
M.D.
numero 25, 14 settembre 2005
Monitor
Lapproccio sistemico, nuova frontiera
delleducazione terapeutica
di Giuseppe Belleri - Medico di medicina generale,
Flero (BS)
Un monito ai medici dal convegno Emergenza diabete:
quali nuove competenze per la gestione della cronicità,
tenutosi a Brescia: per poter svolgere un ruolo pedagogico moderno
i medici si devono rimettere in gioco per acquisire quelle abilità
professionali ritenute un tempo accessorie, ma oggi necessarie
per esercitare una medicina aderente ai tempi
Il
35% della popolazione è portatore di una condizione cronica
a cui vanno ricondotte l80% delle prestazioni sanitarie
e dei ricoveri. Nonostante tutti gli sforzi degli operatori,
nel 50% dei casi il paziente affetto da malattia cronica non
riesce ad applicare cure adeguate. In tale contesto, il diabete
costituisce la malattia cronica per antonomasia in cui la componente
educazionale riveste un ruolo essenziale per ottenere un buon
equilibrio metabolico sul lungo periodo. Leducazione del
paziente è unobiettivo fondamentale della gestione
della malattia che deve entrare a pieno titolo nelle competenze
cliniche di tutti i medici. È quanto hanno sottolineato
di recente a Brescia gli esperti durante il convegno Emergenza
diabete: quali nuove competenze per la gestione della cronicità.
Per poter svolgere un efficace ruolo educazionale sono necessarie
specifiche abilità relazionali e una formazione che non
sempre è garantita dal curriculum universitario.
Per poter esercitare un ruolo pedagogico moderno i medici si
devono in un certo senso rimettere in gioco al fine di acquisire
quelle abilità professionali accessorie, ma oggi necessarie
per un ruolo innovativo, accanto a quello tradizionale di prescrittore.
Per educare allautogestione della malattia diabetica il
professionista deve rendere conto ai pazienti della razionalità
del percorso educazionale, condividere gli obiettivi, motivare
al cambiamento e percepire i vincoli e potenziali risorse dellassistito.
La pedagogia delladulto fa leva su principi educativi
propri, strumenti originali e tecniche innovative.
Gli obiettivi
Gli obiettivi da conseguire sono molteplici: valorizzare le
precedenti esperienze dei malati, rispettare limmagine
e lidentità di ognuno, accendere interessi, costruire
percorsi personalizzati e progetti che tengano conto del contesto
socio-relazionale significativo e della dimensione evolutiva.
Il cuore delleducazione terapeutica è il processo
e la relazione, paritaria e reciproca tra docenti e discenti,
che può funzionare da catalizzatore del cambiamento,
a patto che si insaturi un clima collaborativo, non giudicante
e rispettoso dellaltro. Leducazione terapeutica
del diabetico, per esempio, mira a far acquisire e mantenere
una considerevole mole di cognizioni, competenze ed abilità
pratiche. Le tecniche pedagogiche quindi sono tanto più
efficaci quanto più sono orientate alle cure, centrate
sul paziente e rispettose della variabilità individuale.
Una
nuova metodica
Da qualche anno è stata messa a punto ed applicata una
nuova metodica pedagogica, di natura sistemica, che trasferisce
a livello terapeutico individuale i principi della formazione
permanente degli adulti.
Lapproccio sistemico comprende quattro fasi:
-
identificazione
dei bisogni del paziente per una sorta di diagnosi educativa,
comprendente non solo le cognizioni dellarea biomedica,
ma anche le esigenze psicologiche e i problemi socio-relazionali
(questionari pre-apprendimento);
-
definizione
dei conseguenti obiettivi educativi in campo cognitivo, pratico/attitudinale
e relazionale. Si tratta della classica tripartizione degli
obiettivi formativi (sapere, saper fare e saper essere) che
esitano in una sorta di contratto educativo da condividere
con i pazienti;
-
programmazione
degli eventi formativi, individuali o di gruppo, per trasmettere
contenuti cognitivi essenziali, coerenti con gli obiettivi
predefiniti, ed esperienze pratiche pertinenti. I metodi,
le tecniche e i percorsi educativi andranno differenziati
in rapporto alletà, allevoluzione patologica,
alle esigenze individuali o di gruppi omogenei di pazienti;
-
valutazione
pedagogica in itinere e a distanza sia a livello individuale
sia dei risultati del programma educazionale nel suo complesso.
Gli indicatori per la verifica degli outcome pedagogici saranno
di natura diversificata, in relazione alla natura degli obiettivi
educativi: questionari di valutazione dellapprendimento,
griglie di osservazione, parametri biologici, ecc.
Lapproccio
sistemico è valido sia nella dimensione individuale sia
in quella di gruppo. La sua efficacia è tanto più
elevata quanto più risponde ai bisogni del paziente, coinvolge
parenti e medici curanti, è svolto nei tempi adeguati,
con il supporto di una buona organizzazione e di un team multiprofessionale
specificatamente formato.
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