M.D.
numero 30, 19 ottobre 2005
Clinica
Diagnosi e terapia del disturbo d'ansia generalizzato
di Ferdinando Pellegrino, Psichiatra, Direttore Unitą
Operativa Salute Mentale Asl Salerno 1, Costa d¹Amalfi
Lidentificazione dei quadri clinici legati al disturbo
dansia, in particolare della forma generalizzata, può
evitare che nel tempo essi cronicizzino e compromettano la funzionalità
globale del soggetto. La disponibilità di farmaci efficaci
permette di impostare un trattamento precoce e un programma
terapeutico articolato
L'ansia
come vissuto fisiologico è parte integrante della vita
di ogni essere umano, essendo lo stato di tensione
un prerequisito per la sopravvivenza che consente di comprendere
la presenza di potenziali pericoli e di attuare efficaci strategie
di difesa e di attacco.
Lansia può però assumere connotati patologici,
da stato di allarme diventa motivo di sofferenza e di angoscia,
assumendo caratteristiche di rilevanza clinica nel momento in
cui arriva a compromettere la funzionalità individuale,
familiare e sociale del soggetto.
Le manifestazioni cliniche dellansia sono molteplici,
si presentano in vario modo nel corso della vita e possono risultare
in comorbidità con altri disturbi psichici, come la depressione
e i disturbi somatoformi.
Tali disturbi rappresentano un motivo di frequente consulto
con il medico di famiglia e di ricorso al pronto soccorso o
ai servizi di emergenza; essi tendono ad essere sottostimati
e non presi nella debita considerazione e si tende ad etichettare
il paziente come un soggetto emotivo o nervoso, con crisi funzionali.
Ciò comporta il non riconoscimento di quadri clinici
che nel tempo possono cronicizzarsi e compromettere stabilmente
la funzionalità del soggetto; considerando anche i risvolti
familiari e sociali (per esempio lassenza protratta dal
luogo di lavoro) si rende pertanto necessario identificare questi
quadri clinici e instaurare precocemente un idoneo trattamento.
Caratteristiche
del disturbo dansia generalizzato
Nellambito dei disturbi dellansia, il disturbo dansia
generalizzato (GAD) si presenta come un quadro clinico caratterizzato
da uno stato di ansia e preoccupazione (attesa apprensiva) eccessive,
che si manifestano per la maggior parte del tempo, per almeno
6 mesi, nei riguardi di eventi o attività anche ordinari
(tabella 1).
A questo stato di allarme sono associati sintomi (ne sono previsti
almeno tre) come:
irrequietezza;
facile affaticabilità;
difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria;
irritabilità;
tensione muscolare, dolorabilità muscolare, contratture;
alterazioni del sonno.
Essi sono variamente presenti e di intensità diversa.
In molti casi sono presenti altri sintomi come bocca asciutta,
sudorazione, disturbi gastroenterici, sensazioni di freddo,
di nodo alla gola, mani appiccicose, pollachiuria,
ecc.
Dal
punto di vista psicopatologico il paziente presenta in realtà
due caratteristiche principali:
1. la presenza di una preoccupazione costante che pervade il
suo pensiero e lo pone in una condizione di profonda angoscia
(non riesco a pensare ad altro, sono terrorizzato, penso che
possa succedermi qualcosa, ecc); tale preoccupazione appare
francamente eccessiva rispetto alla reale probabilità
che si verifichi levento temuto;
2. limpossibilità di gestire mentalmente questa
preoccupazione e di averne un seppur minimo controllo (ho paura
di impazzire, non riesco a stare tranquillo).
Il GAD è una condizione comune ed è più
frequente nelle donne (2:1); la prevalenza in 1 anno varia dal
3% all8% e la prevalenza nel corso della vita è
del 5%.
Tuttavia si ritiene che il disturbo sia più frequente,
sia perché ancora non ben studiato sia per la presenza
di molti quadri clinici oligosintomatici, subsindromici o sottosoglia
(Disturbo dAnsia NAS - non altrimenti specificato).
Secondo uno studio condotto da Angst e collaboratori su un campione
di giovani abitanti di Zurigo, sintomi ansiosi aspecifici (tipo
ansia generalizzata) non inquadrabili nel GAD sono presenti
nel 25% della popolazione generale. Molti di essi si rivolgono
al medico di famiglia presentando quadri clinici sottosoglia
che, pur presentando solo alcuni dei sintomi del GAD, determinano
un marcato disagio emotivo e una necessità di intervento
terapeutico.
Il disturbo dansia non altrimenti specificato si differenzia
dal GAD essenzialmente per essere caratterizzato dalla presenza
di un numero minimo di sintomi e per la loro durata. Le manifestazioni
ansiose possono essere rappresentate anche da un solo sintomo,
per esempio la sensazione pervadente di non essere concentrato
o crisi di palpitazioni o sensazioni vertiginose,
e durare una, due o tre settimane, ma anche pochi giorni.
Dal
punto di vista clinico è importante, inoltre, sottolineare
che solo una piccola percentuale di pazienti si rivolge allo
psichiatra, molti si recano dal medico di famiglia, dallinternista,
dal cardiologo o dal gastroenterologo alla ricerca di un trattamento
per la componente somatica del disturbo.
In oltre il 50% dei casi il GAD si presenta spesso associato
ad altri disturbi psichici, come la depressione, e presenta
un decorso tendenzialmente cronico, anche se fluttuante, con
periodi di buon compenso clinico; è particolarmente sensibile
ai periodi di stress o di sovraccarico emozionale, anche nei
confronti di eventi positivi, come la nascita di un figlio o
lacquisto di una nuova casa (tabella 2).
Letà di esordio del GAD è variabile, generalmente
i pazienti arrivano allattenzione dello specialista intorno
ai 20 anni, ma riferiscono di essere stati sempre ansiosi,
emotivi e ricordano episodi di ansia nellinfanzia
e nelladolescenza.
Per
quanto riguarda leziologia del GAD vi è il concorso
di fattori biologici e psicosociali; tuttavia è difficile
stabilire per quali motivi - essendo lansia una componente
fisiologica della vita - un soggetto diventi, in un determinato
periodo, patologicamente ansioso. Indubbiamente alcune caratteristiche
di personalità rendono gli individui più vulnerabili
allo sviluppo dei disturbi dello spettro ansioso.
Una particolare attenzione va rivolta alla frequente associazione
del GAD con i disturbi dellumore, con altri disturbi dansia
e con i disturbi correlati allutilizzo di sostanze dabuso.
Approccio terapeutico
Dal punto di vista terapeutico, considerando la lunga durata
del disturbo e la presenza di peculiari caratteristiche di personalità
che predispongono al GAD, è necessario instaurare un
trattamento precoce e formulare un programma terapeutico attento
e ben articolato, sia sul piano farmacologico che psicoterapeutico.
Lasciare il paziente a se stesso significa favorire:
la cronicizzazione del disturbo;
la progressiva compromissione della funzionalità
globale;
linstaurarsi di una dipendenza da farmaci o da
alcol.
Pertanto occorre instaurare un trattamento che preveda periodici
controlli clinici (evitare le prescrizioni sine die) e favorire,
laddove indicato, linizio di una psicoterapia che consenta
lapprendimento di strategie più adeguate per la
gestione dello stress e il rafforzamento dellIo e dei
suoi meccanismi di difesa.
Benzodiazepine e antidepressivi
Dal punto di vista farmacologico i farmaci di comune utilizzo
nel trattamento del GAD sono le benzodiazepine (BDZ) e gli antidepressivi
(AD).
Lefficacia delle BDZ è ampiamente documentata e
il loro utilizzo nella pratica clinica è favorito dalla
conoscenza ottimale delle caratteristiche farmacocinetiche delle
singole molecole. Esse appaiono indicate in particolare nel
trattamento a breve termine delle manifestazioni acute dellansia.
Risulta importante iniziare il trattamento a dosi crescenti
fino a raggiungere il dosaggio terapeutico necessario per il
singolo paziente e contestualmente verificare periodicamente
i risultati conseguiti, valutando di volta in volta la necessità
o meno di proseguire il trattamento; comunque è importante
stabilire fino dallinizio delle regole che consentano
di programmare, non appena possibile, la sospensione del trattamento.
Lutilizzo degli antidepressivi deve invece essere preso
in considerazione di fronte a manifestazioni ansiose più
strutturate e di maggiore durata, come il GAD.
Negli ultimi anni, infatti, lutilizzo degli AD nei disturbi
dello spettro ansioso sta suscitando un interesse sempre maggiore,
accresciuto dallintroduzione in commercio degli SSRI,
come la fluoxetina e la paroxetina, che presentano buone caratteristiche
di efficacia e tollerabilità. Gli AD sono costituiti
da molecole denominate genericamente antidepressive, ma il termine
è legato alla determinazione storica, dato che il loro
impiego trascende ampiamente lambito della depressione.
Di fatto luso transnosografico degli AD, con i conseguenti
buoni risultati, ha dimostrato che alcune molecole funzionano
come un vero e proprio passe-partout. Questo fenomeno è
particolarmente evidente per gli AD che ben si adattano alla
terapia di disturbi psichiatrici diversi e si concilia con i
dati che dimostrano come esisterebbe in pratica un comune meccanismo
neurobiologico alla base dei disturbi dello spettro ansioso-depressivo
con medesime conseguenti alterazioni della neurotrasmissione.
Leventuale decisione di associare benzodiazepine e antidepressivi
può risultare utile soprattutto nelle prime fasi del
trattamento, quando il ricorso alle BDZ consente un rapido controllo
della sintomatologia, lasciando il tempo allantidepressivo
di essere efficace (latenza terapeutica). Raggiunta una fase
di discreto compenso clinico si procede alla sospensione graduale
della BDZ continuando il trattamento con lantidepressivo
per un tempo sufficientemente lungo, non inferiore comunque
a sei mesi.
Considerando tuttavia la pervasività del GAD e la tendenza
ad essere un disturbo cronico e invalidante, la sospensione
del trattamento va valutata per ogni singolo paziente. In molti
casi il trattamento deve essere protratto per un tempo indefinito,
avendo cura di sottoporre il paziente a periodici controlli
clinici.
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