
M.D.
numero 34, 16 novembre 2005
Prevenzione
Il Piano regionale 2005-2007 dell’Emilia
Romagna
di Filippo Mele
Uno strumento che fa riferimento all’analogo Piano nazionale,
introdotto dalla Finanziaria 2005, sulle priorità in
sanità. La Giunta regionale ha adottato solo una prima
parte del Piano. La seconda lo sarà entro la fine dell’anno
Nella
premessa del Piano Regionale della prevenzione approvato di
recente in Emilia Romagna sono elencati i fattori determinanti
la salute e la malattia in una popolazione. In particolare viene
sottolineato come i fattori sociali svolgano un ruolo critico
nell’adozione e nel mantenimento di comportamenti che influiscono
sulla salvaguardia della salute. In proposito è sottolineato
che la ricerca di un’efficace strategia di promozione della
salute non può limitarsi a considerare l’individuo
a se stante, ma deve rivolgersi a lui nelle relazioni che intrattiene
con le realtà sociali in cui è inserito. In assenza
di ciò, ogni intervento preventivo rischia di perdere
gran parte della sua rilevanza.
Screening oncologici
Aprono il Piano i “Progetti regionali di screening oncologici”
su tumori del colon retto, mammella, collo dell’utero.
Sono riportati stato di attivazione, modalità operative,
andamento, risultati, mortalità e sopravvivenza. Punto
di riferimento, una struttura regionale per tali programmi e
centri in ogni Asl. In merito vengono esaminate anche le criticità:
la principale è la difficoltà ad assicurare il
rispetto dei tempi di risposta a chi risulta “normale”
ai test ed i tempi tra un test positivo e gli accertamenti diagnostici
e gli interventi terapeutici. Un paragrafo riguarda i Mmg: in
molti casi essi firmano la lettera di invito, e in alcune limitate
esperienze consegnano e ritirano il test. Un coinvolgimento
minimale.
Politiche vaccinali
Il secondo Progetto tratta delle “Politiche vaccinali”
con la definizione del contesto e gli “Obiettivi 2005-2007”:
-
consolidare
i livelli di copertura raggiunti nell’infanzia;
-
completare
l’attuazione del Piano nazionale contro morbillo e rosolia
congenita;
-
introdurre
nel calendario vaccinale dell’infanzia le vaccinazioni
antipneumococco e antimeningococco C;
-
ottimizzare
l’offerta vaccinale per le persone a rischio aumentato;
-
informatizzare
le anagrafi vaccinali nelle Asl;
-
incentivare
la formazione degli operatori e l’informazione dei cittadini.
Il
tutto ampliando il coinvolgimento di pediatri di libera scelta,
Mmg e medici ospedalieri con corsi di formazione su:
-
valutazione
epidemiologica delle strategie vaccinali;
-
caratteristiche
dei vaccini;
-
definizione
di protocolli operativi e implementazione di soluzioni per
i gruppi a rischio.
Rischio cardiovascolare
Il “Progetto per la diffusione della valutazione del rischio
cardiovascolare con l’uso delle carte del rischio (Cdr)”
è particolarmente rivolto ai Mmg. Nell’introduzione
si fa riferimento alla revisione della nota 13 e al concetto
di rischio cardiovascolare globale. La Regione ha sollecitato
i Mmg all’adozione delle Cdr. Stabiliti i piani operativi
annuali, gli obiettivi per il 2007 sono:
-
identificazione
delle strategie per integrare le Cdr nel bagaglio di prevenzione
e diagnosi del Mmg;
-
definizione
di una politica di supporto per sperimentare la fruibilità
delle Cdr in vari strati della popolazione;
-
verifica
dei risultati formativi e di quelli di fruizione e percezione
da parte degli utenti.
Il
monitoraggio accerterà:
-
la
proporzione di Asl attive sull’argomento;
-
il
numero di Mmg e di medici di altra specializzazione che utilizzano
le Cdr;
-
individuazione
di indicatori di attività di prevenzione e di partecipazione
condivisi.
Quali
i risultati attesi?
Gestione
integrata del diabete
Anche il “Progetto sulla gestione integrata del diabete
per la prevenzione delle complicanze” riguarda i Mmg. Si
parte dai dati epidemiologici e dalla dimensione organizzativa
per giungere ad un Piano operativo basato su linee guida regionali.
Linee che, elaborate in accordo dagli attori della gestione
integrata (pazienti compresi), indicano il modello ritenuto
più idoneo al raggiungimento degli obiettivi terapeutici
condivisi, gli strumenti per la gestione integrata, i compiti
dei Centri diabetologici (Cd) e del Mmg, le indicazioni per
la terapia farmacologica e non.
Il Progetto elenca anche gli indicatori di processo e di risultato
e gli obiettivi relativi ai tre anni di validità del
Piano.
Per il 2007 si prefigge di:
-
effettuare
la raccolta dati su indicatori di processo e di esito in almeno
un Distretto per ogni Asl;
-
implementazione
dei dati in SOLE (Rete integrata on line ospedale-territorio)
delle informazioni condivise da parte dei Cd e dei Mmg in
almeno tre distretti;
-
presso
il distretto di Modena (dove è in corso un progetto
pilota di gestione integrata cui i Mmg aderiscono dal 1999),
oltre al monitoraggio permanente è prevista la valutazione
degli indicatori di esito clinico con l’analisi dei ricoveri
dei pazienti diabetici.
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