M.D. numero 31, 26 ottobre 2005

Il caso
Farmaci generici: Firenze si affida alle coop dei Mmg
di Filippo Mele

Spesa farmaceutica all’insegna del risparmio e dell’appropriatezza. Con tale finalità (soprattutto di risparmio) si è cercato di dare un maggiore incremento all’utilizzo dei farmaci generici. Così, le istituzioni le stanno tentando tutte (circolari, corsi di formazione) per invogliare i medici di medicina generale (e gli ospedalieri?) a modificare le loro abitudini prescrittive. Ma ciò non basta, i recenti dati sull’utilizzo dei farmaci generici destano qualche preoccupazione. In Italia non decollano. Mentre si cerca di chiarirne i perché, si procede con iniziative a loro favore. Proprio per questo è opportuno porre l’attenzione su uno dei primi accordi aziendali in materia, quello siglato dalla Asl di Firenze e da quattro cooperative di medicina generale

Incentivare l’utilizzo dei farmaci generici è oramai diventato un must per l’azione di contenimento della spesa farmaceutica e così, attraverso l’intesa con i rappresentanti di categoria, l’Asl di Firenze firma un accordo con 4 cooperative della Mmg per la: “Valorizzazione dei farmaci con brevetto scaduto nella pratica clinica”.
Un accordo con cui:
1. si conferma la volontà aziendale e professionale nel voler ridurre la spesa farmaceutica;
2. si individua come scelta prioritaria di questa riduzione l’utilizzo dei farmaci generici o genericabili;
3. si scelgono le cooperative dei Mmg come “strutture” con cui operare.
Per quanto concerne la riduzione di spesa è palese che i generici costano meno dei farmaci “griffati”; riguardano però un ridotto numero di principi attivi, e non è sempre facile abituare i pazienti a sostituirli al farmaco di marca utilizzato per tanto tempo. Non è un caso quindi che nell’accordo di Firenze si metta proprio l’accento sui termini “valorizzazione, rafforzamento e mantenimento” nella prescrizione di farmaci a brevetto scaduto.

L’intesa


In cosa consiste l’intesa? Intanto, va evidenziato che essa deriva dall’Accordo aziendale tra la stessa Asl di Firenze e i sindacati di categoria. Rientra, altresì, in un ambito previsto anche dal nuovo Accordo Collettivo Nazionale per la medicina generale. Non si configura, quindi, come una trattativa “privata” tra istituzione e società cooperative. Tra l’altro, l’accordo è stato facilitato da una situazione locale. Alle cooperative firmatarie, infatti, è associato un numero di Mmg che ha in carico oltre il 50% degli 805.197 assistiti afferenti all’Asl. Alla base dell’intesa c’è l’individuazione di obiettivi espressi da indicatori di processo (numero di confezioni e pacchetti informativi) per valutare l’adesione delle cooperative mediante l’analisi delle prescrizioni farmaceutiche rispetto a un precedente periodo di riferimento di 12 mesi (a partire dal secondo semestre 2005).
Tra gli indicatori vengono anche considerati l’elaborazione di pacchetti informativi (almeno due) e l’organizzazione di mini meeting (almeno tre) su categorie di farmaci individuati dall’Asl (antipertensivi, ipocolesterolemizzanti, antiasmatici, Fans, antiulcera). Tali attività sono demandate alle cooperative, lasciando all’azienda il ruolo di verifica e supporto organizzativo (almeno il 50% dei mini meeting devono essere organizzati con programma e relatori condivisi). La verifica degli obiettivi, se positiva, attiverà un “sistema premiante” compensativo. Così, alle cooperative che nel periodo di riferimento erano collocate sopra la media aziendale rispetto alla spesa media per assistito e che avranno ridotto la spesa farmaceutica convenzionata andrà il 12% dell’intero risparmio. Il 20% andrà a quelle cooperative che, già sotto la media aziendale, avranno ridotto la spesa dal 2 al 5%, il 30% a quelle che l’avranno ridotta dal 5 all’8%, il 50% a quelle che la ridurranno più dell’8%.

Investire in formazione


Tale risparmio potrà essere impiegato, oltre che nella formazione per la lettura corretta di trial e per l’utilizzo di generici, anche nel promuovere la sperimentazione di nuove forme organizzative dell’erogazione di prestazioni assistenziali a livello territoriale. A tale scopo si dovranno presentare (e rendicontare) appositi progetti. L’Asl, da parte sua, metterà in campo “azioni di supporto” ai Mmg tramite una Commissione che sarà composta da 3 esperti nominati dalla direzione sanitaria, 3 Mmg nominati dal Comitato paritetico, e da 4 Mmg esponenti delle cooperative interessate. Sarà questa Commissione ad elaborare i “pacchetti formativi” per i medici soci.