Editoriale
La Medicina di Famiglia è una specialità
autonoma
di Giuseppe Maso - Responsabile insegnamento Medicina di Famiglia,
Università di Udine
In merito alle affinità elettive
tra Mmg e internisti (M.D. 2004, 19: 3), leggiamo troppo spesso
su riviste indirizzate alla medicina generale svariati contributi
che le sottolineano. Questa corrente di pensiero, tutta italiana,
nasce da quando, dopo molta fatica, la Medicina di Famiglia
(MdF) si è affacciata allUniversità. Se
la Medicina di Famiglia è come la Medicina Interna, gli
internisti sono, ovviamente, i candidati ad insegnarla. Ma la
MdF è una specialità autonoma, una disciplina
con caratteristiche originali che non può assolutamente
essere confusa con la Medicina Interna. In tutto il mondo la
Medicina di Famiglia è insegnata, sia a livello under-graduate
che post-graduate, in propri dipartimenti, solo da chi la pratica.
Solo chi pratica questa disciplina sa molto bene (e la definizione
Wonca lo sottolinea) come essa abbia una modalità di
approccio unica ai problemi di salute dei singoli e delle comunità.
Tutti coloro che la esercitano sanno quanto i setting delle
due specialità siano diversi per funzioni, attitudini
e struttura. Sono diverse per lutilizzo di tecnologia
e anche per i risultati sulla salute e sulla spesa sanitaria.
Nella quasi totalità dei Paesi in cui esiste, la Medicina
di Famiglia, oltre alle conoscenze relative alla Medicina Interna,
utilizza quelle relative alla medicina preventiva, alla pediatria,
alla psichiatria, alla ginecologia, allortopedia, alla
chirurgia, alla medicina di comunità e alla salute pubblica.
I servizi che la MdF fornisce riguardano anche le emergenze,
le visite e lassistenza domiciliare. Essa offre procedure
inerenti la prevenzione individuale, la diagnostica ambulatoriale,
la chirurgia ambulatoriale, la supervisione di altre figure
professionali e la prevenzione comunitaria.
La domanda ambulatoriale riguarda per la maggior parte campi
di intervento non specifici della Medicina Interna come la dermatologia,
la traumatologia, la ginecologia o lurologia.
Nei livelli di cura la MdF si posiziona tra lautocura
e la domanda di intervento sanitario, tra le malattie asintomatiche
e quelle sintomatiche, tra la salute e il disagio sociale. Essa
risolve la frammentazione dei servizi, la mancanza di rapporto
personale, lincremento dei costi, linsufficiente
coordinamento delle cure, la scelta del consulente di secondo
livello, la necessità di consulti multipli per problemi
comuni e la difficoltà di accesso alle cure. Questa disciplina
ha dei principi che in parte condivide con altre specialità,
ma che sono presenti tutti assieme solo in questo caso: osservazione
contemporanea di diverse patologie, pazienti e patologie non
selezionati, facilità di accesso, orientamento alla famiglia,
orientamento alla comunità, domanda condizionata dallambiente,
continuità, collaborazione, rapporto personale, globalità,
autonomia, indipendenza, coordinamento. Da questi principi derivano
campi di ricerca originali che spaziano dal metodo clinico alla
organizzazione del lavoro, dalletica al marketing, dallepidemiologia
familiare al ruolo della famiglia nelle malattie, dallinfluenza
dellambiente agli studi epidemiologici, dai bisogni di
salute della comunità agli interventi sanitari ecc.
No, la Medicina di Famiglia non è la Medicina Interna,
teniamolo a mente.