M.D. numero 27, 28 settembre 2005

Tribuna
Marche: prove tecniche di accordo integrativo
di Filippo Mele, Medico di medicina generale, Policoro (MT)

Dopo la sintesi sullo stato dell’arte degli accordi integrativi regionali (2005; M.D. 26: 10) appare opportuno scendere nel dettaglio delle problematiche al centro delle trattative. Per onore di cronaca e anche di merito, la scelta cade sulla Regione Marche: ha dato per prima il via agli incontri sindacali e ha fissato gli obiettivi della negoziazione. Un lavoro comunque facilitato dal fatto che le mete prefissate sono in sintonia con quanto contemplato nel precedente accordo regionale, che ha dato buoni risultati sia in termini di sviluppo dell’associazionismo sia di contenimento della spesa. Temi prioritari della nuova contrattazione saranno: governo della domanda, appropriatezza, continuità dell’assistenza, integrazione sociosanitaria, sviluppo dell’informatica

E' oramai chiaro a tutti che proprio sul piano decentrato si gioca la partita più significativa dell’assistenza territoriale. Ed è questo il motivo che porta a dovere sottolineare chi, a livello regionale, ha cercato di dare una risposta entro i tempi stabiliti dai dispositivi legislativi. Si tratta della Regione Marche, che attualmente è quella che mostra un avanzamento del lavoro in merito alla stesura del nuovo accordo integrativo regionale. Come è noto, l’Acn per la medicina generale prevede l’intervento sostitutivo delle parti pubbliche e sindacali nazionali nel caso quelle regionali non riescano a raggiungere un’intesa entro l’arco temporale prefissato. Tale norma è stata introdotta poiché le verifiche del passato hanno dimostrato che non tutte le Regioni sono state pronte a modulare in sede locale l’assistenza territoriale. La scadenza naturale prevista entro il mese di settembre, però, causa “battaglia” sindacale attorno all’Acn, elezioni amministrative di fine marzo, nomina dei nuovi assessori regionali alla sanità, vacanze estive, non sarà rispettata quasi da nessuna Regione.
Nelle Marche, tuttavia, si sono messi a lavorare d’impegno per tagliare per primi il traguardo. Parte pubblica e sindacale, addirittura, hanno tenuto ben tre incontri nel mese di agosto. Al primo di questi, per sottolineare l’ufficiale apertura delle trattative, ha partecipato il neoassessore regionale alla sanità, Almerino Mezzolani.

Gli obiettivi


La parte pubblica ha presentato un documento programmatico in cui sono stati evidenziati tre obiettivi:
1. privilegiare il governo della domanda piuttosto che dell’offerta;
2. usare il precedente accordo regionale come riferimento su cui impostare un percorso con obiettivi centrati sull’appropriatezza (con concomitante definizione di risultati attesi, indicatori misurabili e strumenti di verifica), sulla continuità dell’assistenza sia in senso estensivo temporale sia intensivo professionale;
3. perseguire l'integrazione sociosanitaria ed interprofessionale e lo sviluppo dell’informatica come strumento per la condivisione dei dati assistenziali.
Nessun commento a sfavore è stato espresso dalle rappresentanze sindacali che hanno siglato la convenzione. I tre obiettivi “pubblici” sono quindi condivisi e il prossimo passo sarà quello di precisarne percorsi e contenuti.

Alcuni dati incoraggianti


Nel frattempo, il Dipartimento Salute della Persona e della Comunità della Regione Marche ha presentato una relazione in cui sono stati riportati costi e dati di adesione rispetto alla precedente intesa regionale relativi a marzo 2005. 
I dati più significativi sono che nelle Marche l’87.7% dei cittadini sul totale di 1.340.227 sono assistiti da un Mmg che esercita in forma associata (30.6% in gruppo, 5.7% in rete, 51.3% in forma individuale). Inoltre, il 62.75% degli assistiti usufruisce dell’informatizzazione dello studio ed il 37.7% di infermiere o segretaria.

Buone prospettive


Nel 2004 per l’assistenza primaria il costo totale stimato dalla Regione è stato di 13.120.478 euro a cui bisogna aggiungere 856.639 euro relativi agli accordi aziendali. Sono dati che, secondo il parere espresso dai sindacati, depongono a favore di una buona riuscita dell’antecedente intesa in termini di raggiungimento degli obiettivi stabiliti (disponibilità, sviluppo di forme associative e forme organizzative) e di riduzione della spesa per Pronto soccorso, ricoveri ospedalieri e farmaceutica. Risultati ritenuti senz’altro superiori alle previsioni in senso qualitativo, ma anche in senso finanziario. Ed il segretario regionale della Fimmg, Alberto Oliveti, stante lo “stato dell’arte”, si è espresso in termini di “cauto ottimismo” relativamente alla trattativa in atto.