M.D. numero 37, 7 dicembre 2005

Pensieri
Misuriamo il naso ai nostri pazienti bugiardi
di Cesare Tosetti, Medico di medicina generale, Associazione Medici Alto Reno, Porretta Terme (BO)

Dialogare col paziente in cerca di evidenze sulle quali basare la gestione delle problematiche spesso è difficile, qualche volta curioso. L’argomento alimentazione e dietetica rientra in ambedue queste casistiche, ed è esperienza comune trovarsi di fronte a pazienti con aspetto “pingue” che dichiarano che non possono ingrassare con quel poco che mangiano. “Vede dottore, la mattina bevo solo un bicchiere d’acqua, poi a digiuno fino a pranzo dove mangio un piattino d’insalata scondita, lo stesso a cena. Mi chiede se faccio movimento? Tutto il giorno!”. Controlliamo la scheda del paziente: tutti gli accertamenti sono negativi per malattie endocrinologiche, gli esami metabolici lasciano intravedere un disordine alimentare, ma sono immancabilmente invariati negli ultimi 10 anni

I
l paziente ritiene che la responsabilità del suo soprappeso sia dovuta ad un modo di assimilare il cibo, quella che definisce “un’intolleranza alimentare” (“qualcosa che mangio e che agli altri non dà fastidio, a me invece fa ingrassare”) ed è persino propenso a pagare un’improbabile test che evidenzi l’alimento cattivo.
In questo paziente le linee guida suggeriscono di eseguire con regolarità misurazioni antropometriche quali peso corporeo e statura per il calcolo dell’indice di massa corporea e misurazione del girovita, per discutere insieme le anomalie ed impostare un programma adeguato. Ritengo che si possa prendere in considerazione un’ulteriore misura antropometrica, che è quella del naso.

Una nuova misura


L’utilizzo di questa misurazione si basa sui presupposti di una correlazione lineare con una bonaria malafede nel proprio comportamento alimentare e poggia su solide evidenze documentate da tempo da un ricercatore italiano, tale Carlo Lorenzini detto Collodi.
La misurazione standard dovrebbe prendere in considerazione sia la lunghezza che la larghezza, servendosi di un doppio decimetro rigido, ma gli studiosi del settore assicurano buoni risultati semplificando il sistema alla sola misurazione della lunghezza. Esistono registri con valori di normalità, incluso quello americano basato sulle misurazioni effettuate negli anni settanta sugli studenti universitari tra i quali l’ex Presidente Bill Clinton. Consigliamo fortemente di confrontare i dati col registro di Soragna (Parma) che presenta affidabilità ed esperienza anche su misure particolarmente ai limiti superiori. Il dato dovrebbe essere registrato sulla scheda individuale e confrontato periodicamente per verificare l’attitudine del soggetto a modificare l’atteggiamento verso le responsabilità individuali alimentari. Si considera significativa una variazione superiore al quadrato della deviazione standard della varianza.
Il tempo necessario per la rilevazione non è particolarmente elevato rispetto al guadagno gestionale ottenuto. Tale procedura potrebbe essere realizzata anche dal personale infermieristico nei gruppi che ne sono dotati, e comunque essere incorporata nei progetti specifici della medicina generale previsti dagli accordi locali con le Asl nei piani per la monitorizzazione e il miglioramento della salute.

Ambulatori dedicati


È altresì opportuno segnalare che nei casi di necessità possono essere interpellati specialisti ORL oltre che psicologi e psichiatri, i quali stanno già provvedendo ad allestire ambulatori e centri dedicati. Un supporto organizzativo e scientifico può essere ottenuto dalla pubblicazione scientifica dedicata all’argomento “Nose Measurement” (è disponibile anche un’edizione italiana distribuita da una nota ditta farmaceutica), che organizza anche i principali congressi del settore.
Studi di ricerca di base hanno evidenziato una correlazione (debole, ma significativa) tra la misura del naso ed i livelli sierici di neuropeptidi, mentre le riviste di divulgazione scientifica di massa sembrano più interessate alla relazione tra misurazione del naso ed attività sessuale. Una forte campagna educazionale potrebbe essere sostenuta dai media, e finalmente anche certi nostri pazienti potrebbero accorgersi che certe dichiarazioni di “innocenza” sono talmente incongruenti da suscitare un sorriso. Certo in qualche caso le bugie non hanno il naso lungo, ma le gambe corte e questo comporta altri sistemi di rilevamento.

Veto politico


Apprendiamo però che la campagna educazionale accennata è stata prontamente bloccata da un’azione congiunta da parte di politici e amministratori sanitari, allarmati dalla possibilità di evidenziare attestazioni grossolanamente fasulle.