M.D.
numero 14, 20 aprile 2005
Appunti
Ci mancavano le lezioni sul nuovo ACN
Quale medico di famiglia avrebbe mai immaginato
che un giorno emeriti professori dellUniversità
Bocconi avrebbero tenuto delle lezioni per spiegarci il nuovo
ACN e anche il modo più idoneo per svolgere la professione?
Eppure è accaduto a Bergamo grazie ad uniniziativa
dellOrdine provinciale. Tale fatto mi ha indotto una serie
di riflessioni. Prima fra tutte che sia giunta lora di
riconsiderare il ruolo dellistituzione dellOrdine
dei Medici.
Mi auguro che, se esiste ancora del buon senso, la lezione dellinsegne
professore non abbia avuto molti proseliti. Non volendomi occupare
della questione non sono riuscito a dare risposte ad altri miei
interrogativi quali: da chi verrà pagato il professore?
Sono previsti crediti ECM per la partecipazione alliniziativa
dellOrdine provinciale di Bergamo? Domande legittime,
ma ho pensato che più che interrogarsi era ora di fare
proposte anche a titolo del tutto individuale.
Che ne dite di costituire una nuova associazione medica a carattere
scientifico e a tutela della professione medica indipendente
e autonoma rispetto a qualsiasi sindacato?
Ribadisco che si tratta di una proposta a titolo personale e
non vuole creare contrapposizione verso quei sindacati e/o associazioni
che già si battono a salvaguardia della nostra professione
messa a grave rischio dal recente accordo convenzionale. Unassociazione
che dica fortemente no al al medico di Stato; a leggi e leggine
che burocratizzano l'attività professionale; a vecchie
e nuove mansioni di controllo della spesa; a qualsiasi regolamentazione
delle ferie; a retribuzioni differenziate, eccetera.
Iniziamo a contarci su MMG-Bergamo-subscribe@topica.com e a
contattare il maggior numero di colleghi possibile.
Se il numero sarà sufficiente potremo incontrarci per
mettere a fuoco le varie questioni.
Bartolomeo Delzotti
Medico di medicina generale
Urgnano (BG)
Rinnovo
contrattuale e cocenti delusioni
Ho
cercato con ansia nel dettato della nuova convenzione per la
medicina generale di leggere qualcosa che andasse verso un reale
riconoscimento della professionalità del medico di famiglia,
della sua peculiarità di medico specialista-competente
di primo livello e ancora una volta ho dovuto incassare una
delusione. La tanto decantata centralità della medicina
generale è una amara e ridicola presa per i fondelli.
Di tutto ciò dovremmo essere grati in gran parte ai nostri
rappresentanti sindacali, che sono pronti a scioperare senza
soluzione di continuità solo per i compensi, contrabbandando,
agli occhi dellopinione pubblica, i sia pur legittimi
interessi economici con la difesa del Ssn.
È stato sufficiente ottenere qualche centesimo di euro
in più per firmare una convenzione che grava il lavoro
dei Mmg solo di oneri burocratici sia pure in gran parte doverosi.
Di professionalità non se ne parla. Noi che diagnostichiamo
patologie di ogni genere, non abbiamo dignità di certificazione.
Un assistito deve recarsi presso la struttura pubblica
per farsi certificare di essere affetto da patologie croniche
(per esempio ipertensione e diabete) costituisce un assurdo,
visto che proprio le cronicità sono di nostra competenza
e gestione. Ma, malgrado ciò, si continua a ribadire
che il Mmg è al centro del Ssn. La parte pubblica non
si fida e pretende poi che a fidarsi sia lassistito. I
sondaggi, si sbandiera, affermano che il Mmg riscuote un alto
gradimento. Unulteriore baggianata. La realtà è
che il gradimento è direttamente proporzionale allentità
dello smistamento. Lassistito ama il suo medico curante
perché è disponibile a smistarlo agli specialisti
per i dolori alle ginocchia, alla testa, alladdome e così
via. A sua volta qualche Mmg si sente gratificato perché,
così, in poco più di due ore può chiudere
lo studio e dedicarsi ad altro.
Esagerato? Direi di no. Basta leggere la convenzione: unora
di ambulatorio per ogni cento assistiti fanno per 1.500, tre
ore al giorno per cinque giorni. A fronte di tanto smistare
il compenso è, si deve convenire, da nababbi. Cosa dire
poi dellenfasi data ai medici in associazione se non che
per il Mmg single non cè più posto, è
obsoleto e anacronistico? Qualcuno però prende questa
verità a pretesto per rafforzare laffermazione
che le UTAP vanno in questo senso, snaturano il rapporto con
lassistito. Si tratta di pura ipocrisia. Dietro certe
asserzioni si cela unaltra realtà, quella di volere
evitare il confronto e il controllo, legittimo, a mio parere,
da parte del datore di lavoro. Le UTAP così come sono
state organizzate andrebbero invece rifiutate per un altro motivo,
perché espropriano il medico di famiglia della diagnostica
di primo livello, conferendola agli specialisti.
Sono scettico e faccio una previsione, naturalmente confutabile.
La medicina generale non potrà acquisire la responsabilità
professionale che merita fino a quando non ci sarà un
cambiamento generazionale dei rappresentanti sindacali. Allora
io avrò cessato il mio rapporto convenzionale, ma spero
almeno di esserci.
Giuseppe Schirosa
Medico di medicina generale
Montalbano Jonico (MT)
Punture |
Nuclei
di Cure Primarie & affini |
Dum
Romae consulitur, Saguntum expugnatur (mentre a Roma
si discute, Segunto è espugnata). Ben si addice la
citazione di Tito Livio alla attuale situazione della medicina
generale e del Ssn.
Per esempio, malgrado il nuovo ACN renda obbligatorie le
équipe territoriali e sperimentali le UTAP, alcune
Regioni, superando tutti in curva, insistono sul concetto
dei NCP (Nuclei di Cure Primarie). Pare però che
la benzina sia finita proprio alla fine della curva, dopo
che i vari dirigenti avevano ricevuto gli incentivi per
lobiettivo raggiunto.
Ma la strada dei medici di medicina generale è comunque
lastricata di novità e ostacoli: nuove note AIFA
comparse sul palcoscenico della commedia con carambole,
rimandi e sottilissime ambiguità che quanto meno
lasciano perplessi. Nuovi ricettari e nuovi codici. Nuovi
carichi di lavoro che automaticamente, periodicamente appaiono
dalloggi al domani con tempi di applicazione strettissimi
nonostante le continue modifiche.
Fatto sta che se il medico di famiglia è sempre responsabile
anche per le interpretazioni di note stranamente ambigue,
nessuno è mai responsabile degli anni di ritardo
del rinnovo convenzionale o della mancata remunerazione
arretrata. Se tutto ciò non bastasse cè
sempre lo strapotere delle Direzioni Generali delle Asl
che se in un primo momento (guarda caso preelettorale) annunciano
il raggiungimento degli obiettivi e sono addirittura premiate
con incentivi dai responsabili regionali, passato il momento
topico politico lamentano buchi faraonici da
imputare quasi sempre ai Mmg e alla spesa farmaceutica.
Mi chiedo, non sono le Direzioni Generali a prendere decisioni,
a fare scelte, a costruire gli staff con persone di assoluta
professionalità e se possibile non medici?
Da qualche parte si è ipotizzato che per spezzare
i conflitti di interessi (economico-politici) dei vari dirigenti
aziendali si dovessero inserire i Mmg (che comunque dovrebbero
proseguire lattività di medici di famiglia)
nel ruolo di direttori sanitari, di distretti, di dipartimenti,
di programmi, di cure primarie. Questi, avendo innegabili
interessi per la loro professione convenzionata che li rende
esperti nella gestione delle proprie aziende sanitarie
e, nello stesso tempo, avendo interessi gratificanti dovuti
alla visibilità e a un ruolo gestionale non marginale,
potrebbero realmente introdurre elementi innovativi che
le aziende sanitarie non sono più in grado, e forse
non lo sono mai state, di inventare. Il costo delloperazione
è molto vantaggioso economicamente per la comunità
dei cittadini (ma forse non è questo che interessa
i dirigenti regionali e nazionali), non solo perché
i Mmg sono già inseriti nel libro paga,
ma anche per la valenza etica e di immagine che questi professionisti
hanno verso la popolazione. La parte pubblica potrebbe così
offrire alla medicina di famiglia una reale e giusta gratificazione
economica.
La storia insegna che, comunque, ci si ritrova in un vicolo
cieco e, come diceva un anonimo francese del 700,
si è in un cul de sac e per uscirne ci
vorrà, verosimilmente, un sac de
Dottor Luter Blissett
ex centravanti, un po arretrato, trequartista tattico
da centrocampo, in pratica mediano di spinta |
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