M.D. numero 27, 28 settembre 2005

Pratica medica
Un caso di retinopatia acuta post-virale
di Gian Paolo Andreoletti - Medico di medicina generale, Vertova (BG)

Donna di 31 anni, impiegata, senza precedenti anamnestici di rilievo, tranne alcuni episodi di attacco di panico avvenuti circa cinque anni fa, trattati con successo con inibitori del reuptake della serotonina.
Nel corso di un’affezione respiratoria acuta febbrile delle vie aeree superiori di origine virale, la paziente ha cominciato a lamentare riduzione bilaterale della acuità visiva, più accentuata a destra, con distorsione delle immagini e scotomi.

All’esame obiettivo non evidenza di arrossamenti congiuntivali o di edemi palpebrali. Pressione arteriosa 130/75 mmHg. In considerazione della sintomatologia lamentata dalla paziente dispongo una visita oculistica con carattere d’urgenza.

Visita oculistica


L’esame oftalmoscopico evidenzia al polo posteriore di entrambi gli occhi la presenza di multiple piccole opacità subretiniche, a margini poco definiti, di colore giallognolo, con aree emorragiche ed essudazione intraretinica. Pressione oculare nella norma.

Fluorangiografia


L’esame fluorangiografico rivela precocemente la presenza di numerose piccole lesioni puntate ipofluorescenti, diffuse bilateralmente a tutto il fondo oculare; in fase tardiva evidenza di chiazze di stravasi di fluorescina.

Diagnosi


Retinopatia acuta posteriore multifocale, secondaria a infezione virale delle vie aeree superiori.

Decorso clinico


La paziente è stata sottoposta immediatamente a terapia cortisonica, con progressivo graduale miglioramento del quadro oftalmoscopico e con il recupero, nell’arco di diverse settimane, della acuità visiva.

Commento


La paziente è risultata affetta da una particolare forma di retinopatia acuta, denominata dalla letteratura anglosassone “Acute Posterior Multifocal Placoid Pigment Epitheliopathy” (APMPPE).
Si tratta di una rara patologia infiammatoria della retina, usualmente bilaterale, che tipicamente colpisce giovani soggetti di entrambi i sessi, spesso durante o successivamente ad affezioni simil-influenzali. Sono descritti tuttavia anche casi di APMPPE associati a malattie a patogenesi immunologica (colite ulcerosa, granulomatosi di Wegener) o a patologie neoplastiche (per esempio tumori renali).
L’epitelio pigmentato retinico viene ritenuto il primo tessuto coinvolto in questa affezione oculare, anche se alcuni autori ritengono che la patologia rappresenti una vasculopatia capillare coroidale, probabilmente a eziopatogenesi immunologica.
Il trattamento prevede generalmente l’utilizzo di corticosteroidi.
La prognosi funzionale oculare è generalmente buona, con miglioramento progressivo dell’acuità visiva nell’arco di settimane o mesi. Sono tuttavia possibili esiti definitivi, con persistenza di scotomi centrali o paracentrali e riduzioni del visus di varia entità.
Le recidive della patologia, seppur descritte in letteratura, sono tuttavia rare.