M.D.
numero 22, 15 giugno 2005
Appunti
Sindacato SIMI: siamo medici della persona
Scrivo
a nome di tutti i colleghi del nuovo sindacato Medici Insieme
(SIMI) per riaffermare con forza il nostro essere Medici della
Persona (MdP) e non, riduttivamente, medici di base, né
di famiglia, né di assistenza primaria.
Non è solo una questione di terminologia.
Il medico della persona è, oggi, lunica figura
che, in base alle profonde conoscenze del vissuto psico-clinico-ambientale
del proprio paziente, è in grado di ritagliare
su misura le cure e le consulenze di salute più
adeguate al singolo individuo, ottemperando così anche
alla cura di quel benessere psicofisico che lart. 1 del
Codice Deontologico prevederebbe.
Questo perché, a differenza del collega specialista,
che percepisce unicamente listantanea del
paziente scattata durante la visita, il medico della
persona conosce perfettamente il film della intera
vita di ogni cittadino assistito.
Noi MdP siamo, e vogliamo rimanere, i veri consulenti di salute
dei cittadini, coloro i quali curano la persona malata e non
solo la malattia come entità avulsa da ogni specifico
individuo, così come dettato da alcune sterili linee
guida o da protocolli massificanti. Non vogliamo diventare ibridi
medici burocrati, gestori di un budget o governanti della
domanda di un attuale sistema sanitario distorto, ideato
da una scuola di pensiero poco medica e sempre più
economica.
Non desideriamo neppure diventare impiegati di sistemi informatizzati
socio sanitari, né depersonalizzare il rapporto medico-paziente
in ammucchiate promiscue (come le UTAP) lontane dai bisogni
e dai desideri dei cittadini.
Auspichiamo invece un netto cambiamento dellattuale politica
sanitaria che, partendo dai bisogni reali dei cittadini considerati
come persone e non più come semplici consumatori di prestazioni
sanitarie, sia in grado di reperire tutte le risorse necessarie
in un Paese che investe ancora troppo poco nel proprio sistema
sanitario, rispetto alla media europea.
Ambiamo che sia lo Stato ad assumersi la responsabilità
politica di governare la spesa intervenendo, nel contempo, a
limitare gli erogatori che vendono e inducono
prestazioni, come accade anche con programmi mediatici pseudo-scientifici,
spesso diseducativi e fuorvianti.
Ci siamo battuti contro le supermulte date ai medici,
ideate dallex ministro Sirchia, per una prescrizione etica,
ossia del solo principio attivo del farmaco.
Oggi ci stiamo battendo contro il rischio di stupro
dei dati sanitari sensibili dei cittadini nella mega banca dati
lombarda denominata SISS, raccogliendo direttamente il consenso
o il dissenso di ogni nostro singolo assistito.
Grazie a ciò il SIMI, in poco più di un anno,
rappresenta numericamente la terza forza sindacale della Lombardia
e, addirittura, la seconda della città di Milano.
Luigi Di Caprio
Segretario coordinatore SIMI
Idee e distinguo sui certificati on line per lINPS
Il
braccio di ferro in corso fra qualche sindacato e la parte pubblica,
in relazione al previsto obbligo per il medico di medicina generale
di inviare i certificati INPS per via telematica, offre lo spunto
per alcune considerazioni.
1) Tanto il medico quanto le istituzioni sono al servizio dei
cittadini. Ragionare come se invece il medico fosse al servizio
delle istituzioni, o viceversa, non è eticamente o giuridicamente
sostenibile.
2) Linvio telematico del certificato di malattia allINPS
può snellire il lavoro dellEnte previdenziale,
ma è prima di tutto un servizio reso al paziente. Pertanto
lINPS non costituisce parte attiva nella questione e ha
semmai lobbligo di disporsi ad accettare linvio
telematico dei certificati, non il diritto di imporre tale prassi
ai medici.
3) In questo che ritengo lunico scenario corretto, i sindacati
dei medici hanno il ruolo e lobbligo di spingere lINPS
ad accettare linvio on line della certificazione,
ma non hanno alcun ruolo o mandato di contrattare norme vincolanti
per i medici o compensi per gli stessi, per il semplice motivo
che dettare le modalità di consegna o spedizione dei
documenti significa interferire nella gestione individuale di
uno studio.
4) Spetta solo al singolo medico decidere se rendere o meno
un servizio ai pazienti incaricandosi di far pervenire personalmente
per via telematica i certificati di malattia allINPS.
Un simile servizio può benissimo far parte di quelle
prestazioni aggiuntive che, molto più deontologicamente
di certi servilismi, dovrebbero costituire lunica
accettabile forma di concorrenza fra medici.
A questo proposito va ricordato che comprare un computer e un
modem per risparmiare ai lavoratori malati il pellegrinaggio
allufficio postale o agli uffici dellINPS è
più decoroso che procurarsi o tenersi i pazienti rilasciando
certificati di favore o correndo a casa di chiunque abbia difficoltà
intestinali.
5) Da ultimo, anche se ripeto cose già dette, è
necessario smetterla con certe paranoie informatiche che fanno
vedere spie e hackers appollaiati sui fili del telefono a carpire
le informazioni che viaggiano fra gli studi medici e gli istituti
assicurativi pubblici o privati. Nei fili del telefono passano
cose ben più interessanti del morbillo del signor Rossi:
dalle conversazioni in chiaro fra coppie clandestine alle transazioni
e ai codici per lhome banking e per gli acquisti tramite
POS, allinvio telematico delle dichiarazioni dei redditi.
Se per queste faccende si usano il normale doppino telefonico
pubblico e normali programmi di gestione e invio dei dati, non
si capiscono le complicazioni che vengono proposte e implementate
nella telematica sanitaria. Insistere sul subordinare linvio
telematico dei certificati di malattia alla realizzazione di
macchinosi sistemi dedicati potrebbe diventare pericoloso. Tale
persistenza potrebbe insinuare un legittimo dubbio di una possibile
esistenza di strane connivenze fra pubblici amministratori e
fornitori di servizi inutili.
Antonio Attanasio
Medico di medicina generale
Mandello del Lario (LC)
La prima terapia per il paziente è il suo medico
Se
la medicina è unarte fondata su una scienza
occorre rivalorizzare e riproporre linsostituibilità
del ruolo medico di applicare ed esercitare liberamente
la sua arte con scienza, coscienza e competenza, senza ingerenze
estranee di carattere politico o economico.
Le decisioni diagnostico-terapeutiche sono il risultato di doti
di intelligenza, intuizione, fantasia, originalità, capacità
di comunicazione, spirito di umanità, amore per il prossimo
sofferente, il tutto incentrato su una scienza dellindividuale
e dellindividuo e non solo su statistica di gruppo. Una
medicina esercitata su tali fondamenta ingenera infiniti stimoli
per la propria professione, e permette al medico di mantenere
corpo e cervello biologicamente giovani.
Il medico prescrive se stesso come primo medicamento da somministrare
ai suoi pazienti. Durante lo svolgimento della nostra professione
le tecnologie a disposizione diventano importanti ma secondarie;
ciò che conta in primis è la capacità di
visitare, di ispezionare, palpare, auscultare. Queste quattro
fasi della semeiotica fisica, accompagnate ad unindagine
anamnestica accurata, sono insostituibili e irrinunciabili nel
rapporto medico-malato, non solo perché permettono di
giungere alla diagnosi con il minimo costo sanitario e con nessun
danno iatrogenico per i pazienti, ma anche perché riqualificano,
riumanizzano una prassi medica colta, volta al singolo paziente,
considerato nella sua unicità.
Mauro Angelo Codifava
Medico di medicina generale, Nogara (VR)