M.D.
numero 33, 9 novembre 2005
Pratica
medica
Corpi estranei nellapparato digerente
di Faustino Boioli, Responsabile Dipartimento Strutturale Tecnologie
Pesanti, AO Fatebenefratelli ed Oftalmico, Milano
Nella pratica clinica si presentano spesso casi di sospetta
ingestione involontaria di corpi estranei, soprattutto da parte
di bambini e soggetti anziani. Una situazione che non va sottovalutata,
perché può determinare complicazioni anche gravi
Nella
pratica clinica ambulatoriale non è infrequente che si
presentino pazienti che riferiscono di avere ingerito accidentalmente
dei corpi estranei (CE). Si tratta in genere di soggetti anziani
con disturbi della deglutizione, che hanno ingerito protesi
o frammenti di protesi dentarie, oppure di bambini che hanno
ingerito componenti dei giocattoli, anche se le norme di sicurezza
prevedono che non vi debbano essere parti autonomizzabili.
I casi di ingestione volontaria di corpi estranei sono eccezionali
nella quotidianità, ma sono frequenti in ambito carcerario
(per attirare lattenzione, essere trasferiti in infermeria
o in ospedale, ecc) e in ambito psichiatrico. Casi ancora più
particolari sono rappresentati dallintroduzione di corpi
estranei per via rettale a scopo erotico o a fini criminosi,
per esempio per contrabbando.
Nella
maggioranza dei casi i CE ingeriti vengono espulsi per via naturale,
ma la loro presenza o il sospetto di ingestione non deve essere
sottovalutato, in quanto possono determinare complicanze gravi
(occlusioni, perforazioni, reazioni infiammatorie) e in una
percentuale minima ma significativa dei casi la rimozione deve
essere eseguita per via chirurgica o endoscopica.
Importanza dellanamnesi
Lanamnesi volta a individuare il tipo di corpo estraneo
in causa è fondamentale, anche se spesso risulta difficile
e talora impossibile nei bambini più piccoli e in questo
caso sono i genitori (in preda ad ansia) che riferiscono il
sospetto di ingestione di un corpo estraneo. Inoltre la raccolta
di informazioni è importante per facilitare la ricerca:
è molto utile conoscere sia le caratteristiche del CE
sia il tipo di materiale con cui è composto; per esempio
i CE fortemente radioopachi, come molte protesi, sono riconoscibili
e monitorabili nel loro percorso con semplici controlli in radiologia
tradizionale (figura 1); può essere necessario il ricorso
a mezzo di contrasto (mdc) baritato, previo eventuale controllo
con mdc iodato per os, per escludere la presenza di eventuali
perforazioni.
I
corpi estranei a scarsa radioopacità (vetro, legno) richiedono
il ricorso alla TAC, mentre lecotomografia è poco
utilizzata nello studio del tubo digerente. Lanamnesi
deve cercare anche di definire la morfologia del CE, in quanto
la sua pericolosità dipende non solo dalle dimensioni,
ma soprattutto dalla forma: oggetti relativamente piccoli ma
appuntiti, come frammenti di protesi con ganci di ancoraggio
o pezzi di stuzzicadenti, possono perforare le pareti del tubo
digerente determinando complicazioni gravi (ascessi, mediastiniti)
e richiedono quindi un monitoraggio radiologico accurato, mentre
la certezza di ingestione di un piccolo sasso o di una monetina
può comportare solo un monitoraggio clinico e un controllo
delle feci.
Sotto limpulso della peristalsi i CE migrano lungo lapparato
digerente e come detto possono essere espulsi per via naturale,
ma nel loro percorso incontrano alcuni punti critici che sono
la sede elettiva di arresti patologici e di possibili complicazioni.
Punti
critici di possibili complicazioni
Il primo punto critico è rappresentato dallipofaringe,
dove spesso si bloccano i piccoli corpi estranei appuntiti (un
esempio classico è la spina di pesce): la clinica è
significativa, ma la ricerca di una spina di pesce può
essere indaginosa, tanto più che la clinica può
essere sostenuta da una lesione mucosa da corpo estraneo tagliente,
come un osso di pollo scheggiato, poi migrato distalmente.
I CE dellipofaringe sono studiati con una radiografia
del collo delle parti molli, eventualmente con mdc e con endoscopia.
Nellesofago larresto avviene in corrispondenza delle
fisiologiche riduzioni di calibro: esofago cervicale alto, impronta
dellarco aortico, passaggio esofago-gastrico. Soprattutto
negli anziani larresto può essere facilitato da
discinesie che rendono meno efficace la peristalsi; un caso
particolare è rappresentato dal bolo, in genere di carne,
che anche se non
è un vero e proprio corpo estraneo, si comporta in modo
analogo (figura 2). Il ripetersi di questi episodi deve indurre
il medico a unindagine approfondita, per escludere la
presenza di patologia organica, specie tumorale, che può
concorrere allarresto del bolo. Nel caso di arresto esofageo
di CE non è possibile una linea attendista: una temibile
complicanza è infatti la perforazione che determina una
mediastinite. La rimozione avviene per via endoscopica, ed è
una procedura delicata, specie se ha luogo dopo 12 ore dallingestione,
perché il corpo estraneo decubita e fragilizza la parete
esofagea. Se invece supera lesofago è probabile
che venga espulso per via naturale.
Nella
pratica clinica è eccezionale larresto nello stomaco
(discorso diverso va fatto per i CE ingeriti per autolesionismo,
come le posate) (figura 3); nel tenue larresto tende a
localizzarsi in sede distale prececale (valvola ileocecale):
comunque larresto di progressione deve allarmare potendo
esitare in perforazione, specie se il corpo estraneo è
appuntito, che può essere tamponata per fenomeni adesivo-cicatriziali
o evidenziata da pneumoperitoneo, in genere esiguo e meglio
visibile con la TAC. Superata la valvola ileocecale è
eccezionale che il CE si arresti nel colon e nel retto - dove
però può fare da nucleo di aggregazione di fecalomino
nei pazienti anziani - da dove può essere facilmente
rimosso.
Un richiamo è necessario per i CE introdotti nel retto
a scopo erotico (figura 4): spesso i pazienti sono reticenti
e riferiscono di generico fastidio che può
fuorviare o comunque ritardare i necessari approfondimenti diagnostici,
provocando ulcerazioni e in casi limite perforazioni rettali,
in genere extraperitoneali, con formazione di fistole di difficile
trattamento.
Conclusioni
I corpi estranei nel tubo digerente non vanno sottovalutati,
anche quando non sembrano fonte di disturbi significativi, ma
vanno studiati e monitorati nella loro evoluzione, al fine di
potere intervenire rapidamente quando necessario: ritardi di
diagnosi e sottovalutazione clinica possono generare complicazioni
gravi, con risvolti anche di carattere medico-legale.