
M.D.
numero 38, 14 dicembre 2005
Premio
Aimef per la Medicina di Famiglia
Lattività ambulatoriale del medico
di medicina generale: job description
di Roberto Rosso, IV Corso di Formazione Specifica
in Medicina Generale, Regione Lazio (2001-2003)
La ricerca ha avuto lo scopo di raccogliere informazioni
dettagliate, qualitative e quantitative, sullattività
ambulatoriale del Mmg
La
Medicina Generale è una disciplina medica che offre assistenza
primaria continua, completa e orientata alla prevenzione a livello
comunitario.
Il Royal Australian College of General Practitioners propone
come definizione di Medicina Generale e di assistenza primaria
lerogazione di un servizio medico primario continuo e
completo, orientato al paziente nella sua interezza e rivolto
agli individui, alle famiglie e alle comunità di cui
essi fanno parte. LAmerican Academy of Family Physicians
(AAFP) e lAmerican Board of Family Practice (ABFP) hanno
definito la Medicina di Famiglia come la specialità medica
che fornisce unassistenza sanitaria continuativa e completa
allindividuo e alla famiglia.
Negli atti del WHO-WONCA Conference si afferma che il Mmg dovrebbe
rivestire un ruolo centrale per la realizzazione degli obiettivi
di qualità, costo-efficacia ed equità nellambito
della sanità e dovrebbe essere professionalmente competente
e in grado di integrare le necessità sanitarie del singolo
individuo con quelle della collettività.
Si tratta quindi di una specialità ampia, in cui si integrano
le scienze biologiche, cliniche e del comportamento. Nei suoi
obiettivi sono compresi i pazienti di tutte le età di
entrambi i sessi, nonché ogni organo o sistema o entità
patologica.
Appare estremamente difficile descrivere concretamente e in
maniera univoca le attività e i compiti del medico di
famiglia, che frequentemente sono ancora considerati di ambito
residuale, che spesso sono ignorati dagli stessi operatori e
che comprendono aspetti preventivi, diagnostici, terapeutico-riabilitativi,
palliativi e burocratici.
Sulle basi di queste considerazioni è stato intrapreso
lo studio Job description, nellambito del
programma formativo del IV Corso Biennale di Formazione Specifica
in Medicina Generale della Regione Lazio, per raccogliere informazioni
dettagliate, qualitative e quantitative, sullattività
ambulatoriale del Mmg.
Materiali, metodi e obiettivi
Lo studio ha riguardato lattività ambulatoriale
di 11 medici tutor di medicina generale, convenzionati con la
Regione Lazio, della II Area didattica. Il rilevamento dei dati
è stato effettuato da 11 coppie tutor - medico tirocinante,
su modelli cartacei predisposti, nei giorni 22-23-26-27-28 novembre
2001 (6 ambulatori) e 21-22-23-24-27 maggio 2002 (5 ambulatori)
per rappresentare, in periodi di piena attività, lintera
settimana lavorativa e le principali variazioni di morbilità
stagionale.
Scopo della ricerca è stato quantificare le prestazioni
effettuate settimanalmente nello studio di medicina generale
suddivise in:
-
prescrizioni: effettuate dalla segretaria, lasciate in segreteria
telefonica, rivolte al medico telefonicamente, personalmente
o per interposta persona;
-
certificazioni:
malattia per uso lavorativo, uso assicurativo, attività
sportiva non agonistica, altre certificazioni;
-
visite
e colloqui: consigli telefonici, accessi veloci, atti terapeutici;
-
descrivere
la visita medica generale per 24 gruppi di organi o patologie
monitorate (altra patologia, asma, bronchite acuta, bronchite
cronica, cardiopatia ischemica, dermopatie, diabete mellito
e complicanze, digerente distale al Treitz, fegato e pancreas,
ictus RIA e TIA, sindrome influenzale, ipertensione e complicanze,
neoplasia, oculopatia, orecchio, osteoarticolare, peptica,
prime vie aeree, psiconevrosi, psicosi e demenze, reni e vie
urinarie, apparato riproduttivo, soprappeso, tiroide) in riguardo:
alletà e al sesso del paziente;
alla durata dellaccesso;
alla modalità di accesso (con appuntamento o
senza);
alla programmazione e alla programmabilità;
alla cronicità, allacuzie e allurgenza;
allincidenza e al tempo intercorso dalla predente
visita per lo stesso problema;
ad altri problemi collegati alla visita.
Per
quanto attiene alle voci programmazione, programmabilità,
cronicità, acuzie e urgenza, prettamente qualitative,
non sono stati fissati dei criteri e la valutazione a riguardo
è stata lasciata al giudizio soggettivo della coppia
tutor-medico tirocinante sulla base della loro esperienza professionale.
Risultati
Le prestazioni totali effettuate nel periodo in esame, negli
11 studi di medicina generale coinvolti nello studio, sono state
3.378 e, tra queste, 877 sono state le visite generali.
La media di accessi per medico nei singoli giorni e settimanale
è riportata nella tabella 1.
Le prestazioni totali settimanali sono percentualmente cosi
rappresentate:
Le
visite generali hanno fornito le seguenti indicazioni:
-
Morbilità:
hanno riguardato la patologia osteoarticolare nell11.86%,
lipertensione arteriosa e complicanze per l11.63%,
seguite da diabete mellito (8.78%) e cardiopatia ischemica
(6.61%) e le altre (tabella 2).
-
Durata:
nel 95.55% per cento dei casi la visita è durata mediamente
meno di 20 minuti e precisamente nel 50.40% da 1 a 10, nel
45.15% da 11 a 20, nel 2.28% da 21 a 30 e nel 2.17% più
di 30.
-
Appuntamento:
il 90.99% delle visite avviene senza appuntamento.
-
Programmazione
e programmabilità: le visite sono programmate nel 15.62%,
programmabili nel 44.01% e non programmabili nel 40.36% dei
casi totali.
-
Cronicità
e acuzie: le patologie sono croniche nel 58.38%, acute nel
39.22% e urgenti nel 2.39% dei casi.
-
Incidenza:
le patologie oggetto di visita sono nuovi problemi nel 30.56%
dei casi (tabella 3).
-
Il
tempo intercorso dalla precedente visita per lo stesso problema
è stato inferiore ai 10 giorni nel 14.24%; tra 10 e
30 giorni nel 33.39%; tra 31 giorni e sei mesi nel 41.79%;
sono trascorsi più di 6 mesi nel 10.57% dei casi con
ampia variabilità allinterno dei gruppi di patologie.
-
Le
visite con oggetto più patologie tra queste sono state
l11.06% quelle in cui è stato affrontato un problema
secondario, oltre il principale oggetto della visita. In tabella
sono riportati i valori percentuali delle singole patologie.
In particolare la visita per ipertensione arteriosa ha riguardato
anche altre patologie nel 2.85% dei casi.
Discussione
Lattività ambulatoriale del Mmg è vasta
ma sicuramente dominata da prescrizioni e visite.
Gli accessi settimanali medi di ogni Medico di Medicina Generale
partecipante al presente studio ammontano a circa 307 e. tra
queste. le prescrizioni sono circa 152 e visite e colloqui sono
circa 130.
Appare estremamente elevato il valore medio quotidiano. delle
prestazioni effettuate dal Mmg (circa 61), in modo particolare
per le visite (circa 16), che comportano un processo valutativo
e decisionale ampio e complesso. pur intendendo visita
qualunque interessamento del medico a un problema del paziente.
È da rilevare che le visite generali costituiscono in
ogni modo soltanto circa un quarto dellattività
totale svolta.
Particolarmente elevato in senso assoluto e specialmente relativo,
è il numero medio settimanale (20) di certificazioni
di malattia per uso lavorativo che il Mmg deve rilasciare. Lattività
di prescrizione è quella più elevata (49.53%)
ma svolta per 2/3 dalla segretaria e nel restante 1/3 dal medico
personalmente (figura 1).
Visite
e colloqui occupano il medi-co per il 42.30%, suddivise tra
consigli telefonici (14%), accessi veloci (20.43%), visite generali
(61.37%) e atti terapeutici (4.20%) (figura 2).
Le certificazioni costituiscono l8.17% dellattività
e ben il 79.71% di queste riguardano il certificato di malattia
per uso lavorativo con picco dell87.50% del mercoledì
(figura 3).
Per quanto attiene la descrizione della visita medica generale
emergono numerosi e interessanti spunti di riflessione sia per
laspetto quantitativo che per quello qualitativo, anche
se bisogna considerare che per le voci programmazione. programmabilità,
cronicità, acuzie e urgenza, non sono stati fissati dei
criteri e la valutazione a riguardo è stata lasciata
al giudizio soggettivo della coppia Tutor-Medico tirocinante,
sulla base della propria esperienza professionale. A tale riguardo
emergono dei dubbi, per esempio su un 3.23% di sindrome influenzale
urgente o sullalta percentuale di patologie croniche non
programmabili, meglio specificati di seguito.
In
accordo con in dati generali di prevalenza delle malattie, la
patologia osteoarticolare, lipertensione arteriosa e complicanze,
seguite da diabete mellito e cardiopatia ischemica, sono state
le malattie in totale più frequentemente oggetto di visita,
con qualche differenza nei due sessi. Nel maschio le prime 4
patologie sono: ipertensione, osteoarticolare, cardiopatia ischemica
e diabete; nella femmina sono: osteoarticolare, ipertensione,
altra patologia e diabete.
In particolare le prime 3 patologie per morbilità totale
hanno fornito le seguenti indicazioni:
-
La
patologia osteoarticolare è distribuita su tutte le
fasce di età in entrambi i sessi con prevalenza maggiore
nella femmina dai 51 ai 70 anni, la visita dura nel 50% dei
casi da 1 a 10 minuti e nel 46.15% da 11 a 20 minuti, è
senza appuntamento nell85.58%, programmata nell11.54%,
non programmabile nel 57.69% ma programmabile nel 30.77%,
si presenta in cronico nel 49.04% e in acuto nel 47.2%, le
urgenze costituiscono il 3.85%, il tempo intercorso dalla
precedente visita è tra 10 e 30 giorni nel 36.76% e
tra 30 giorni e 6 mesi nel 47.06%, è un nuovo problema
nel 34.62%, la visita ha riguardato anche altre patologie
nel 0.57% dei casi.
-
Lipertensione
arteriosa (e complicanze) è prevalente nelle fasce
di età sopra i 51 anni in entrambi i sessi. La visita
dura nel 57.84% dei casi da 1 a 10 minuti e nel 37.25% da
11 a 20 minuti, è senza appuntamento nel 93.14%, programmata
nel 28.43%, non programmabile nel 4.90% ma programmabile nel
66.67%, si presenta in cronico nel 99.02%, le urgenze costituiscono
lo 0.98%, il tempo intercorso dalla precedente visita è
tra 10 e 30 giorni nel 53.06% e tra 30 giorni e 6 mesi nel
31.63%, è un nuovo problema nel 3.92%, la visita ha
riguardato anche altre patologie nel 2.85% dei casi.
-
Il
diabete mellito (e complicanze) è prevalente nelle
fasce di età sopra i 51 anni in entrambi i sessi, la
visita dura nel 48.75% dei casi da 1 a 10 minuti e nel 46.75%
da 11 a 20 minuti, è senza appuntamento nel 93.51%,
programmata nel 33.77%, non programmabile nel 2.60% ma programmabile
nel 63.64%, si presenta in cronico nel 94.81%, le urgenze
costituiscono lo 0.00%, il tempo intercorso dalla precedente
visita è tra 10 e 30 giorni nel 79.73% e tra 30 giorni
e 6 mesi nel 8.11%, è un nuovo problema nel 3.99%,
la visita ha riguardato anche altre patologie nel 1.82% dei
casi.
La
visita ha una durata media da 1 a 10 minuti nel 50.40% dei casi
e questo potrebbe suscitare dei dubbi sullaccuratezza di
anamnesi ed esame obiettivo, ma nellambito della medicina
generale è intesa come qualsiasi interessamento del medico
nei confronti di un problema del paziente spesso allargato alle
famiglie o a microcomunità e bisogna considerare che il
Mmg assiste una popolazione fissa che conosce a fondo. La visita
dura comunque da 11 a 20 minuti nel 45.15% dei casi.
Laccesso nello studio è ancora libero nel 90.99%
dei casi e questo dato va integrato con quello della programmazione
e programmabilità, che mostra come a fronte di una programmazione
delle visite del 15.62%, ci sia un 44.01% di visite programmabili:
per esempio, quelle per ipertensione arteriosa lo sono addirittura
nel 66.67% dei casi. Cospicua è comunque la percentuale
totale di visite non programmabili (40.36%) e appare un valore
sicuramente sovrastimato.
La patologia che affronta il Mmg è principalmente cronica
(58.38%) e anche questo dato può essere integrato con i
precedenti di modalità di accesso e programmabilità.
Lincidenza più elevata riguarda la bronchite acuta
(88.24%) seguita dalla dermopatia (67.39%), prime vie aeree (63.04%).
La prevalenza della patologia prevede visite successive distribuite
percentualmente tra 10 e 30 giorni nel 28.96% dei casi e tra più
di 30 giorni e 6 mesi nel 26.45%. Nel caso di diabete mellito,
la visita precedente per lo stesso motivo è effettuata
da 10 a 30 giorni prima, addirittura nel 76.62% dei casi e tale
dato sottolinea lassoluta mancanza di programmazione.
Da segnalare che in una percentuale non trascurabile (11.06%)
la visita ha riguardato più patologie e specialmente quando
il paziente è stato visitato per ipertensione arteriosa
(2.85%), diabete (1.82%) e cardiopatia ischemica (1.60%), dato
facilmente comprensibile considerata la comorbilità delle
patologie.
Conclusioni
Obiettivo di questo studio era descrivere lattività
ambulatoriale del Mmg, non sono state considerate quindi le prestazioni
extra-moenia.
Ne sono derivate molte tabelle ricche di informazioni (di cui
abbiamo pubblicato le più significative) da cui emergono
considerazioni molto interessanti sulladeguamento pratico
del medico alla specificità della propria disciplina.
La cura è la funzione più ovvia della Medicina Generale.
I pazienti sono di tutte le età, di entrambi i sessi e
oggetto di visita sono tutti gli organi o sistemi o entità
patologiche. Le visite generali quotidiane sono, come si è
visto, circa 16, un numero cospicuo, ma che rappresenta pur sempre
un quarto circa dellattività totale, a fronte di
un 50% circa di prescrizioni. Appare generalizzata e inevitabile
la necessità da parte del medico di medicina generale di
delegare questultima attività, per dedicarsi a quella
clinica.
Il dato comune che emerge in maniera schiacciante, più
di ogni altro, è la tendenza quasi assoluta a consentire
il libero accesso allambulatorio senza alcun tipo di programmazione.
Troppo diffuso è ancora il subire la patologia
specialmente quando questa potrebbe essere programmata e gestita
longitudinalmente dal medico con programmi di follow-up che appaiono
ancora non a punto, in particolare per quanto riguarda ipertensione
arteriosa e diabete mellito.
Da rilevare che i dati programmazione, programmabilità,
cronicità, acuzie e urgenza, affidati alla valutazione
soggettiva della coppia medico-tutor, appaiono in alcuni casi
contraddittori. In particolare appaiono particolarmente bassa
la percentuale della programmabilità della patologia osteoarticolare
e sottostimate quelle di ipertensione arteriosa e diabete mellito.
Importantissima è quindi lopportunità che
si presenta alla Medicina Generale di praticare programmi di prevenzione,
coordinamento e management clinico.
Tale attività appare ancora non bene delineata e praticata.
Il dato è particolarmente allarmante perché il campione
è composto unicamente da medici tutor, che dovrebbero
rappresentare la componente più sensibile e attenta alle
problematiche e alle potenzialità della Medicina Generale.
In conclusione, si ritiene che lo studio condotto non sia semplicemente
descrittivo, ma che fornisca importanti spunti di riflessione
e di critica sullattività di Medicina Generale con
numerosi, possibili, sviluppi pratici. Rappresenta inoltre unopportunità
concreta per la valorizzazione di tale disciplina e perciò
crediamo che possa essere il primo di una lunga serie con le ovvie
e necessarie migliorie, in particolare per quanto attiene alle
valutazioni soggettive.
In considerazione anche della mancanza di letteratura, è
necessario che lindagine sia estesa anche ad altri aspetti,
per esempio i fattori decisionali nella diagnostica di secondo
livello o le visite domiciliari piuttosto che il controllo della
spesa e tutti gli altri numerossissimi ambiti in cui si svolge
lattività professionale del medico di medicina generale.
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