M.D. numero 28, 5 ottobre 2005

Farmaci
Probiotici: una nuova arma contro le allergie

I risultati di diverse indagine di laboratorio e cliniche fanno ipotizzare un significativo ruolo dei probiotici nella regolazione della risposta immunitaria

L e allergie, nelle sue varie manifestazioni cliniche, interessano quasi una persona su quattro e si concentrano soprattutto nei bambini. Secondo le teorie più recenti la crescita esponenziale di queste patologie sarebbe legata tra l’altro all’eccessiva “igiene” dei Paesi industrializzati, con alterazioni dei normali meccanismi di “regolazione” del sistema immunitario. Dalla ricerca più avanzata arriva una nuova proposta per modulare la risposta immunitaria e riequilibrare la microflora intestinale e le sue funzioni: la somministrazione di probiotici, in particolare Bacillus clausii, per ridurre gli impercettibili “difetti” del sistema immunitario agendo a livello del tratto enterico. Potrebbe essere questa un’affascinante via preventiva contro l’insorgenza di allergie nei bambini a rischio, cioè atopici.

Il ruolo preventivo


Diverse indagini di laboratorio e cliniche, presentate di recente a Roma nel 3° Congresso Internazionale Probiotics, Prebiotics and New Foods, dimostrano che la somministrazione di Bacillus clausii può giocare un ruolo importante nel miglioramento della microflora batterica intestinale. In particolare la presenza di una flora batterica equilibrata può contribuire ad instaurare diversi processi potenzialmente in grado di ridurre il rischio di sviluppare allergia, sia influenzando direttamente la sintesi di anticorpi come le IgA, sia influenzando l’attività del tessuto linfoide intestinale (GALT), sia soprattutto facilitando il riequilibrio tra i sistemi Th1 e Th2 a favore del primo. La flora batterica intestinale potrebbe essere il principale regolatore del sistema Th2 dopo la nascita, e d’altro canto le cellule Th2 giocano un ruolo chiave nella patogenesi di allergie respiratorie come rinite ed asma. Fondamentale, secondo i ricercatori, è comunque rilevare come i probiotici possano rappresentare un fattore preventivo di estremo interesse per i soggetti atopici.

Ricerca e novità


Il ruolo dei probiotici nella prevenzione dell’allergia non rappresenta l’unica novità della ricerca in questo settore. Di grande interesse pratico appare attualmente l’impiego dei probiotici nella SIBO (acronimo inglese che definisce l’eccesso di batteri nel piccolo intestino), una sindrome caratterizzata da sintomi simili a quelli del colon irritabile e malassorbimento. Per parlare di SIBO, sotto l’aspetto scientifico, occorre che siano presenti più di 105 batteri per millilitro di liquido prelevato a digiuno. Il probiotico Bacillus clausii, che ha già dimostrato la sua utilità in diverse patologie gastrointestinali grazie alla capacità di sintetizzare sostanze antimicrobiche e di competere con microrganismi patogeni evitandone quindi lo sviluppo, potrebbe risultare molto utile nel trattamento della SIBO. Per valutare questa ipotesi è stata condotta una ricerca su sessanta pazienti affetti da questa patologia, studiati con test molto approfonditi. I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi randomizzati: nel primo sono state somministrate spore di Bacillus clausii per un mese, nel secondo metronidazolo per una settimana. Al termine di questa prima osservazione clinica si può affermare che il trattamento con spore di Bacillus clausii può indurre un’eradicazione di batteri nocivi pressoché sovrapponibile a quella di un classico antibiotico, senza dar luogo a effetti indesiderati significativi. L’effetto positivo può essere spiegato attraverso la competizione con la microflora patogena e/o con la risposta immunitaria indotta dalla somministrazione del probiotico, che in ogni caso si propone per ulteriori valutazioni nel trattamento della SIBO, patologia oggi trattata solo empiricamente. Questo trattamento prevede l’impiego di microorganismi vivi non patogeni, ad effetto benefico per l’ospite dopo ingestione orale.
Il Bacillus clausii, del genere Bacillus, risponde pienamente alle caratteristiche richieste ad un probiotico. Oltre ad essere vitali, non patogene e compatibili con la normale flora endogena, le spore di questo ceppo sono resistenti ai succhi gastrici ed alla bile ed hanno la capacità di colonizzare il tratto intestinale, aderire alle cellule epiteliali della mucosa e replicarsi. La somministrazione di spore di Bacillus clausii è quindi utile nel trattamento dei dismicrobismi intestinali conseguenti anche alla somministrazione di antibiotici, sia con effetto diretto sia attraverso la produzione di sostanze inibenti la crescita di ceppi batterici patogeni, sia per favorire la produzione di vitamine, in particolare del gruppo B.