
M.D.
numero 34, 16 novembre 2005
Pratica
medica
Tiroidite subacuta mascherata dalla faringite
di Leonardo Trentadue, Medico di medicina generale, Ferrandina
(MT)
Un
assistito di quarantanove anni si presenta in ambulatorio
per un banale mal di gola e aumento della temperatura (38.5°C).
Se si esclude lipertensione arteriosa di grado medio,
peraltro ben controllata dalla terapia, il paziente ha sempre
goduto di ottima salute. Allesame obiettivo rilevo
dolorabilità alla palpazione della regione anteriore
del collo, con dolore spontaneo o provocato dai movimenti.
Allispezione presenta uniperemia diffusa della
faringe e delle tonsille senza la presenza di placche, non
adenopatia satellite.
Prescrivo amoxicillina 1 g x 3/die e paracetamolo 1000 mg
x 2/die. Passano tre giorni e il paziente richiede una visita
domiciliare perché la terapia non ha modificato i
sintomi. |
Visita
domiciliare
Come
riferito dal paziente i sintomi sono ancora presenti, inoltre
due nuovi elementi mi mettono in allarme: laumento della
dolorabilità diffusa alla gola e la comparsa di una condizione
di inquietudine e nervosismo che il malato non riesce a spiegarsi.
Sono di fronte a una di quelle situazioni in cui è difficile
prendere una decisione: cambiare terapia antibiotica e attendere
ancora un paio di giorni per vedere se cè la diminuzione
della febbre e un miglioramento sintomatologico, oppure inviare
subito il paziente in ospedale per gli approfondimenti, rischiando
però che venga rispedito a casa, con laccompagnamento
di sorrisi e commenti di sufficienza da parte dei colleghi ospedalieri.
Limprovviso peggioramento delle condizioni (sensazione
di soffocamento) insieme alla volontà ansiosa
del paziente di recarsi in ospedale, mi spingono a firmare la
richiesta di ricovero.
Ricovero ospedaliero
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Esami
ematochimici: globuli bianchi 19.620, piastrine 671.000, GPT
220, fosfatasi alcalina 143, VES 44, fibrinogeno 894, fT3
6.4, fT4 25.2, TSH <0.01, globulina 0.84, CPK 39.
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Elettrocardiogramma:
nei limiti.
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Radiografia
torace: non evidenti lesioni parenchimali in atto; accentuazione
del disegno broncovasale prevalentemente in basale destra;
non versamento pleurico; cuore nei limiti.
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Ecografia
tiroidea: tiroide di dimensioni superiori alla norma, a ecostruttura
marcatamente disomogenea e ipoecogena. Lobo destro: in paraistmica
nodulo ipoecogeno con microcalcificazioni. Lobo sinistro non
noduli distinti. Istmo: regolare.
Diagnosi e terapia
Viene posta la diagnosi di tiroidite subacuta di De Quervain.
La terapia che viene prescritta alla dimissione è: prednisone
25 mg una cpr la mattina, mezza il pomeriggio per una settimana,
poi una cpr la mattina e 1/4 di cpr il pomeriggio per una settimana;
tiamazolo 5 mg due cpr a colazione, due a pranzo e due a cena
per due settimane, poi riduzione a una cpr x 3/die.
Rivedo costantemente il paziente e durante il follow up decido
di protrarre la terapia corticosteroidea oltre le due settimane
previste, portandola fino ai tre mesi, anche perché alla
riduzione scalare delle dosi di prednisone si ripresentavano i
sintomi, soprattutto il dolore al collo.
Commento
La tiroidite subacuta di De Quervain, nota anche come tiroidite
granulomatosa o a cellule giganti, è una malattia a eziologia
virale (virus influenzale, virus parotite, Adenovirus, Coxackievirus)
piuttosto rara, ma con tendenza allaumento, che colpisce
prevalentemente le donne.
Come nel caso trattato è spesso secondaria a uninfezione
delle prime vie respiratorie (faringiti, laringiti).
Lesordio è acuto con febbre, segni di ipertiroidismo,
dolore nella regione anteriore del collo, che tende a irradiarsi
verso un orecchio simulando unotite. Si può presentare
anche disfagia, disfonia e senso di soffocamento.
La tiroide aumenta di volume e allesame anatomo-patologico
si evidenziano le cosiddette cellule giganti e le cellule epitelioidi
per cui assume laspetto pseudotubercolare. La tiroidite
è detta subacuta perché il decorso si
può protrarre fino a tre mesi e può recidivare.
Generalmente entro sei mesi si ripristina la normale attività
ghiandolare senza reliquati. La terapia corticosteroidea deve
protrarsi fino a tre mesi.
È molto difficile per il medico di famiglia diagnosticare
in prima istanza la tiroidite subacuta di De Quervain, in quanto
si nasconde facilmente nel rumore di fondo delle infezioni respiratorie,
che rappresentano la patologia più diffusa in senso assoluto
soprattutto nella stagione invernale.
Per questa ragione il medico di famiglia dovrebbe sempre considerare
che dietro una banale faringite o una laringite si può
nascondere questa patologia. Durante la visita andrebbe sempre
effettuato un accurato esame della tiroide che, se si presenta
dolente e aumentata di volume e si accompagna a segni di ipertiroidismo,
deve indurre al sospetto di questa rara e subdola patologia.
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