M.D.
numero 30, 19 ottobre 2005
Pratica
medica
Il parassita colpisce dopo le vacanze
di Franco Carnesalli, Medico di medicina generale, Milano -
Dipartimento di Pneumologia AIMEF
Un
giovane di 28 anni, di origine sarda e residente a Milano,
in febbraio ha presentato tosse secca e insistente, con
febbricola. Ho prescritto al paziente farmaci antipiretici
e sintomatici e alcuni giorni di riposo; lepisodio
virale si risolve. La sintomatologia si ripresenta qualche
mese più tardi dopo una breve vacanza in Sardegna:
antinfiammatori e sintomatici non sortiscono alcun effetto.
Incalzato dalle preoccupazioni del paziente e dei familiari,
prescrivo una terapia antibiotica empirica, ma la situazione
non migliora. |
Quadro
clinico
E'
presente astenia e inappetenza e talora, dopo l'accesso di tosse,
il giovane espettora poco muco striato di sangue e lamenta dispnea.
L'obiettività toracica presenta un murmure vescicolare
aspro diffuso, con una diminuzione alla base di destra.
Decido di effettuare alcuni accertamenti per escludere patologie
misconosciute.
Indagini diagnostiche
-
Esami
ematochimici: i comuni accertamenti risultano nella norma,
salvo un aumento dei leucociti (12.000) e una marcata eosinofilia
(circa 30% i leucociti eosinofili). Anche le IgE sono risultate
aumentate.
-
Radiografia
del torace: area di ipodiafania polmonare alla base destra,
dove esisteva una diminuzione del murmure vescicolare all'esame
obiettivo (figura 1).
Diagnosi
e terapia chirurgica
Diventa reale l'ipotesi di una patologia allergica concomitante,
suggestiva anche per la stagione di insorgenza. Inoltre non può
essere dimenticata l'origine geografica del paziente.
Unulteriore radiografia del torace conferma la presenza
di una voluminosa cisti alla base destra del torace.
Il paziente viene inviato allo pneumologo, che per meglio definire
le caratteristiche della cisti prescrive una TAC del torace.
La cisti già evidenziata appare con una membrana flottante
al suo interno, con dimostrazione di fistola cistobronchiale.
Viene posta la diagnosi di cisti idatidea, confermata anche dalla
sierologia.
Il paziente viene operato: lesecuzione di unampia
lobectomia è dovuta alle dimensioni che la cisti aveva
raggiunto e ai danni pericistici sui bronchi.
Commento
Lidatidosi cistica è una patologia a distribuzione
mondiale, ma più comune nell'area mediterranea. Altre zone
coinvolte sono l'Africa del Nord-Est, il Sud America, l'Australia
e la Nuova Zelanda. Anche se è una malattia rara, in seguito
agli attuali flussi migratori in Italia può avere la sua
importanza.
Linfestazione è causata da Echinococcus granulosus,
piccolo cestode, la cui forma adulta vive nellintestino
tenue del cane, mentre la larva, oltre alluomo, può
parassitare numerosi animali domestici e selvatici. Luomo
può diventare ospite intermedio ingerendo le uova del parassita,
che tramite il circolo ematico e linfatico giungono al fegato
o ai polmoni - raramente ad altri organi - dove si sviluppa ad
idatide (il fegato filtra il 75% delle oncosfere e il polmone
il 15%).
La pericisti costituisce la struttura di base, mentre lendocisti
costituisce il liquido della cavità, assieme al protoscolice
e alle uova, che determinano la trasparenza del liquido stesso.
Tale liquido è però molto antigenico e provoca i
segni di ipersensibilità.
L'idatide si sviluppa lentamente e completa il suo sviluppo in
6-12 mesi durante i quali cresce e matura, sino ad arrivare a
20 cm di diametro, anche senza particolare sintomatologia. Contrariamente
al fegato, nel polmone le calcificazioni sono molto rare (0.7%).
Il liquido delle cisti può giungere ai bronchi e provocare
tosse, emottisi e reazioni polmonari eosinofile, e possono verificarsi
anche reazioni anafilattiche.
L'espulsione del contenuto delle cisti può essere completa
con guarigione certa, anche se le infezioni secondarie sono comuni.
La chirurgia rimane la prima opzione terapeutica, dopo profilassi
con albendazolo, e le cisti residue silenti, soprattutto se calcificate,
devono essere monitorate con attenzione.
La sintomatologia che può ricondurre allipotesi di
echinococcosi è rappresentata dalla dispnea (proporzionale
alla dimensione della lesione), tosse ed emottisi dovuta allerosione
della parete bronchiale, che porta a una reazione di tipo allergico
con eosinofilia e aumento delle IgE.
Il dato più suggestivo è però la provenienza
o il soggiorno in zone caratteristiche per la parassitosi.
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