M.D.
numero 21, 8 giugno 2005
Tribuna
Linee guida regionali e timori dei Mmg
di Filippo Mele Medico di medicina generale, Policoro (MT)
Linee guida (Lg) di un organismo istituzionale regionale
che diventano delibere esecutive. È accaduto in Puglia
per iniziativa dellAReS (lAgenzia Regionale Sanità)
che ha messo a punto la metodologia per arrivare alla formulazione
di uno strumento diagnostico-terapeutico condiviso per la depressione.
Ancora una volta gli enti pubblici sono i promotori di linee
guida, riempiendo uno spazio lasciato troppo spesso vuoto dai
rappresentanti professionali della categoria, in primis le Società
scientifiche. Non si vuole contestare il metodo né il
fatto che le linee guida possono essere un utile strumento per
la professione, ma evidenziare che le Lg dovrebbero discendere
dalla professione ed essere redatte da essa, ma spesso così
non è .
Basta
collegarsi a internet allindirizzo www.arespuglia.it,
per trovare il Progetto Linee Guida Depressione
e apprenderne lintero iter di elaborazione e diffusione.
Il modello di lavoro ha previsto lutilizzo dellEBM
e lanalisi critica delle Lg già esistenti. Attori
di tale operazione un gruppo di coordinamento con docenti dellUniversità
di Bari e tecnici dellAReS, un board scientifico regionale
psichiatrico e neuropsichiatrico infantile, uno relativo alla
medicina generale che ha raggruppato gli esponenti delle maggiori
società scientifiche della disciplina (Amisi, Aimef,
Snamid, Assumi, Simg e Fimp) ed altri gruppi di consenso che
comprendevano i rappresentanti delle associazioni di pazienti,
dei distretti, dei sindacati medici, dei magistrati. Sono stati
costituiti due gruppi di lavoro, uno regionale e uno territoriale.
Il primo è stato costituito dal gruppo di coordinamento,
finalizzato alla stesura del progetto e dal board scientifico
regionale, con il compito di uniformare i differenti approcci
fra le Società scientifiche e definire punti condivisi
su terminologia e strategie migliori per i disturbi depressivi.
Allo stesso livello, è stata demandata lanalisi
delle bozze di Lg pervenute ed il confronto di tali bozze con
le Società scientifiche della medicina generale con la
possibilità di inserire eventuali commenti. Il Gruppo
di coordinamento, poi, ha inserito la Lg regionale definitiva
in un documento da presentare ad una Consensus Conference per
la sua approvazione.
Al livello territoriale sono stati affidati i compiti di:
1. Diffusione della Lg nelle 12 Asl pugliesi in distretti pilota
con un board aziendale di controllo.
2. Start meeting di distretto con tutti i Mmg e gli altri operatori
interessati.
3. Indagine epidemiologica da parte di Mmg e specialisti su
apposite schede.
4. Indagine organizzativa iniziale distrettuale su rapporto
Mmg - specialista, iter del paziente, metodologia diagnostica.
5. Formazione periferica con un seminario dedicato a tutti gli
operatori coinvolti.
6. Applicazione del percorso diagnostico terapeutico con i Mmg,
gli specialisti e gli altri operatori, per la durata di un anno,
con verifiche semestrali.
7. Misurazione degli esiti da parte del Gruppo di coordinamento
regionale con schede di monitoraggio.
8. Analisi di chiusura annuale con le dovute elaborazioni clinico
- economiche a livello sia locale sia regionale.
Gli interrogativi
A questo punto, però, sorgono spontanei alcuni interrogativi:
una Linea guida deve nascere su impulso di un organismo governativo,
come un assessorato regionale alla sanità, o dalla libera
iniziativa di una Società medico-scientifica? Il metodo
utilizzato per la loro elaborazione è esportabile in
altre realtà regionali e per altre patologie? Il dibattito
è aperto.
A fronte di ciò però esistono altre domande che
riguardano essenzialmente i rappresentanti della medicina generale.
Una fra tutte è la latitanza della categoria a farsi
soggetto promotore di tali iniziative. Un tale atteggiamento
è forse imputabile al fatto che le Linee guida in medicina
generale sono state vissute dai più come uno strumento
coercitivo, come un tentativo di aumentare il controllo sulloperato
dei medici di famiglia. Il dibattito in seno alla categoria
in proposito è stato caratterizzato proprio dalla contrapposizione
di chi la pensava così e chi asseriva che le linee guida
avevano lobiettivo di raggiungere un consenso entro la
professione e rappresentavano una sfida non solo metodologica,
ma culturale.
La verità è che i Mmg temono che si ripeta anche
con le Lg quel che accade con i farmaci con note, codici, ricettari
e Guardia di Finanza. Si ha paura, cioè, di farsi ingabbiare
anche nellapproccio clinico con il paziente. Come dargli
torto fino in fondo? Gli esempi sinora prodotti, del resto,
alimentano tale diffidenza.