
M.D.
numero 35, 23 novembre 2005
Contrappunto
Farmaci e tenuta dei conti di fine anno
di Giuseppe Belleri, Medico di medicina generale,
Flero (BS)
La notizia della contrazione della spesa farmaceutica nel
periodo gennaio-luglio 2005, evidenziata dai dati di Federfarma,
dovrebbe far ben sperare. Tuttavia esistono elementi di incertezza
che mettono a rischio la tenuta complessiva dei conti dellšintero
anno
Non
sempre le notizie sono cattive. Talvolta ne arriva anche una
buona, tanto più gradita quanto più inattesa.
Mi riferisco ai dati sulla spesa farmaceutica netta a carico
del Ssn, relativi al periodo gennaio-luglio 2005, forniti da
Federfarma: la cifra sborsata dal Ssn si è fermata a
6.844 milioni di euro, con unimprevisto calo del 5.5%
rispetto allo stesso periodo del 2004.
La contrazione della spesa si è verificata nonostante
lincremento del numero delle ricette (+0.6%) rispetto
ai primi sette mesi del 2004 (281 milioni di prescrizioni, per
una media di 4.85 ricette per assistito del Ssn).
Quindi la flessione della spesa totale è legata al decremento
del costo medio delle ricette, sia lordo (-3.4%) che netto,
ancor più vistoso (-6%).
Questo risultato, in netta controtendenza rispetto allandamento
della spesa negli ultimi anni, è stato reso possibile
dalla sinergia tre fattori:
- le
riduzioni selettive dei prezzi dei medicinali che nel 2004 hanno
registrato i maggiori incrementi di spesa, introdotte con la
revisione del prontuario farmaceutico 2005;
- lo
sconto del 4.12% sul prezzo al pubblico, a carico dellindustria
farmaceutica (in quanto soggetto che determina la spesa) grazie
ad un provvedimento entrato in vigore nel giugno 2004;
- le
prescrizioni di farmaci equivalenti (generici).
I
mesi di giugno e luglio 2005 confermano landamento medio
dei mesi precedenti, anche se singolarmente i due mesi fanno
segnare andamenti contrastanti (giugno: +3.6%; luglio:
-12.5%). Questo dato è legato a problemi di contabilizzazione
delle ricette, verificatisi nel giugno 2004, che hanno comportato
una contrazione della spesa nello stesso mese e, di rimbalzo,
un sensibile aumento nel luglio 2004. Tale circostanza ha influenzato
di riflesso anche landamento dei corrispondenti mesi del
2005: a giugno infatti la spesa è aumenta del 3.6%, in
controtendenza rispetto allandamento dei mesi precedenti,
mentre a luglio è nuovamente calata in misura considerevole
(-12.5%).
Questi dati confortanti arrivano in un momento assai delicato
per il bilancio pubblico. Infatti il governo, durante la discussione
della Finanziaria 2006, ha dovuto licenziare in poche settimane
ben due provvedimenti di aggiustamento dei conti pubblici a
seguito di mancati introiti registrati nellanno in corso,
in particolare quelli relativi alla vendita di immobili pubblici.
Criticità
Due elementi di incertezza, tuttavia, mettono a rischio la tenuta
complessiva dei conti dellintero anno. Da un lato lo sconto
del 4.12% a carico dellindustria è valso fino al
31 ottobre 2005 ed è quindi probabile che negli ultimi
mesi dellanno si possa verificare un rebound della spesa.
Dallaltro i primi dati del mese di agosto 2005 hanno segnalato
un aumento di spesa che, sebbene contenuto, sommandosi al venire
meno dello sconto, potrebbe mettere in forse i risparmi registrati
nei primi dieci mesi dellanno, invertendo il trend positivo.
I dati di Federfarma suggeriscono alcune considerazioni generali
rispetto allannoso problema del contenimento della spesa
sanitaria. Comera accaduto nel 1994, in occasione della
prima riclassificazione del prontuario ad opera della neonata
CUF, gli interventi macroallocativi sortiscono effetti ben più
consistenti e immediati dei provvedimenti regolatori che vanno
a interferire con le micro-allocazioni di spesa decise dal singolo
medico (note CUF, ora AIFA).
Senza colpo ferire, in virtù dellespulsione dal
prontuario di intere categorie di farmaci come gangliosidi,
cerebroattivi, calcitonine ecc., negli anni successivi alla
prima riclassificazione del prontuario terapeutico si realizzarono
considerevoli risparmi di spesa senza significative interferenze
sul rapporto medico-assistito.
Nellultimo anno è accaduta la stessa cosa e in
modo del tutto indolore. Probabilmente allinsaputa tanto
dei medici quanto degli assistiti, e senza la necessità
di introdurre nuovi vincoli normativi o laccioli burocratici,
la spesa complessiva si è ridotta, quasi magicamente.
Questo risultato è derivato non tanto da provvedimenti
impopolari e mirati al singolo assistito (ticket sulle prescrizioni
o nuove note AIFA), ma grazie a norme che influenzano il contesto
generale delle prescrizioni (microallocazione) senza ledere
lautonomia decisionale del singolo medico, pur restando
allinterno della cornice normativa stabilita dal prontuario
terapeutico nazionale.
Sia la riduzione del prezzo dei farmaci più venduti sia
lo sconto imposto alle aziende sono due esempi di
feed-back negativo che tendono a stabilizzare il sistema, riequilibrando
i consistenti incrementi della spesa farmaceutica registrati
dallinizio del secolo, a seguito della demagogica abolizione
dei ticket alla vigilia delle elezioni politiche del 2001 e
proseguiti fino a tutto il 2004.
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