M.D. numero 29, 12 ottobre 2005

Saper fare
Tecnica di blocco selettivo del sistema simpatico cervicale
di Agostino Rossiello, Medico di medicina generale, specialista in Anestesiologia e Rianimazione, Bitonto (BA)

Questa rubrica si propone di trattare la tecnica degli interventi manuali di più comune utilità nella pratica clinica del medico di famiglia. L¹acquisizione di ulteriori abilità manuali consente al medico del territorio di risolvere in autonomia e direttamente a domicilio del paziente problemi clinici che altrimenti richiederebbero una gestione nelle strutture ospedaliere.

Le tecniche di blocco del sistema nervoso simpatico sono note da più di cinquant’anni, ma per varie ragioni sono state spesso trascurate o mal comprese. Il medico di medicina generale che vuole dedicarsi alla terapia del dolore può far ricorso e trovare interesse nelle tecniche di blocco simpatico selettivo sia come mezzo diagnostico sia terapeutico di alcune manifestazioni dolorose. Alcune di queste tecniche possono, se ben apprese, essere praticate con risultati brillanti senza grandi rischi per il paziente.
I gangli simpatici sono relativamente ben distinti dai nervi somatici e questa caratteristica rende possibile realizzare un blocco simpatico senza coinvolgere le funzioni sensitive e motorie.

Sistema nervoso autonomo


Per comprendere i differenti modi di intervento sul sistema nervoso simpatico è necessario un breve ricordo sull’anatomia e fisiologia generale del sistema nervoso autonomo. Come noto, il sistema nervoso autonomo o vegetativo si compone in periferia di nervi, gangli, plessi, che assicurano l’innervazione del cuore, dei vasi sanguigni, dei visceri, dei muscoli lisci, delle ghiandole salivari, ecc.
Le fibre afferenti provenienti dalle strutture viscerali sono in gran parte fibre amieliniche condotte verso il sistema nervoso centrale per mezzo dei nervi splancnici.
Altre afferenze, provenienti dai vasi sanguigni, dai muscoli scheletrici e da alcune strutture cutanee procedono all’interno dei nervi somatici. Il corpo cellulare di queste fibre afferenti viscerali è localizzato nei gangli delle radici posteriori dei nervi spinali e nei gangli dei nervi cranici.
Queste fibre nervose intervengono nella trasmissione di sensazioni viscerali dolorose, nei riflessi vasomotori, respiratori, ecc.
Sul versante efferente, il sistema nervoso autonomo si suddivide in un contingente simpatico o toraco-lombare e in un contingente para-simpatico o cranio sacrale.
Il trasmettitore neuroumorale di tutte le fibre parasimpatiche post-gangliari e di alcune fibre simpatiche post-gangliari è l’acetilcolina.
La maggioranza delle fibre simpatiche post-gangliari è costituita da fibre adrenergiche il cui trasmettitore è la noradrenalina.
Le cellule da cui derivano le fibre pre-gangliari del sistema simpatico sono invece situate nelle colonne intermedio-laterali della sostanza grigia midollare: gli assoni provenienti da queste cellule passano per la radice anteriore e fanno sinapsi con i neuroni situati nei gangli simpatici all’esterno dell’asse cerebro-spinale.
A livello del collo la catena simpatica cervico-toracica è formata in ordine discendente dai gangli cervicale superiore, medio e inferiore, situati rispettivamente al davanti della I, VI e VII vertebra cervicale.
Il ganglio cervicale inferiore spesso è fuso con il I ganglio toracico e dà origine al cosiddetto “ganglio stellato”, che si estende dall’apofisi traversa di C7 fino all’origine della prima costa. Poiché la catena simpatica cervico-toracica a questo livello conduce tutti i rami ascendenti del simpatico, l’iniezione di anestetico locale in tale sede può bloccare tutto il complesso del sistema cervico-toracico.

Indicazioni del blocco del ganglio stellato


Le più comuni indicazioni del blocco del ganglio stellato si possono racchiudere in tre gruppi.

  • Patologie vascolari
    traumi dell’arto superiore con ischemia;
    vasospasmo, sindrome di Raynaud e sclerodermia;
    l interventi sulla mano e all’arto superiore che comportano suture vascolari e nervose.
  • Patologie dolorose
    causalgia o sindrome algo-distrofica;
    dolore post-traumatico;
    Herpes zoster facciale e cervico-toracico in fase acuta;
    neoplasie con diffusione del dolore alle regioni del capo, collo, torace e arti superiori;
    nevralgie facciali.
  • Altre indicazioni
    edema dell’arto superiore conseguente a mastectomia;
    iperidrosi;
    sindrome spalla-mano;
    sindrome di Ménière;
    spasmi e/o trombosi dell’arteria retinica;
    atrofia di Sudeck;
    diagnosi differenziale fra dolore simpatico e somatico.

Il blocco simpatico selettivo permette di individuare la parte simpatica e/o somatica che interviene in una sindrome dolorosa periferica, consentendo, per esempio, la diagnosi di algodistrofia dell’arto superiore e migliorandone la sintomatologia fisica e funzionale.
Il blocco del ganglio stellato determina una vasodilatazione del collo, del capo e dell’arto superiore, causata dal blocco delle fibre pre-gangliari che lo attraversano e che raggiungono il ganglio cervicale superiore.
Accanto alle indicazioni classiche elencate, sono stati segnalati risultati positivi nel trattamento di gravi tachiaritmie ventricolari resistenti alla terapia medica e di sindromi da Q-T lungo, nel trattamento delle riniti allergiche e della dermatite atopica, della paralisi di Bell, del colon irritabile.

Riferimenti anatomici


Il ganglio stellato è situato nel collo davanti della prima costa e si estende fino al davanti dell’apofisi traversa della settima vertebra cervicale. A questo livello la catena simpatica ha rapporto antero-lateralmente con l’arteria vertebrale.
Poiché a livello di C6 l’arteria vertebrale si colloca posteriormente al ganglio e la cupola pleurica è ben lontana da esso, si preferisce considerare C6 come repere per l’infiltrazione.
Per ottenere i risultati migliori dal blocco anestetico bisogna iniettare un volume di 15-20 ml di anestetico locale a livello di C6 davanti all’apofisi traversa di questo corpo vertebrale, in modo da riempire adeguatamente lo spazio situato anteriormente alla fascia pre-vertebrale e tale da raggiungere il primo ganglio toracico, in quanto le fibre simpatiche che vanno agli arti superiori provengono da questo primo ganglio toracico.


Valutazione e preparazione del paziente


Oltre agli esami clinici e di laboratorio che si praticano prima di ogni anestesia loco-regionale, è importante un’ispezione della regione del collo per apprezzare la sua mobilità, l’eventuale presenza di patologie tiroidee, la vascolarizzazione cutanea e dell’asse giugulo-carotideo.
Un esame radiologico del rachide cervicale ci consentirà di valutare la distanza fra le due ultime vertebre cervicali e la cupola pleurica; sarà opportuno ricercare eventuali coagulopatie e sospendere eventuali terapie anticoagulanti in atto.
Il paziente può, se necessario, essere sottoposto a premedicazione con sedativi e atropina, quindi viene posto in posizione dorsale con la testa appena sollevata e il collo in leggera estensione al fine di ottenere il massimo rilasciamento della muscolatura del collo.
Questa posizione permette di liberare bene i diversi reperi anatomici del collo e determina lo stiramento dell’esofago che si pone in posizione mediana a distanza dalle apofisi traverse.
Si prepara quindi un campo sterile e si segnano i punti di repere sulla cute con una matita dermografica: cartilagine cricoidea e tubercolo anteriore del processo traverso di C6, detto di Chassaignac. Quest’ultimo punto si individua palpando il margine mediale del muscolo sternocleidomastoideo su un piano orizzontale passante per la cartilagine cricoide con il collo ruotato dal lato opposto alla sede del blocco (figura 1).



Dopo aver disinfettato la cute si effettua un pomfo intradermico a livello del punto di introduzione dell’ago (lateralmente alla cricoide, 4 cm al di sopra della estremità sternale della clavicola), che verrà inserito perpendicolarmente alla cute sino al contatto dell’apofisi di C6, che solitamente si verifica a 4 cm di profondità.
Si usa un ago di 5 cm di lunghezza, sul quale viene montato un sistema prolungatore, che facilita la procedura di iniezione riducendo gli spostamenti dell’ago una volta che è stato posizionato. Con le dita dell’altra mano si esercita una pressione posteriore e laterale per spostare verso l’esterno i grossi vasi del collo e i muscoli.
Prima di praticare l’iniezione occorre effettuare ripetute e delicate manovre di aspirazione, per scongiurare eventuali iniezioni accidentali intravascolari o subaracnoidee e invitare il paziente a non muoversi, parlare e deglutire.
L’iniezione viene fatta a tappe, lentamente. È consigliabile iniettare una dose-test di 2 ml e attendere 30 secondi prima di somministrare una nuova dose. Un altro test di aspirazione sarà eseguito nel corso dell’iniezione.
La resistenza all’iniezione può indicare un’iniezione periostale o intramuscolare e pertanto richiede che l’ago venga retratto di circa 2 mm; analogamente si procede allorché i test di aspirazione evidenziano sangue o aria nella siringa.
Il blocco può essere ottenuto con lidocaina o mepivacaina allo 0.5-1% in volume di 15-20 ml senza adrenalina.

Effetti collaterali e complicanze


Possono verificarsi complicanze legate agli stretti rapporti anatomici che il ganglio stellato contrae con le strutture nervose, vascolari e viscerali vicine. Ci può essere, in caso di approccio troppo laterale, diffusione dell’anestetico lungo la fascia paravertebrale verso le radici cervicali del plesso brachiale con blocco sensitivo motorio dell’arto superiore. Può avvenire una diffusione anche verso il nervo ricorrente (branca del nervo vago) con comparsa di voce bitonale e scomparsa del riflesso della tosse.
La possibilità di diffusione al nervo ricorrente richiede pertanto che il paziente sia a digiuno da almeno otto ore, data la perdita dei riflessi di protezione delle vie aeree.
È importante che il paziente non assuma alcun alimento o bevanda per tutta la durata della disfonia, per evitare eventuali ab ingestis.
Le complicanze più serie sono rappresentate dalla puntura accidentale dell’arteria vertebrale che induce la comparsa di una sintomatologia neurologica caratterizzata da pallore del volto, midriasi, convulsioni, impossibilità di parlare, cecità transitoria; dall’iniezione epidurale che può indurre paralisi respiratoria con gradi variabili di insufficienza cardiaca, dalla puntura della pleura con formazione di pneumotorace.
La comparsa di sindrome di Bernard-Horner: ptosi palpebrale, miosi, enoftalmo si accompagna sistematicamente alla riuscita del blocco ed è considerata, invece, l’indice del suo successo.
A livello dell’arto superiore i segni di riuscita del blocco si manifestano con: anidrosi, vasodilatazione periferica e riscaldamento della mano.
In generale il blocco simpatico cervico-toracico determina aumento del flusso ematico distrettuale, diminuizione del dolore con miglioramento delle funzione motoria e riduzione dell’edema.