
M.D.
numero 35, 23 novembre 2005
Pratica
medica
Linfonodo sentinella per un carcinoma
occulto della tiroide
di Nicola Mauro, Medico di medicina generale, Castelmella (Brescia),
AIMEF
Paziente
di 45 anni, molto ansiosa, obesa (indice di massa corporea
38 kg/m2), senza storia clinica rilevante. Nel settembre
2004 viene nel mio ambulatorio lamentando un disturbo molto
frequente nella popolazione generale, un generico fastidio
alla gola, che non riesce a definire bene: Dottore,
è qualcosa che non va né su né giù,
una brutta sensazione, uguale a un foglio di carta vetrata
che gratta la gola, un raspino (Quante volte abbiamo
sentito questa frase?).
Alla palpazione del collo della paziente, a sinistra, è
presente una piccola tumefazione che, sono certo, non appartiene
alla tiroide. |
Anamnesi
Nel
diario clinico trovo semplicemente un episodio dissenterico
risalente al lontano 2001.
Nel gennaio 2002, per un controllo di routine ho richiesto esami
di laboratorio (quadro ormonale tiroideo, glicemia, assetto
lipidico, emocromo, azotemia), che sono risultati tutti nella
norma. Nel marzo 2002 la paziente ha accusato algie lombari
con irradiazione al nervo sciatico destro. La radiografia lombosacrale
ha messo in evidenza minime note spondiloartrosiche con piccoli
osteofiti in corrispondenza di L3 ed L4, con spazi discali conservati.
Iter diagnostico
Nella mia pratica medica non sono pochi i pazienti che mi riferiscono
il fastidioso disturbo alla gola. Dai tempi dell'esplosione
di Chernobyl richiedo sempre il quadro ormonale tiroideo e gli
anticorpi antitiroidei (antitireoglobulina e antitireoperossidasi),
insieme e in prima battuta, non fidandomi mai del solo quadro
ormonale tiroideo. È liter che decido di seguire
anche per questa paziente.
-
Esami
ematochimici: normale quadro ormonale tiroideo. Anticorpi
antitireoperossidasi nella norma, lievissimo aumento degli
anticorpi antitireoglobulina.
Laumento degli anticorpi antitireoglobulina potrebbe
essere sufficiente per la diagnosi di tiroidite pregressa,
ma prescrivo unecografia tiroidea, scontrandomi con
lo stato ansioso della paziente, che non accetta volentieri
di sottoporsi allesame (dato che gli esami tiroidei
sono negativi).
Spiego alla paziente cosè una tiroidite e insisto
dicendo che richiedo questa indagine diagnostica in tutti
i casi in cui riscontro tale problema. A fatica riesco a convincerla
della sua utilità.
-
Ecografia
tiroidea: tiroide volumetricamente ai limiti superiori, a
margini arrotondati con ecostruttura disomogenea, di aspetto
pseudonodulare come da tiroidite cronica autoimmune. Al polo
inferiore del lobo destro è riconoscibile nodulo colloido-cistico
a significato iperplasico del diametro di circa 15-16 mm.
In regione latero-cervicale sinistra è inoltre riconoscibile
formazione ovalare con maggiore asse di circa 2 cm solcata
da setti iperecogeni, verosimilmente riferibile a lipoma.
Diagnosi
Il referto mi tranquillizza: conferma la diagnosi di tiroidite
cronica autoimmune e mette in risalto un povero e solitario
nodulo colloido-cistico.
In regione latero-cervicale un lipoma (quello che si palpava
allesterno della tiroide) non dà problemi.
Invio la paziente allo specialista endocrinologo, in quanto
la diagnosi di tiroidite prevede il rilascio dellesenzione
ticket (che noi medici di medicina generale non possiamo rilasciare:
non siamo specialisti!) che servirà a non pagare gli
esami successivi.
Il collega conferma la diagnosi e indica il percorso da seguire:
follow up ogni sei mesi con controllo del quadro tiroideo (gli
anticorpi non vanno ripetuti perché non servono, se non
in caso di sospetto di un nuovo episodio tiroiditico) e annualmente
lesecuzione dellecografia della tiroide. Sono daccordo
con lo specialista: anchio avrei seguito questo iter e
avevo già fatto opera di convincimento verso la mia ansiosa
paziente.
Follow up
Dopo sei mesi la paziente esegue nuovamente gli esami per il
quadro tiroideo, che risultano nella norma.
Dopo circa un anno è tempo di follow up ecografico e
la paziente, sempre a malincuore, esegue lecografia tiroidea,
ma quello che sembrava un inutile esame di routine diventa un
brutto sogno, anzi un incubo.
-
Ecografia tiroidea: quadro di tiroidite cronica probabilmente
autoimmune con nodulo del diametro di 15-16 mm di aspetto colloido-cistico
al polo inferiore del lobo di destra.
Sono tuttora evidenti alcuni piccoli linfonodi reattivi al I-II
livello bilateralmente. La formazione ovalare con maggior asse
di 2 centimetri, precedentemente segnalata in regione latero-cervicale
sinistra, presenta una struttura non più omogenea, ma
con areole ipoanecogene e verosimili sottili calcificazioni
lamellari.
In base allesito viene eseguito un prelievo citologico
con agoaspirato ecoguidato.
Una domanda mi arrovella: la tiroide è sempre la stessa,
ma il lipoma è cambiato: comè possibile?
Non è più un insignificante lipoma, ma una metastasi
con cellule maligne a provenienza tiroidea.
- Biopsia:
reperto positivo per cellule epiteliali atipiche in linfonodo.
Il quadro suggerisce di approfondire leventualità
di una primitività da carcinoma papillare tiroideo.
Ricovero
e decorso clinico
La paziente viene ricoverata e viene eseguita una tiroidectomia
totale con grande collo funzionale sinistro. Reimpianto della
ghiandola paratiroidea inferiore sinistra nel muscolo
sternocleidomastoideo sinistro.
- Esame
istologico: duplice focolaio di carcinoma papillare con prevalente
aspetto follicolare in un contesto di tiroidite linfocitaria.
Massiccio infiltrato linfoide con formazione di centri germinativi
e metaplasia ossifica tireocitaria.
A
livello del lobo destro è presente un nodulo del diametro
massimo di 0.6 cm costituito prevalentemente da follicoli e solo
localmente da strutture papillari, costituiti da cellule con nucleo
pallido, ingrandito e spesso solcato da incisure. La neoplasia
appare infiltrare la capsula tiroidea. A livello del lobo tiroideo
sinistro è presente inoltre, nel contesto di un nodulo
adenomatoso follicolare, un ulteriore minuto focolaio carcinomatoso.
Diagnosi di dimissione: carcinoma occulto della tiroide (papillare?)
con metastasi linfonodale latero-cervicale sinistra.
Successivamente la paziente è stata sottoposta a un trattamento
con radioiodio per la radicalizzazione postchirurgica.
Commento |
Dalla
tiroidite autoimmune al carcinoma papillare la strada
è lunga e sicuramente lincidenza non è
significativa, ma da qualche anno registro fra i miei
assistiti un aumento di casi di tiroiditi. Il carcinoma
tiroideo resta un incidente, ma dobbiamo considerarlo
solo così o lattenzione deve rimanere alta
o meglio altissima?
Nel caso illustrato il follow up ha salvato la vita alla
paziente e la metastasi linfonodale, evento quasi incredibile,
è stata fondamentale per la scoperta della neoplasia.
Potremmo affermare che questo linfonodo latero-cervicale
ha svolto le stesse funzioni che il linfonodo ascellare
svolge nella neoplasia mammaria, cioè quello di
linfonodo sentinella.
Va quindi posta massima attenzione alla lettura dei referti
delle ecografie del collo, con una attenta valutazione
dellassetto linfonodale, anche se in questo caso
neppure lecografia era riuscita a carpire il segreto
che la tiroide nascondeva.
A volte anche in medicina una buona dose di fortuna non
fa male e per questo non bisogna essere specialisti.
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