Editoriale
Piano sanitario nazionale: le parole dei sogni
Organizzare meglio e potenziare la
promozione della salute e la prevenzione. Rimodellare le cure
primarie, mettendo al centro, concretamente questa volta, la
medicina generale in stretta connessione con la medicina di
distretto. Da ultimo razionalizzare i percorsi diagnostici e
terapeutici, guardando soprattutto allassistenza ospedaliera
e specialistica che dovranno fare di necessità virtù.
Infatti, tutte le imminenti risorse che verranno messe in campo
dovranno essere concentrate sulle nuove grandi emergenze di
salute che interessano il nostro Paese: la non autosufficienza
e la gestione dei pazienti ad alto assorbimento
di risorse. Secondo le prime informazioni a disposizione, sono
questi i contributi centrali del nuovo Piano sanitario nazionale
2006-2008, presentato alle Regioni, che hanno cominciato ad
esaminarlo, ma anche, in forma sintetica, ai sindacati medici.
Il sottosegretario alla Salute Cesare Cursi ha annunciato che
il ministero vuole arrivare allapprovazione del Piano,
il documento strategico del Ssn, entro la fine dellanno.
E il Piano assume una particolare importanza in questo momento
perché, stando al testo della nuova legge Finanziaria,
laccesso ai 2 miliardi di euro di ripiani per gli anni
2002-2004 da parte delle Regioni è subordinato alla loro
adesione (entro il 31 marzo 2006) proprio allintesa con
il Governo sul nuovo testo di programma. Cruciale, in questo
senso, sarà il capitolo sulla garanzia dei Livelli essenziali
dassistenza e la riduzione delle liste dattesa,
che le Regioni vorrebbero autodeterminare e che il Governo vorrebbe
garantire centralmente con una certa decisione.
Nel documento troviamo tutte le parole-chiave per il rilancio
del sistema salute venute alla ribalta negli scorsi anni. Innanzitutto
il governo clinico e lintegrazione
tra tutti i livelli del sistema delle cure, dalla prevenzione
alle cure primarie, dallassistenza ospedaliera alla specialistica,
ma anche tra sanità e servizi socio-sanitari.
In secondo luogo spazio alla partecipazione e responsabilizzazione
dei cittadini, rilancio della ricerca sanitaria, con progetti
dedicati specialmente ai pazienti terminali o alla salute mentale,
argomenti difficili per il Ssn. La parola dordine, però,
che irradia una luce particolare sul nuovo PSN è valutazione:
della performance
del servizio, ma anche della fattibilità ed efficacia
del Piano stesso.
Ora si aspettano i dettagli del documento, o i successivi atti
collegati, per conoscerne modalità e tempi. Quando la
valutazione diventerà un pezzo del sistema sanitario,
potremo dire che lItalia sarà davvero entrata in
Europa, non soltanto per leuro ma anche per la salute.
Invitiamo però i decisori a prevedere un check-up serio
dellefficacia del sistema e dei suoi professionisti, ma
anche dello stesso strumento di programmazione. E forse ci accorgeremo
una volta per tutte che se il sistema non gira, non è
certo colpa dei Mmg e dei loro pazienti, ma magari di un libro
di sogni e di fondi troppo rarefatti.