M.D. numero 37, 7 dicembre 2005

Farmaci
Migliorare la risposta terapeutica nella malattiano di Parkinsonno
di Angela Walmar

Dopo un certo intervallo di tempo la somministrazione di levodopa può essere gravata da complicanze motorie: per ripristinarne l’efficacia terapeutica è oggi disponibile una formulazione di metilestere di levodopa (melevodopa) e di carbidopa in grado di ottimizzare il trattamento

La levodopa, presente da oltre 30 anni nell’armamentario terapeutico per la malattia di Parkinson, ha contribuito a rivoluzionare in maniera incisiva la gestione di questo grave disordine motorio, consentendo ai pazienti un ritorno a una aspettativa e a una qualità della vita decisamente superiori rispetto alle terapie precedenti.
L’efficacia della levodopa nella terapia della malattia di Parkinson perdura a lungo durante l’evoluzione clinica, tuttavia essa tende a ridursi a seguito delle complicanze motorie (Rajput AH et al. Mov Disord 2002; 17: 289-296). Queste si verificano in circa il 50-80% dei pazienti che abbiano ricevuto levodopa per più di 5-10 anni e insorgono più facilmente in quei pazienti che hanno sviluppato la malattia in età giovanile. Le fluttuazioni motorie rappresentano la maggior causa di disabilità del paziente e con il tempo diventano improvvise, casuali e non correlate all’assunzione di levodopa, con situazioni di alternanze tra on complicato da discinesie severe e off con parkinsonismo invalidante. L’origine delle complicanze motorie è correlata prevalentemente alla perdita del meccanismo di autoregolazione a livello delle sinapsi dopaminergiche dello striato, che condiziona rilevanti oscillazioni della dopamina sintetizzata a partire dalla levodopa somministrata oralmente.
Nei pazienti con fluttuazioni è necessaria una strategia terapeutica atta a mantenere livelli plasmatici costanti di dopemia.

Livelli più costanti di levodopa


Una soluzione a queste problematiche può essere rappresentata dalla melevodopa, una combinazione di metilestere della levodopa e di carbidopa, disponibile in commercio in compresse effervescenti (quindi molto solubili) a dosi unitarie equivalenti alla levodopa standard. L’elevata solubilità garantisce che la soluzione ottenuta raggiunga rapidamente la sede di assorbimento, assicurando livelli plasmatici meno variabili di levodopa.
L’efficacia di questa formulazione è stata testata in uno studio controllato in doppio cieco, su pazienti affetti da morbono di Parkinsonno con frequenti fluttuazioni motorie giornaliere. La dose giornaliera con levodopa/carbidopa in compresse commerciali doveva rimanere invariata o essere completamente sostituita da dosi equivalenti di melevodopa/carbidopa, secondo randomizzazione, per un confronto di efficacia e tollerabilità dopo tre mesi di trattamento.
La riduzione dei periodi di blocco e il concomitante prolungamento dei periodi di mobilità riscontrati durante la giornata in stato di veglia evidenziano una maggiore efficacia di melevodopa rispetto a levodopa/carbidopa nel controllo delle fluttuazioni motorie. Melevodopa è stata in grado di ridurre di 40 minuti medi la durata dell’off giornaliero, variabile primaria dello studio, a partire dalla prima settimana di trattamento. Dopo 12 settimane di terapia, si è osservata una tendenza di superiorità di melevodopa verso levodopa standard. La superiorità di melevodopa è stata confermata anche dalle variabili secondarie di efficacia con la riduzione del numero medio di periodi off, raggiunta più precocemente; un incremento dell’on statisticamente significativo (+40.7 min.; p= 0.006) e clinicamente rilevante dopo 12 settimane; un miglioramento significativo dell’UPDRS totale (Unified Parkinson’s Disease Rating Scale), valutata in off (-4.2; p=0.0001) e infine una percentuale di responder superiore a quella osservata con levodopa/carbidopa (40.7 vs 32.2%).
Gli eventi avversi attesi per questa classe di farmaci non hanno sollevato particolari problemi di sicurezza. La tollerabilità delle due forme di levodopa in studio si è dimostrata simile, in termini di percentuale di pazienti che hanno interrotto il trattamento per eventi avversi e numero di pazienti con eventi avversi severi. L’impressione globale (CGI), sia dell’investigatore che del paziente, sul nuovo trattamento è stata positiva.
Lo studio porta a concludere quindi che questa formulazione è un farmaco sicuro, ben tollerato ed efficace nel trattamento della malattia di Parkinson, anche nelle forme caratterizzate da frequenti fluttuazioni motorie (Investigator’s Brochure. CHF 1512 - DREF. Melevodopa plus Carbidopa effervescent tablets (Parkinson’s Disease). IB nr. DM/IB/2804/002/00 June 2002. Chiesi Farmaceutici SpA. Data on File, unpublished Report).