M.D.
numero 37, 7 dicembre 2005
Farmaci
Terapia collaudata per lansia
di Angela Walmar
Per la gestione ottimale dei quadri clinici di ansia il trattamento
farmacologico riveste un ruolo da protagonista, in particolare
grazie alla disponibilità delle benzodiazepine, principi
caratterizzati da un collaudato rapporto
rischio-beneficio, e utilizzabili in tutta sicurezza anche nel
paziente anziano
Inansia
si può presentare, oltre che come un normale stato emotivo,
una reazione di allarme per affrontare le contrarietà,
i problemi e i pericoli che ci si presentano, anche come un
sintomo di condizioni cliniche diverse sia psichiatriche sia
mediche o come una sindrome, cioè un raggruppamento di
sintomi.
BDZ: trattamento di scelta
Nellansia il trattamento farmacologico svolge un compito
importante e da molti anni a questa parte le benzodiazepine
(BDZ) sono considerate il trattamento di scelta. I singoli derivati
differiscono tra di loro per le proprietà sedative, ansiolitiche,
miorilassanti, anticonvulsivanti e ipnotiche; inoltre, il loro
effetto è correlato alla dose dimpiego. Tali proprietà
scaturiscono dal legame della BDZ al complesso recettoriale
GABA/BDZ, presente a livello della membrana cellulare post-sinaptica,
in grado di regolare la neurotrasmissione inibitoria a livello
del SNC. Il sistema neurotrasmettitoriale del GABA a sua volta
influenza vari altri sistemi neurotrasmettitoriali, tra cui
quello noradrenergico e serotoninergico, e in minor misura dopaminergico
e colinergico. Molti effetti delle BDZ sono la risultante dellazione
sulla rete di tali sistemi neurotrasmettitoriali. Mentre leffetto
sedativo sembra mediato dalla subunità a1 del recettore
GABAA, quello ansiolitico e anticonvulsivante sembra dipendere
dalla subunità a2.
Clotiazepam è capostipite della classe di diazepine in
cui lanello benzenico, caratteristico delle BDZ, è
sostituito con un anello tiofenico.
La molecola possiede un effetto ansiolitico simile al diazepam
con un minor effetto miorilassante, sedativo e ipnotico. Il
suo uso va prevalentemente rivolto agli stati di ansia di tipo
nevrotico e agli stati di irritabilità, con o senza espressività
somatica; è stata riferita anche una buona attività
in campo psicosomatico, nella terapia dellinsonnia e in
pre-anestesia.
Il farmaco a dosaggi elevati è in grado di operare un
controllo persistente dellansia cronica in quei quadri
psicopatologici complessi in cui lansia rappresenti un
sintomo importante. Lefficacia ansiolitica e la buona
tollerabilità, confermate dallesperienza clinica,
conferiscono a clotiazepam un elevato rapporto beneficio-rischio.
Grande affidabilità nellanziano
Di particolare interesse risulta il suo impiego nei pazienti
di età più avanzata. Di fatto gli ultrasessantacinquenni
costituiscono i maggiori utilizzatori di BDZ, con una prevalenza,
a seconda delle casistiche considerate, variabile dal 20% al
29%. In questi pazienti, frequentemente affetti da patologie
concomitanti e in regime politerapico, esiste un rischio maggiore
di effetti collaterali tipici del trattamento con BDZ (soprattutto
sonnolenza diurna e diminuzione dello stato di vigilanza) che
possono essere responsabili di un aumento del rischio di cadute
e fratture con gravi conseguenze sullo stato di salute e sul
livello di autosufficienza. Per soddisfare la richiesta di terapie
ansiolitiche in questa classe di pazienti è bene che
siano privilegiate BDZ a emivita breve e senza metabolismo epatico,
partendo con dosi ridotte e monitorando la risposta del paziente.
Clotiazepam, in quanto BDZ ad emivita breve, è in grado,
a dosi ridotte e sotto stretto monitoraggio medico, di minimizzare
molti dei rischi connessi alla prescrizione di queste molecole.
Particolare attenzione deve essere rivolta anche alle persone
che svolgono attività in cui sono indispensabili un grado
elevato di attenzione e vigilanza per gli effetti negativi che
potrebbero essere indotti o potenziati da eventuali interazioni.
Anche in questi casi valgono per buona parte le raccomandazioni
precedenti e la preferenza dovrebbe cadere su farmaci con caratteristiche
farmacocinetiche e farmacodinamiche il più favorevoli
possibili. È anche importante avvisare il paziente dei
potenziali rischi e dei sintomi che potrebbero insorgere in
caso di effetti collaterali, o interazioni e di riconsiderare
periodicamente la necessità di continuare o sospendere
gradualmente il trattamento per evitare gli effetti rebound.
Nonostante la comparsa di nuove alternative farmacologiche,
il trattamento dellansia e dellinsonnia ad essa
connessa con clotiazepam resta ancora oggi unopzione terapeutica
di scelta per la rapidità dazione, lassenza
di accumulo e lampio margine di sicurezza della molecola.
Queste proprietà conferiscono al farmaco un elevato rapporto
beneficio/rischio e consentono un adattamento della posologia
alle più varie condizioni cliniche.