M.D.
numero 1, 18 gennaio 2006
Management
Evoluzione della gestione dellinfezione
da Helicobacter pylori
di Cesare Tosetti ed Enzo Ubaldi, Medici di medicina
generale, specialisti in Gastroenterologia, Simg Gruppo Italiano
Gastroenterologia Ambulatoriale e Cure Primarie
Per i Mmg italiani le raccomandazioni sul trattamento dellinfezione
da H. pylori sono prevalentemente quelle contenute nelle note
Aifa, limitative della prescrizione farmacologica. I risultati
di un questionario distribuito
nel distretto di Porretta Terme mostrano però che, anche
in assenza di uninformazione sistematica su tali problematiche,
i Mmg sono in sintonia con le linee guida internazionali, precorrendo
levoluzione dei regolamenti
Sono
passati ventanni da quando Barry Marshall e Robin Warren
stupirono la gastroenterologia mondiale dimostrando che la presenza
di un batterio nello stomaco poteva essere causa di gastrite
e ulcerazioni della mucosa gastroduodenale. Fino ad allora la
patogenesi della malattia peptica era individuata nellambito
esclusivo del danno da acido, cui la componente psicosomatica
e lo stress fornivano innesco e detonatore. E pensare che proprio
un italiano, quasi cento anni prima, aveva evidenziato la presenza
dei batteri nello stomaco, ma la difficoltà di dimostrarne
la presenza con le colorazioni comuni ne aveva fatto dimenticare
la possibile importanza, riservando agli antibiotici il ruolo
di agente dannoso per la mucosa gastrica, piuttosto che di potenziale
agente terapeutico.
Da allora una grosso sforzo di ricerca in campo gastroenterologico,
con evidente interessamento dellindustria, è stata
rivolta alla dimostrazione del ruolo causale del batterio, denominato
Helicobacter pylori, in molteplici affezioni, anche extra-gastroenterologiche,
quali reumopatie, cefalea, allergie, aterosclerosi.
Linee guida
Per mettere ordine alle evidenze disponibili, le società
scientifiche hanno promosso linee guida e raccomandazioni sulla
gestione dellinfezione da H. pylori.
Tra le linee guida internazionali sono da segnalare quelle dellEuropean
Helicobacter Study Group (cosiddette linee guida Maastricht,
delle quali è attesa a breve la terza edizione), gruppo
che ha guidato la discussione delle evidenze in modo trasversale
tra le diverse branche mediche inclusa la medicina generale,
e quelle dellEuropean Society for Primary Care Gastroenterology,
che ovviamente pongono particolare attenzione agli aspetti più
rilevanti per la medicina generale.
In Italia non esiste una vera e propria posizione specifica
da parte delle società scientifiche. La Federazione delle
Malattie Digestive, che riunisce le principali società
del settore, ha proprie linee guida sullimpiego dellendoscopia
digestiva e sulla dispepsia, ma non cè uniniziativa
sulle problematiche dellinfezione da H. pylori. Membri
della Società Italiana di Medicina Generale e della sezione
di Gastroenterologia Ambulatoriale della Società Italiana
di Gastroenterologia hanno partecipato alla realizzazione delle
linee guida della European Society for Primary Care Gastroenterology.
In pratica però i medici di medicina generale italiani
hanno ricevuto raccomandazioni sulla gestione dellinfezione
da Helicobacter pylori prevalentemente attraverso le note (prima
Cuf ora Aifa) per la limitazione della prescrizione degli inibitori
di pompa protonica. Questa anomalia nazionale continua a persistere
nonostante levoluzione delle tendenze nel resto del mondo.
Questionario di verifica
Per verificare se in Italia ci sia stata una modificazione dellatteggiamento
dei medici di medicina generale verso linfezione da H.
pylori rispetto alle note Cuf/Aifa sono state valutate le
risposte ad un questionario sulla propensione dei Mmg a trattare
linfezione da H. pylori in diverse patologie, somministrato
nel 1998 e successivamente nel 2005 ai 52 Mmg del distretto
di Porretta Terme (circa 50.000 abitanti) dellAsl di Bologna.
Il gruppo dei Mmg è risultato sostanzialmente stabile
in questi anni, dato il minimo ricambio che storicamente avviene
nella medicina generale italiana.
La tabella 1 riporta i risultati ottenuti, con le indicazioni
Cuf/Aifa corrispondentemente in vigore.
Già nel 1998 vi era unindubbia attenzione al trattamento
dellinfezione nelle patologie dove levidenza è
forte (ulcera gastrica e duodenale). Accanto a queste, lindicazione
è chiara anche nella rara entità del MALT linfoma.
Per quanto riguarda le aree grigie vediamo che i
Mmg sono stati più consapevoli della Cuf e hanno precorso
lAifa nel trattamento dellinfezione quando è
necessaria una terapia acido soppressiva prolungata nella malattia
da reflusso gastroesofageo, per evitare una progressione della
gastrite, con piena coscienza che leradicazione dellH.
pylori non peggiora di per sé la malattia da reflusso.
Per gli stessi motivi non si vede perché non trattare
linfezione anche in situazioni simili, quali la terapia
con ASA a basso dosaggio per la quali è necessaria contemporanea
gastroprotezione, o anche la gastrite severa in caso di dispepsia
funzionale (per la quale era ammesso il trattamento nel 1998
in caso di gastrite grave).
Infine è degna di nota luniformazione dei Mmg alle
indicazioni sulla strategia test and treat per la
dispepsia non investigata, che continua a essere ignorata dallAifa.
Questa strategia, da applicarsi nei soggetti giovani e senza
segni di allarme per patologie gravi, quali emorragia gastrointestinale
o cancro, è dimostrata essere cost-effective anche
nel sistema italiano, secondo uno studio farmacoeconomico condotto
da Alberto Bozzani, almeno quando la sintomatologia è
dominata da componenti dolorose epigastriche.
Anche se applicabile a un numero limitato di pazienti permette
di gestire con sicurezza, risparmio di risorse e discreti risultati
queste presentazioni cliniche.
Conclusioni
Questo confronto evidenzia come i Mmg, pur in assenza di uninformazione
sistematica sulla problematica H. pylori, hanno dimostrato
sempre una buona sintonia con le linee guida internazionali,
precorrendo in parte levoluzione dei regolamenti italiani.
Permane il problema del test and treat e del trattamento
dellinfezione nella dispepsia funzionale, tuttora controverso
anche a livello internazionale. Anche in questo caso gli aspetti
positivi (probabilità di miglioramento/risoluzione dei
sintomi almeno in un gruppo di pazienti, prevenzione del cancro
gastrico) sembrano superiori agli aspetti negativi (sviluppo
di resistenze batteriche).
Non va inoltre dimenticato che per lOrganizzazione Mondiale
della Sanità lHelicobacter pylori rimane un agente
carcinogeno di prima classe.