
M.D.
numero 37, 7 dicembre 2005
Esperienze
La medicina di famiglia allUniversità
di Udine
di Giuseppe Maso, Responsabile del Corso di Medicina
di Famiglia, Università di Udine
Il buon gradimento da parte degli studenti nellAteneo
che per primo in Italia ha inserito obbligatoriamente il corso
di Medicina di Famiglia nel programma di studi
Nel
1999 il corso di medicina di famiglia allUniversità
di Udine era costituito solo da lezioni ex cattedra, ma già
2 anni dopo era organizzato in seminari interattivi in cui si
chiedeva una partecipazione importante da parte degli studenti.
Da 4 anni il corso si è arricchito di due settimane di
frequenza obbligatoria nello studio del medico generale. Lobiettivo
è quello di fornire allo studente una conoscenza il più
completa possibile della disciplina in modo che possa fare una
scelta vocazionale e, in ogni caso, conoscere la giusta collocazione
di questa specialità nella organizzazione dei sistemi
di cure. I principi, il metodo clinico, lecologia, il
management e i campi di ricerca propri della medicina di famiglia
sono al centro del corso. Si cerca di raggiungere gli obiettivi
didattici con luso di casi clinici tratti dalla pratica
quotidiana e si cerca sempre di affrontare problemi concreti.
Questionari di gradimento
Anche questanno lanalisi dei questionari di gradimento
somministrati agli studenti alla fine dei seminari ha evidenziato
un notevole apprezzamento del corso. Già negli anni precedenti
il corso si era posizionato allapice del gradimento nella
classifica degli insegnamenti del sesto anno. Non traspariva,
come negli anni passati, alcuna diffidenza né alcun preconcetto
nei confronti della disciplina. Per gli studenti ormai è
naturale che questo insegnamento sia presente durante il corso
di studi. Un notevole successo, quindi, visto che era uno degli
obiettivi che ci si proponeva quando si partì con linsegnamento.
La totalità degli studenti ritiene che linsegnamento
della MdF debba essere presente nel curriculum di studi e, in
particolare, ritiene che solo i medici di famiglia siano in
grado di insegnare i principi della disciplina. Il medico di
famiglia è identificato come titolare di un sapere da
trasmettere e ne sono riconosciuti il diritto e lautorevolezza
a farlo. Quando, anni fa, iniziarono i corsi, i medici di famiglia
erano considerati, anche dagli studenti, una sorta di pària
e la dignità di docenti veniva riconosciuta solo agli
specialisti (preferibilmente universitari).
Quasi la totalità degli studenti (solo due i pareri
contrari) ha espresso il desiderio di continuare la formazione
frequentando uno studio di MdF e lintenzione di prendere
seriamente in considerazione lopportunità di intraprendere
questa professione.
In ogni caso tutti hanno sottolineato il fatto che la conoscenza
di questa professione sia fondamentale anche per chi intraprende
unaltra carriera. La misura dellinteressamento è
data dal numero di richieste di tesi di laurea in questa materia
pure da parte di studenti stranieri che partecipano al progetto
europeo Socrates.
Gli apprezzamenti degli studenti erano diretti verso alcuni
aspetti particolari del corso: la disponibilità, la passione
e limpegno dei docenti, la visione olistica del paziente,
le lezioni interattive, la conoscenza della realtà extra-ospedaliera,
la pragmaticità e la presentazione di casi clinici tratti
dallesperienza reale, lintegrazione fra più
professionisti, lo spirito critico e riflessivo sulla realtà
attuale ecc.
Critiche rilevate
Le lezioni però avrebbero dovuto:
-
essere
più numerose e affrontare un maggiore numero di patologie,
così come si affrontano in ambulatorio;
-
trattare
più approfonditamente alcuni argomenti solo accennati,
quali il lutto e la cura del malato terminale;
-
dare
più informazioni pratiche e operative (come la borsa
del medico e il near patient testing). Quasi tutti gli studenti
avrebbero voluto affrontare più casi clinici.
Punti critici per i docenti
Lanalisi dei feed-back dei docenti (tre medici di famiglia
e uninfermiera) ha evidenziato alcuni punti critici. Il
corso dovrebbe essere sì propedeutico alla frequenza dellambulatorio
da parte degli studenti, ma in parte essere svolto dopo questa
frequenza. Gli studenti avrebbero un approccio diverso alla materia
e considererebbero la parte teorica e la parte pratica come un
unicum.
In questo modo alcuni aspetti dellinsegnamento, quali per
esempio la ricerca o il metodo clinico, sarebbero affrontati
in maniera diversa e più costruttiva.
In ogni caso la partecipazione degli studenti durante le lezioni
interattive, il lavoro a gruppi e nel role-playing è stata
eccezionale e i loro elaborati sono stati di qualità molto
elevata.
Le conclusioni sono quindi più che positive e inducono
a miglioramenti per il futuro che dovrebbero basarsi su una maggiore
uso di casi clinici e un approccio pluridisciplinare. Per lanno
prossimo è in cantiere un manuale di pre-apprendimento
da dare agli studenti allinizio dellanno accademico,
così alcuni concetti di base si potranno apprendere prima
del corso in modo da avere più tempo a disposizione per
lapprendimento di argomenti finora penalizzati.
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