M.D.
numero 1, 18 gennaio 2006
Diario
ambulatoriale
Il lavoro in team in medicina di famiglia
- Cronaca di una settimana
di Giuseppe Maso, Medico di famiglia - Venezia, Responsabile
Insegnamento Scuola di Medicina di Famiglia, Università di Udine
Alessandra Semenzato, Infermiera di famiglia - Venezia, Docente
Scuola di Medicina di Famiglia, Università di Udine
Lunedì
Sono
appena tornato da un workshop sulla sindrome metabolica che
si è tenuto presso lIstituto di Medicina Interna
di Malmö, in Svezia. È indescrivibile la sensazione
che provo ogniqualvolta mi reco per motivi di lavoro in un Paese
del Nord Europa. Entro subito in un clima che sembra permettere
a chiunque di esprimersi al massimo delle sue potenzialità.
Ci si aspetterebbe il contrario, considerando che si deve utilizzare
una lingua che non è la propria. Eppure tutto è
facile. Non vi sono problemi di organizzazione e non vi sono
problemi di puntualità. Non mancano le strutture e ci
si rende conto che cè sostanza e non cè
bisogno di apparenza, come spesso avviene da noi. Si percepisce
che il valore fondamentale è il merito. Giovani ricercatori
e anziani professori lavorano piacevolmente assieme; si avverte
chiaramente linterdisciplinarietà e la collaborazione;
vengono presentati dati e pensieri originali che dimostrano
apertamente lindipendenza intellettuale, la mancanza di
sudditanza, la preparazione e la padronanza della metodologia
della ricerca. Ci si sente rispettati e ascoltati e ogni osservazione
interessante viene tenuta in considerazione. Ho sentito citare
numerosi lavori di ricerca e autori italiani che da noi sono
praticamente sconosciuti, probabilmente perché non fanno
parte dellestablishment stabilito. Da noi si citano praticamente
solo trial statunitensi, allestero è ancora di
moda Morgagni.
Martedì
Mi vergogno, mi vergogno, mi vergogno. Enrico ha
ripetuto più volte questa affermazione prima di espormi
il suo problema. È un ragazzo di diciannove anni sano
con un banalissimo problema dovuto al frenulo corto. Prima di
mostrarmi i genitali ha preso tempo e quasi voleva scappare.
Contrariamente a quanto sembra, nella nostra società
tutto quanto è legato al sesso è ancora tabù.
Ieri una signora che presentava un problema pelvico mi ha fatto
chiaramente capire che non voleva essere visitata da un medico
maschio e mi ha ricordato come ha vissuto con angoscia una visita
urologica: Il medico mi ha penetrata (ha usato proprio
questa parola) senza avvertirmi!. Ha vissuto la visita
come una violenza.
Dopo di lei ho visto invece un mio paziente transessuale che
continua a nascondermi la sua situazione, come non me ne accorgessi,
mi parla delle sue protesi mammarie, ma non mi ha mai detto
degli estrogeni che sicuramente assume.
Molto di quanto è legato al sesso viene nascosto e spesso
problemi legati alla sessualità vengono rimossi. Tutti
i giorni, però, verifichiamo quanta patologia e problemi
esistenziali siano correlati alla sfera sessuale e allinsoddisfazione
di desideri che si tengono nascosti.
Mercoledì
Ho trovato su una bancarella di un mercatino di antiquariato
un piccolo opuscolo di divulgazione scientifica. Si tratta di
un volumetto di 64 pagine scritte dal dott. Friemann e pubblicato
nella collana Biblioteca del popolo edita dalla
Casa editrice Sonzogno di Milano nel 1901. Il libretto è
scritto in un bellissimo italiano e si intitola Filosofia
della Longevità, in copertina riporta il suo obiettivo:
Propaganda distruzione. Quello che è
interessante è che, già un secolo fa, descrivendo
la fisiologia della vecchiaia (con tutta la sintomatologia correlata)
si sottolineava come la rigidezza dei vasi ne fosse
uno dei tratti fondamentali e che gli accumuli di
fibrina e albumina fossero responsabili del loro restringimento.
Si descrive chiaramente la funzione tossica delle sostanze ossidanti
e si mette in risalto limportanza dellinfiammazione
che tali accumuli producono. Friemann dà
delle chiare indicazioni circa le corrette abitudini alimentari
atte a ritardare linvecchiamento e dà dei consigli
di vita. Insomma, tutto già scritto più di un
secolo fa in un piccolo libretto divulgativo. Non solo, lattenzione
è focalizzata non a livello di molecole organiche complesse,
quali lipidi, glucidi od ormoni, ma si indirizza sugli elementi
di base che le compongono (magnesio, fluoro, carbonio ecc.).
Giovedì
Sono ormai alcuni anni che non vediamo epidemie influenzali
significative. È molto probabile che il merito sia della vaccinazione
di massa, anche se sembrano poco colpite anche le fasce di età
che non hanno fatto mai prevenzione. Lavoro per gli epidemiologi.
Quest¹anno la campagna di vaccinazione è stata accompagnata
da una ricorrente, insistente, pesante campagna dei media sulla
influenza aviaria. Il vaccino è scomparso dalle farmacie e le
scorte sono state esaurite in breve tempo. Finita la campagna
vaccinale anche l¹influenza aviaria è scomparsa per un po¹ di
tempo dai giornali e dalle televisioni, come se il problema
non fosse mai esistito. Non è morto alcun pollo e il vaccino
per l¹influenza stagionale è andato a ruba. Speriamo almeno
che le nostre sale di attesa continuino a non essere affollate
così come è stato per gli inverni scorsi.
Venerdì
Sappiamo che Antonia è in sala dattesa quando sentiamo
la sua tosse, secca, insistente, che non smette per un minuto.
Viene da noi per mitigare la sintomatologia, sa bene che non
possiamo fare molto. è affetta da sarcoidosi e spesso
abbiamo parlato a lungo di questa malattia. Antonia sa che non
ci sono cure specifiche, che la causa è praticamente
sconosciuta, che levoluzione non è chiara e che
probabilmente non guarirà. È una strana malattia,
abbastanza rara, cronica, che ha bisogno di cure e accertamenti
continui e proprio perché è rara non è
nemmeno contemplata tra quelle per cui è prevista lesenzione
dalla spesa per farmaci e accertamenti.
La malattia ha cambiato il suo aspetto, la terapia cortisonica
cronica e gli antiepilettici (ha localizzazioni cerebrali) lhanno
fatta aumentare considerevolmente di peso; è dispnoica,
irascibile, si affatica con niente. Quando è più
avvilita del solito viene a trovarci, il suo sguardo esprime
sofferenza, disorientamento e sconforto paralizzante. È
una persona che è sempre stata attiva e ricca di interessi.
Ci sentiamo impotenti quanto lei, ma il nostro essere disponibili
ad ascoltarla, a spronarla quando è il momento di non
abbattersi, a cercare di consigliarla per migliorare la sua
qualità di vita, risulta avere unazione terapeutica.
Abbiamo la funzione di sintomatici, come quelli che stiamo somministrando,
ma siamo sicuramente utili, almeno fino alla prossima visita.
Sabato
Sono sempre più insistenti, da parte dei pazienti, le
richieste di visite specialistiche. È più che
comprensibile questo atteggiamento della gente; siamo tutti
bombardati da consigli di specialisti. Esistono specialisti
per tutto, per ogni patologia, fascia di età, sesso e
anche per le non patologie, per quelle immaginarie e quelle
create. Ci sono specialisti per i sani e anche per i supersani,
quelli che devono avere un fisico che una volta si pensava essere
di pertinenza degli immortali.
Sono ormai sufficientemente anziano da ricordarmi la medicina
dellera pre-specialistica e ricordo bene come nacquero
le specialità. Ricordo, con nostalgia, i miei maestri
di clinica medica che spaziavano da un capo allaltro delle
conoscenze mediche (e non solo) e che sapevano veramente avere
un approccio globale ai problemi. Ricordo anche i chirurghi
generali di qualche decennio fa, grandi, veramente grandi. Poi,
la moltiplicazione delle cattedre: i clinici medici sono diventati
reumatologi, nefrologi, gastroenterologi, endocrinologi, ipertensivologi,
diabetologi e chi più ne ha più ne metta. Lo stesso
è avvenuto in chirurgia.
Probabilmente i vecchi clinici non potevano prevedere quello
che sarebbe successo. La ricaduta della moltiplicazione di cattedre
ha letteralmente scompaginato lorganizzazione delle cure
e quello che si riteneva una divisione dei saperi e delle competenze
è diventata una suddivisione dei livelli di cura del
Sistema sanitario (oltre che una suddivisione dei reparti ospedalieri),
con la massima gioia dei burocrati che hanno fatto invece il
processo contrario: hanno acquisito e accentrato tutto il potere.
Anche la medicina di famiglia non riesce a riprendersi dopo
questo devastante terremoto. Dottore ho i brufoli, mi
fa limpegnativa per la visita dermatologica?!.