M.D.
numero 32, 2 novembre 2005
Farmaci
Il meccanismo antinfiammatorio dell'ASA
di Sirio Spadano
Lazione
antiflogistica dellacido acetilsalicilico, per lungo tempo
attribuita allinibizione della sintesi di prostaglandine,
è invece dovuta alla capacità del farmaco di stimolare
la produzione di ossido nitrico, inibendo laccumulo di
leucociti negli essudati infiammatori
Lo
scorso anno il farmacologo clinico londinese Derek Gilroy ha
pubblicato su Journal of
Experimental Medicine (2004; 200: 69-78) un lavoro in cui si
descrive il fine meccanismo dellazione antinfiammatoria
dellacido acetilsalicilico, in contrasto con le teorie
degli ultimi tre decenni che riconducevano lattività
antiflogistica dellASA alla inibizione della sintesi di
prostaglandine. Il ricercatore del Centre for Clinical Pharmacology
and Therapeutics di Londra ha dimostrato che, in presenza di
un fenomeno flogistico acuto, lASA stimola la produzione
da parte della ciclossigenasi-2 (COX-2) di un particolare tipo
di ormoni, le epi-lipossine, strutturalmente simili alle prostaglandine
ma provviste di effetto antinfiammatorio. A loro volta le epi-lipossine
stimolano lendotelio e i leucociti in circolo a produrre
ossido nitrico (NO), che ha un ruolo centrale nella regolazione
della migrazione dei leucociti dal lume vascolare verso i tessuti
sede della lesione. Il risultato finale è la riduzione
dellaccumulo di cellule del sistema immunitario nel luogo
del danno e una riduzione dei segni caratteristici della flogosi.
In base alle ricerche di Gilroy è quindi possibile ipotizzare
che il vero meccanismo dazione dellASA non sia tanto
dovuto allinibizione di mediatori pro-infiammatori quanto
piuttosto allinduzione di fattori antiflogistici. Per
questa importante scoperta Gilroy ha ricevuto il 10° International
Aspirin Award, riconoscimento che Bayer ha istituito nel 1995
con lobiettivo di premiare lavori di ricerca particolarmente
significativi riguardanti il meccanismo dazione dellASA.
Il fenomeno delladattamento gastrico
A distanza di oltre cento anni dalla scoperta dellacido
acetilsalicilico, avvenuta nel 1897 in Germania per opera di
Felix Hoffmann che per primo acetilò lacido acetilsalicilico
riuscendo a produrre il composto in forma pura e stabile, è
stata chiarita solo una parte delle innumerevoli funzioni biologiche
del farmaco. Ricercatori di tutto il mondo stanno indagando
nuove aree dimpiego dellASA in aggiunta al convenzionale
uso antinfiammatorio, analgesico, antipiretico e antiaggregante
piastrinico e ogni anno vengono pubblicati moltissimi lavori
scientifici relativi a ricerche sul farmaco.
Recentemente, per esempio, è stato dimostrato che non
solo a livello endoteliale, ma anche a livello della mucosa
gastrica lASA sembra stimolare un aumento della produzione
di ossido nitrico e migliori il flusso ematico gastrico. Ciò
potrebbe spiegare, almeno in parte, lo sviluppo di quel fenomeno
noto come adattamento allASA che è
alla base della riduzione della gastrolesività dellaspirina
in seguito a somministrazione ripetuta. Si sono ipotizzati anche
un certo numero di fattori di crescita e di ormoni come possibili
mediatori delladattamento, ma nessuno è in grado
da solo di giustificare il fenomeno.
ASA
in prevenzione cardiovascolare |
Gli
effetti benefici dellASA nella prevenzione secondaria
della malattia cardiovascolare (CVD) sono definitivamente
dimostrati: le linee guida prevedono che i pazienti con
documentata CVD siano trattati con ASA alla dose di almeno
75 mg al giorno, tranne se chiaramente controindicato. In
prevenzione primaria limpiego di ASA deve tener conto
del rischio individuale a lungo temine di successiva malattia
cardiovascolare. Attualmente la U.S. Preventive Services
Task Force raccomanda lASA negli adulti il cui rischio
a 10 anni di un evento di malattia coronarica è del
6% o maggiore; lAmerican Heart Association raccomanda
lASA negli adulti il cui rischio a 10 anni è
almeno del 10%. Queste raccomandazioni potrebbero essere
aggiornate quando saranno disponibili maggiori dati provenienti
dalla combinazione di tutti gli studi sulla prevenzione
primaria e da popolazioni particolari che sono attualmente
ancora in fase di studio. |
Tollerabilità
e sicurezza
Il problema della tollerabilità gastrica dellASA
continua ad essere al centro dellattenzione. è
molto diffusa la convinzione che lirritazione gastrica
associata allimpiego di aspirina sia un effetto sistemico
e che, quindi, non possa essere influenzata da cambiamenti della
forma farmaceutica. Tuttavia, lirritazione gastrica e
la tollerabilità soggettiva sono modificate dal rivestimento
enterico, dal tamponamento, dalla modifica della solubilità
e dallinclusione di vitamina C nella compressa. Molti
studi hanno dimostrato che singole dosi di ASA sono ben tollerate,
con un rischio minimo di effetti collaterali gravi e questo
dato è confermato dalla pluriennale esperienza di centinaia
di milioni di persone. E in corso di terapie protratte, come
quelle impiegate per la prevenzione secondaria e primaria di
eventi cardio e cerebrovascolari in pazienti ad alto rischio,
la tollerabilità gastrica può essere significativamente
migliorata impiegando formulazioni gastroprotette.
In linea generale, se utilizzato in maniera conforme alle indicazioni
lASA comporta solo un minimo rischio di provocare effetti
collaterali e i problemi si manifestano per lo più in
soggetti già ad elevato rischio per altri fattori (età
avanzata, assunzione di altri farmaci, in particolare corticosteroidi,
eccessivo consumo di bevande alcoliche o di tabacco, infezione
da Helicobacter pylori).