M.D.
numero 38, 14 dicembre 2005
Tribuna
Ma a chi giovano le prescrizioni indotte?
di Antonio Attanasio, Medico di medicina generale,
Mandello del Lario
Periodicamente riemerge la questione di chi sia veramente
responsabile della spesa per i farmaci e per gli accertamenti
strumentali e di laboratorio prescritti con il ricettario del
Ssn. Unalta percentuale di queste sono in realtà
trascrizioni delle ricette bianche rilasciate da
specialisti privati e pubblici, consultati con o senza il preventivo
consiglio del Mmg. Per quanto riguarda gli specialisti pubblici
la questione sembra avviata a fatica a una soluzione con listituzione
del ricettario unico nazionale a lettura ottica. Va detto però
che già in precedenza alcune Regioni avevano emanato
disposizioni per il rilascio diretto di ricette e impegnative
sul ricettario regionale da parte dei medici ospedalieri. Palesato
ciò, resta il dubbio: cui prodest le prescrizioni indotte?
Con
il ricettario unico nazionale si è risolto laspetto
che aveva meno bisogno di una soluzione, visto che i pazienti
vanno dagli specialisti pubblici solo su indicazione del proprio
Mmg, per cui le prescrizioni di questi rappresentano in un certo
senso unestensione dei compiti prescrittivi del Mmg che
ne ha richiesto lintervento. Da un punto di vista di cortesia
verso i pazienti è stato importante aver loro tolto il
fastidio di dover tornare dal Mmg per la prescrizione sul ricettario
del Ssn, ma da un punto di vista di auditing, più che
chiarire le cose, si è creato un falso: se il Mmg non
avesse in prima battura inviato il paziente allo specialista
ospedaliero, tutte le ricette e impegnative sarebbero state
comunque a suo carico. Dove invece le cose avrebbero bisogno
di essere cambiate è nellambito della trascrizione
su ricettario delle ricette bianche degli specialisti
privati. In questo caso la spesa non è in nessun modo
indotta dal Mmg, anche se questi in teoria potrebbe rifiutare
la trascrizione e quindi, non facendolo, se ne assume legalmente
la responsabilità.
La verità è che, se alcuni medici di famiglia
rifiutano in una percentuale più o meno alta la trascrizione
tout court delle ricette bianche, la maggior parte accetta di
trascriverle e finisce quindi con laddossare a sé
e alla categoria una discreta mole di prescrizioni che in realtà
non ha generato.
Il Mmg non è allorigine di quel consulto e quindi
può avere tutte le responsabilità legali e morali
di questo mondo, ma non ha assolutamente nessuna responsabilità
logica di nesso causale. A questo punto cè da chiedersi
a chi giova questo stato di cose. A prima vista, sembrerebbe
di non giovare affatto ai Mmg: aumenta il proprio lavoro burocratico
e diminuisce il prestigio professionale. Questo stato di cose
sembrerebbe convenire invece al nostro Ssn che, grazie alla
fatica che il paziente deve compiere per andare
a chiedere la trascrizione al suo Mmg, ottiene che paghi di
tasca sua i farmaci prescritti dallo specialista: ciliegina
su una torta che è rappresentata dal risparmio già
fatto dal Ssn nel momento in cui il paziente, anzicché
consumare il tempo di uno specialista pubblico,
decide di andare da uno specialista privato. Quindi è
la parte pubblica che, al tavolo delle trattative, tenendo testa
alle rivendicazioni dei Mmg, insiste perché le cose stiano
in questo modo. Tutto meraviglioso, tutto quadra.
Laltra faccia della medaglia
Ma è proprio questa la verità? Non credo. Esistono
forse dati che dimostrano lesistenza di un consistente
mercato di farmaci Ssn acquistati dai cittadini privatamente?
O di esami mutuabili eseguiti dai cittadini pagando
di tasca propria? Se questi dati esistono, sarebbe interessante
vederli, perché il sospetto in realtà è
proprio che questo stato di cose giovi invece ai medici di famiglia
che, facendo cadere dallalto la concessione
di una trascrizione su ricettario del Ssn, conservano il proprio
ascendente sui pazienti, facendo balenare la possibilità
di non effettuare la trascrizione e quindi dimostrando la propria
benevolenza.
Stai con me, che sono buono e trascrivo. Con un altro
medico, non si sa. Una moneta preziosa, dunque, la trascrizione.
Quanto invece ci guadagni il Ssn a sprecare con trascrizioni
inutili il tempo di professionisti che preferirebbe pagare per
scopi migliori, non è chiaro. Il tempo dedicato alle
trascrizioni è tempo sottratto allattività
clinica ed è quindi una delle cause per cui aumenta linvio
dei pazienti agli specialisti. Se il Ssn desse il ricettario
a tutti i medici iscritti agli albi provinciali, la spesa per
farmaci e accertamenti cambierebbe di poco o nulla, e i Mmg
avrebbero meno potere sui pazienti e più tempo da dedicare
loro. Cui prodest, dunque? E, conseguentemente, chi rema contro?
La parte pubblica o i Mmg?