non è escluso che prima o poi
qualcuno mi denuncerà per corruzione passiva, ma quel
qualcuno dovrà anche dimostrare che almeno un atto di
corruzione cè stato. Da un anno a questa parte,
diversi pazienti mi hanno chiesto le impegnative per lo scarico
fiscale, ma nessuno ha perfezionato la transazione. Credo che
abbiano cambiato medico, ma mi hanno solo fatto un grosso piacere.
Giro quindi il suggerimento a quei colleghi che sono arrivati
anche loro al limite della sopportazione.
Antonio Attanasio
Medico di medicina generale
Mandello del Lario (LC)
Punture
- Dove č finita lšetica della guarigione? |
Sono
laureato in Medicina e Chirurgia da circa 25 anni. Ho sempre
creduto nei valori umani insiti nella professione. Negli
ultimi 10 anni, illudendomi che labnegazione e lo
studio avrebbero ripagato i miei sacrifici, ho creduto nella
formazione continua impegnandomi in prima persona anche
come relatore e sempre pagando di tasca mia. Ma attualmente
sono confuso, deluso e fortemente preoccupato del futuro
della medicina generale.
Cosa servono ai miei pazienti tutte le nozioni apprese
e fatte proprie con lesperienza, quando poi al mattino
ti svegli e ti viene il magone di andare al
lavoro per fare in pratica limpiegato dellAsl
e residualmente il medico?
Ti senti umiliato, sconfitto, e inoltre i diverbi con i
pazienti sono quotidiani, perché, stanco, hai omesso
una nota AIFA o dimenticato unesenzione ticket. Tutto
questo ti crea una serie di lamentele, se non addirittura
la ricusazione. Doppio pressing, perché se ti rivolgi
alla tua Asl difficilmente ti danno ragione, oppure ipocritamente
fanno finta di non sentire.
Come si può essere ridotti a controllori della spesa
sanitaria e nello stesso tempo essere controllati dagli
organi superiori? Se sbagliassi diagnosi o terapia accetterei
con onestà la perdita dellassistito.
Mi chiedo dove sia sparita letica della guarigione
o almeno della ricerca della miglior qualità di
vita per i propri assistiti?
A questa etica è subentrata nella scala dei valori,
la budgettizzazione a oltranza, fregandosene, degli operatori
e della salute dei cittadini.
Gianfranco Aretini
Medico di medicina generale,
Treviso |
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