M.D.
numero 25, 14 settembre 2005
Il
caso
I farmaci generici funzionano, parola di Aifa
di Rebecca Lamini
Polverone estivo sui farmaci generici. Ad innescarla il presidente
della Fimmg calabrese Pasquale Gallucci al quale, in unintervista,
viene attribuito un giudizio negativo sui farmaci non
griffati. Non funzionano, sospendiamone le vendite, avrebbe
chiesto Gallucci secondo il suo intervistatore, e lasciamo che
sia il rapporto Mmg-paziente a determinare in via esclusiva
la soluzione terapeutica. Gallucci annuncia anche che i medici
calabresi avrebbero raccolto evidenze scientifiche
della non equivalenza tra le specialità. Vibrate le proteste
del mondo medico e farmaceutico. Per primo si fa sentire il
presidente nazionale di Assogenerici, Roberto Teruzzi, che chiama
subito in causa le autorità competenti. LAifa non
fa attendere la sua risposta e conferma lefficacia dei
generici
Il
presidente di Assogenerici, Roberto Teruzzi, protesta contro
le prese di posizione sui farmaci generici che fanno eco dalla
Calabria: È da irresponsabili continuare a insinuare
che i generici siano meno efficaci dei farmaci di marca. Infatti
non risultano segnalazioni su farmaci generici, perlomeno alla
nostra associazione, allufficio di farmacovigilanza.
Ma i ricorsi ci sono stati: dai medici calabresi sono arrivate
al servizio di Farmacovigilanza dellAifa oltre 50 segnalazioni
di non equivalenza. Sulla base del dubbio sollevato dai Mmg,
la Filcea-Cgil e la Uilcem-Uil, che rappresentano gli addetti
per la Calabria allinformazione scientifica sui farmaci,
hanno chiesto allassessorato regionale alla Sanità
ed al ministero della Salute di rendere noti tutti
i dati inerenti limportante risultato scientifico annunciato
dai Mmg della Calabria. Vivo sconcerto anche dal Presidente
della Fnom Giuseppe Del Barone, che ha chiesto di conoscere
i criteri e i risultati scientifici dello studio condotto dai
medici di famiglia di Catanzaro che li avrebbe portati a denunciare
linefficacia dei suddetti farmaci. Una denuncia
estremamente grave - afferma Del Barone - che rischia di creare
falsi allarmismi nella popolazione.
La risposta
La risposta dellAifa non si è fatta attendere.
Innanzitutto ricordando la procedura in base alla quale essa
dichiara un generico equivalente rispetto a una
specialità griffata. Lequivalenza viene stabilita
sulla base di Linee guida e di procedure definite da normative
uniformi in tutti i Paesi europei, valutata caso per caso dopo
attenta analisi di un dossier presentato da ogni singola azienda
farmaceutica con i dati relativi alla purezza del medicinale
e alla sua equivalenza terapeutica in termini di biodisponibilità,
in relazione cioè alla quantità, alle concentrazioni
e al tempo di permanenza del farmaco nel plasma. I dati, dopo
essere stati analizzati dagli uffici competenti e vagliati dalla
Sottocommissione per lAutorizzazione allImmissione
in Commercio, sono esaminati della Commissione Tecnico Scientifica
dellAifa. I farmaci generici in commercio sono stati registrati
per la stragrande maggioranza con procedura di mutuo riconoscimento.
Ciò significa che lo stesso generico-equivalente è
presente, poiché registrato sulla base dello stesso dossier
di bioequivalenza, in tutti i Paesi europei. Appare dunque
singolare - ironizzano allAifa - che lo stesso medicinale
generico che risulta efficace in tutti i Paesi dEuropa
non funzioni nella regione Calabria. Dal 1 gennaio 2004
ad oggi, tengono inoltre a precisare gli esponenti dellAgenzia
nessuna delle 59 segnalazioni pervenute allufficio
di Farmacovigilanza da parte di medici calabresi riporta una
mancanza di efficacia riferibile allimpiego di farmaci
generici.
Le proposte
Arriva il momento dei chiarimenti, e dalla Fimmg calabrese fanno
sapere, sempre a mezzo stampa, che le forzature giornalistiche
subite non archiviano il disagio che molti pazienti
manifestano quando il farmacista sostituisce il farmaco solitamente
usato dal paziente con un altro sconosciuto. Gallucci propone
lidentificazione e responsabilizzazione dei soggetti
prescrittori, evitando di estendere indiscriminatamente la possibilità
di prescrivere farmaci a carico del Ssn. Chiede di organizzare
immediatamente la distribuzione diretta da parte della Asl dei
farmaci ad alto costo, con un risparmio di spesa di almeno il
50%, ma anche il coinvolgimento dei farmacisti dipendenti
dalla Asl in un progetto di formazione scientifica e/o i vari
medici, che non risenta degli attuali interessi commerciali
che muovono il settore. Ma cè il dubbio che
tra medici e Parte Pubblica, data la virulenza delle polemiche,
lo spazio per le proposte si riveli davvero esiguo.