M.D.
numero 28, 5 ottobre 2005
Dialoghi
clinici
Patologie oculari: diagnosi e terapie nell'ambulatorio
di medicina generale
Medicina Generale a cura di: Gian Paolo Andreoletti,
Medico di medicina generale, Vertova (BG)
Specialistica a cura di: Antonio Mocellin, Primario di Oftalmologia
Ospedale di Lecce, Vicepresidente Società Oftalmologica Italiana
La diversità tra medicina generale e specialistica
può essere fattore di arricchimento della pratica medica,
se a prevalere è il momento dialogico, allinsegna
della complementarietà, focalizzata sulle esigenze concrete
che la gestione di una problematica fa emergere nella quotidianità.
M.D. propone, di volta in volta, un confronto tra le due discipline,
fatto di domande precise e di risposte condivise.
L'occhio
rosso rappresenta senza dubbio il segno patologico oculare
di più frequente riscontro in medicina generale. La causa
più comune è rappresentata dalla congiuntivite,
malattia per lo più ad andamento benigno e autolimitantesi,
nella gran parte dei casi gestibile quindi in prima persona
dal medico di medicina generale.
Questultimo ha peraltro il compito, importantissimo e
spesso decisivo per la salute del paziente, di saper cogliere
con attenzione e tempestività sintomi e segni clinici,
che possono rappresentare la spia di una grave patologia oculare
e che richiedano dunque limmediato invio allo specialista.
Come si distingue clinicamente una congiuntivite allergica da
una congiuntivite batterica o virale?
La congiuntivite batterica acuta è una malattia molto
comune e in genere autolimitante. In ordine di frequenza i batteri
responsabili sono: Staphylococcus aureus e Staphylococcus epidermidis,
Haemophilus e Streptococcus.
Lesordio è improvviso con rossore, sensazione di
sabbia negli occhi, chemosi marcata, secrezione con formazione
di croste (queste ultime particolarmente evidenti al risveglio).
In genere viene interessato prima un occhio e poi laltro.
Allesame del segmento anteriore si osserva iperemia congiuntivale
marcata nei fornici, lieve reazione papillare e un secreto purulento
o muco-purulento.
Invece la congiuntivite virale da Adenovirus generalmente esordisce
acutamente con lacrimazione, fotofobia, iperemia e bruciore.
La reazione è di tipo follicolare e spesso è associata
una linfoadenopatia preauricolare. In casi gravi si possono
osservare emorragie sottocongiuntivali, chemosi e pseudomembrane.
La congiuntivite allergica è senza dubbio la più
frequente manifestazione di ipersensibilità a livello
oculare. Infatti la congiuntiva è una mucosa largamente
esposta allesterno e dunque capace di sensibilizzarsi
allambiente circostante, in particolare ad aeroallergeni
come pollini, acari, ecc. Il paziente riferisce prurito intenso,
che può essere associato a fotofobia, lacrimazione, bruciore.
Come si possono curare ambulatorialmente le congiuntiviti infettive
e quelle allergiche?
Il trattamento delle congiuntiviti virali da Adenovirus prevede
luso di lacrime artificiali 4-8 volte al giorno per 1-3
settimane, se il prurito è intenso antistaminici 3-4
volte al giorno.
Quando è presente una pseudomembrana viene asportata
delicatamente e viene prescritto uno steroide locale.
La terapia nelle congiuntiviti batteriche acute si basa sulla
somministrazione di antibiotici aminoglicosidi o di cefalosporine
4 volte al giorno.
Nelle congiuntiviti allergiche la strategia terapeutica prevede
da un lato la terapia preventiva ambientale, dallaltro
la terapia farmacologica a base di:
-
disodiocromoglicato
(in grado di prevenire la degranulazione dei mastociti) o
acido spaglumico, lodoxamide, stabilizzatori di membrana;
-
antistaminici,
che inibiscono il rilascio dei mediatori dellinfiammazione
allergica;
-
steroidi,
che oltre allaffetto antinfiammatorio agiscono sulla
fase tardiva della reazione allergica;
-
FANS,
che agiscono sulle vie metaboliche dellacido arachidonico.
Quando
una congiuntivite richiede linvio allo specialista oculista?
Tutte le congiuntiviti batteriche iperacute, caratterizzate
da abbondante secrezione purulenta, densa, gialla-verdastra
e chemosi congiuntivale, necessitano una consulenza specialistica,
in quanto i casi non trattati correttamente possono portare
a ulcere corneali periferiche e ad uneventuale perforazione
con possibile endoftalmite. è raccomandato in questi
casi lo striscio congiuntivale per la ricerca dei batteri.
Anche le congiuntiviti batteriche croniche necessitano della
consulenza specialistica in quanto potrebbero dare complicanze
corneali.
Le cheratocongiuntiviti da Herpes simplex vanno trattate tempestivamente
dalloculista, in quanto le eruzioni vescicolari epidermiche
delle palpebre possono accompagnare la congiuntivite e la cornea
può essere coinvolta con una grossolana cheratite puntata
epiteliale, infiltrati marginali o con unulcera dendritica.
Quali sono le patologie vascolari oculari di più frequente
riscontro? Come si manifestano?
Lesame oftalmoscopico della retina permette losservazione
di una fitta rete vascolare, che riflette le alterazioni del
sistema circolatorio generale.
Le patologie vascolari più frequenti sono le occlusioni
venose retiniche, la retinopatia ipertensiva e la retinopatia
diabetica.
-
Nelle
occlusioni venose il paziente lamenta perdita di parte del
campo visivo senza dolore, generalmente unilaterale. Allesame
del fundus oculi si apprezzano diffuse emorragie retiniche,
vene dilatate e tortuose. Altri segni saranno essudati cotonosi,
edema retinico, segni di inguainamento e compressione da parte
dellarteria adiacente, neovascolarizzazione retinica.
-
La
retinopatia ipertensiva è generalmente asintomatica,
al fondo oculare si avrà un restringimento localizzato
o generalizzato delle arteriole retiniche bilateralmente,
incroci artero-venosi, sclerosi retinica arteriosa e nelle
forme più avanzate essudati cotonosi, essudati duri,
emorragie a fiamma, edema retinico.
-
La
retinopatia diabetica è una microangiopatia che interessa
le arteriole pre-capillari, i capillari e le venule. Tuttavia
anche i vasi più grandi possono essere interessati
alla malattia. In base alla gravità del quadro clinico
il paziente può essere del tutto asintomatico o avere
unimportante riduzione del visus. Il quadro clinico
è caratterizzato da microemorragie, microaneurismi,
essudati duri e/o cotonosi, edema retinico, aree ischemiche,
neovascolarizzazioni.
Come
si diagnosticano e curano le principali patologie vascolari
retiniche?
Per diagnosticare una patologia vascolare è necessaria
lesecuzione di una visita oculistica completa che deve
comprendere:
-
determinazione
dellacuità visiva;
-
esame
della motilità oculare;
-
valutazione
dei riflessi pupillari;
-
misurazione
della pressione intraoculare (PIO);
-
esame
biomicroscopico del segmento anteriore, con particolare attenzione
alleventuale presenza di
-
neovasi
a livello delliride;
-
esame
in midriasi del fondo oculare.
La
fluorangiografia retinica è un esame molto utile per lo
studio della circolazione retinica e coroidale.
Il ricorso alla fluorangiografia retinica, anche finalizzata al
trattamento laser, è necessario in tutti i casi in cui
le lesioni necessitano di uninterpretazione patogenetica
delledema maculare, dellindividuazione di neovascolarizzazioni
dubbie, dellesatta definizione di aree ischemiche.
Lo scopo della terapia fotocoagulativa è di indurre uninvoluzione
dei neovasi e prevenire un emorragia vitreale. Lestensione
della fotocoagulazione dipenderà dalla gravità della
retinopatia.
Il trattamento laser riduce la produzione di fattori vasoproliferativi
eliminando parte della retina ipossica o stimolando il rilascio
di fattori antiangiogenetici da parte dellepitelio pigmentato
retinico (EPR).
Quali sono i sintomi e i segni oculari da valutare per una precoce
diagnosi di glaucoma?
Con il termine di glaucoma si indica un gruppo di condizioni oculari
caratterizzate da unelevazione della pressione intraoculare,
escavazione della papilla e riduzione del campo visivo.
Il glaucoma si classifica in: glaucoma ad angolo aperto e glaucoma
ad angolo chiuso. Il glaucoma ad angolo aperto a causa del suo
decorso insidioso è generalmente asintomatico fino a quando
non ha provocato una riduzione significativa del campo visivo.
Quello ad angolo chiuso si manifesta con iperemia del bulbo, pressione
oculare elevata, edema corneale, intorbidamento della visione,
visione di aloni colorati, dolore violento, nausea e vomito.
In entrambe le forme si avranno alterazioni papillari, difetti
del campo visivo, ipertono oculare.
Quando si deve sospettare un distacco di retina?
Esistono tre tipi distinti di distacco di retina (regmatogeno,
essudativo, trazionale). Tutti e tre mostrano un sollevamento
della retina.
Il paziente potrà lamentare flash luminosi, miodesopsie,
una tenda o unombra mobile in una zona del campo visivo,
perdita visiva da minima a severa o un difetto del campo visivo.
In cosa consiste la degenerazione maculare senile? Si può
curare?
La degenerazione maculare senile (DMLE) è la principale
causa di cecità nel mondo occidentale, ed è sempre
più frequente in relazione con laumento della durata
della vita.
Ne esistono due tipi: non essudativa (secca) ed essudativa (umida).
Entrambe le forme si presentano quasi sempre in pazienti di oltre
50 anni.
La forma secca è il tipo di più comune riscontro.
In genere provoca una modesta riduzione visiva ed è dovuta
a una lenta e progressiva atrofia dellepitelio pigmentato
retinico e dei fotorecettori. La sintomatologia può essere
assente nelle fasi iniziali per poi lamentare perdita graduale
della visione centrale.
Nella forma umida i sintomi variano dalla visione distorta delle
linee rette, dalla comparsa e rapido sviluppo di una perdita del
visus, dalla presenza di unarea cieca nel campo visivo centrale
o paracentrale.
Una possibilità di prevenzione è rappresentata proprio
dalla somministrazione di farmaci contenenti vitamine e minerali
con attività antiossidante.
Questi nutrienti sono in grado di antagonizzare i fenomeni ossidativi
dei radicali liberi che sono alla base dei processi di invecchiamento
e di morte cellulare.
I pazienti che presentano la forma umida possono essere sottoposti
a fotocoagulazione laser o a terapia fotodinamica in base alla
sede della lesione.
Quando la presenza di occhio rosso può essere indicativa
di patologia oculare grave?
Locchio rosso senza secrezione, ma con dolore da lieve a
intenso si può avere in caso di congiuntiviti virali, episcleriti,
scleriti, cheratiti, abrasioni, ulcere, infiltrati corneali, uveiti
anteriori, attacco acuto di glaucoma ad angolo chiuso.
La presenza di dolore oculare richiede sempre il ricorso alla
consulenza specialistica?
Il paziente che presenta dolore oculare da moderato a intenso
deve essere inviato dallo specialista perché segno di patologie
oculari importanti quali: uveiti anteriori, glaucoma acuto ad
angolo chiuso, scleriti, disturbi corneali (abrasioni, erosioni,
infiltrati, ulcere).
Quali sono le indicazioni e controindicazioni della chirurgia
refrattiva?
La chirurgia refrattiva può trovare applicazione quando
esistono condizioni oculari e ambientali che impediscono lutilizzazione
al meglio della capacità visiva usando occhiali o lenti
a contatto.
Inoltre può essere presa in considerazione da soggetti
che per motivi personali non desiderino usare occhiali o lenti
a contatto.
In particolare può essere indicata nei forti difetti di
vista monolaterali, nelle forti differenze di refrazione
tra i due occhi, soprattutto dove non vi sia tolleranza alle lenti
a contatto e in alcuni tipi di attività lavorativa in cui
i sussidi ottici possono creare svantaggi o non essere ammessi.
Le controindicazioni allintervento comprendono tutte le
distrofie e le degenerazioni corneali congenite e familiari, le
alterazioni del collagene, i difetti di riparazione come la formazione
di cheloidi, patologie generali come lamiloidosi e naturalmente
tutte le forme infettive a carico del segmento anteriore, e le
vascolarizzazioni corneali. Tra le controindicazioni alla chirurgia
rifrattiva non va dimenticato il cheratocono e tutte le forme
di assottigliamento corneale come il cheratoglobo e le dellen
(il rigonfiamento congiuntivale limbare è il responsabile
di questa forma localizzata di assottigliamento corneale).
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